Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il Partito Socialista italiano si rafforzò notevolmente dopo la prima guerra mondiale, ma le posizioni massimaliste crearono divisioni interne.
  • Nel 1921, il gruppo di Gramsci e Bordiga lasciò il Partito Socialista per fondare il Partito Comunista d’Italia, seguito dai riformisti di Turati che formarono il Partito Socialista Unitario.
  • Mussolini, un ex socialista, fondò il Partito Nazionale Fascista nel 1921, sostenuto da industriali e proprietari terrieri insoddisfatti della politica liberale.
  • Le squadre d’azione fasciste repressero violentemente le proteste contadine, guadagnando consenso tra chi temeva le rivoluzioni socialiste.
  • Nel 1922, dopo la marcia su Roma, Mussolini prese il potere con il sostegno del Re, segnando l'inizio del regime fascista in Italia.

Indice

  1. Il rafforzamento del Partito Socialista
  2. La nascita del Partito Comunista
  3. L'ascesa del fascismo in Italia
  4. Il sostegno a Mussolini e la marcia su Roma

Il rafforzamento del Partito Socialista

Al termine della prima guerra mondiale, il Partito Socialista italiano si era straordinariamente rafforzato e aveva avuto un buon successo alle elezioni del 1919. Durante il “Biennio Rosso” era stato controllato dai massimalisti, convinti che la rivoluzione fosse esplosa da sola per iniziativa delle masse. La loro posizione fu rovinosa per le sorti delle lotte, inoltre, i ceti medi e la borghesia, spaventati da una possibile dittatura del proletariato appoggiarono l’estrema destra.

La nascita del Partito Comunista

All’interno del Partito socialista italiano le posizioni massimaliste vennero criticate dai nuovi gruppi rivoluzionari. Il più importante, si formò a Torino alla rivista “l’Ordine Nuovo”. Nel 1921, il gruppo rivoluzionario di Gramsci e quello del napoletano Amedeo Bordiga uscirono dal Partito Socialista italiano e ne formarono uno nuovo: il Partito Comunista d’Italia. L’anno successivo uscirono dal Partito socialista anche i riformisti, guidati da Turati, che fondarono il Partito socialista unitario.

L'ascesa del fascismo in Italia

Nello stesso periodo, conquistava il potere Mussolini, un ex socialista, sostenuto dagli industriali e dai proprietari terrieri delusi dalla politica dei liberali. Nel marzo del 1919, fondò il movimento dei fasci di combattimento che trasformò nel 1921 in un vero e proprio partito: il Partito Nazionale fascista, sostenuto da molti nazionalisti ed ex combattenti. I Fasci parteciparono alle elezioni del 1919, ma non ottennero buoni risultati. Furono le agitazioni del 1920 che offrirono al fascismo l’occasione per crescere. Mussolini sosteneva che le iniziative sindacali andassero contrastate con la forza, per questo organizzò delle squadre d’azione composte da ex combattenti, disoccupati e avventurieri che repressero violentemente la protesta dei contadini. Chiunque si opponeva veniva piegato a colpi di manganello o costretto a bere l’olio di ricino, un forte purgante.

Il sostegno a Mussolini e la marcia su Roma

Molti in Italia pensavano che i fascisti potessero contrastare i socialisti, i sindacati e le rivoluzioni dei contadini e degli operai. Giolitti, che voleva utilizzarli a questo scopo, consentì loro di presentarsi nelle liste liberali alle elezioni del 1921. Per la prima volta, i fascisti entrarono in Parlamento mentre il partito socialista perse voti anche se ciò non bastò a rendere sufficientemente forte la maggioranza liberale. Giolitti si fece da parte ed il Paese fu affidato nuovamente a Governi estremamente deboli. Mussolini, nell’ottobre del 1922, dopo una marcia su Roma, prese il potere ed il capo del Governo, Luigi Facta, chiese al Re Vittorio Emanuele III un intervento da parte dell’esercito; il Re rifiutò e affidò a Benito Mussolini l’incarico di formare il nuovo Governo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze del rafforzamento del Partito Socialista italiano nel primo dopoguerra?
  2. Il rafforzamento del Partito Socialista italiano portò a un aumento delle tensioni sociali, con i massimalisti che controllavano il partito e spaventavano i ceti medi e la borghesia, spingendoli a sostenere l'estrema destra.

  3. Come si formò il Partito Comunista d’Italia?
  4. Il Partito Comunista d’Italia si formò nel 1921 quando il gruppo rivoluzionario di Gramsci e quello di Amedeo Bordiga uscirono dal Partito Socialista italiano per fondare un nuovo partito.

  5. Quale fu il ruolo di Mussolini e del Partito Nazionale Fascista nel contesto politico del tempo?
  6. Mussolini, ex socialista, fondò il Partito Nazionale Fascista nel 1921, sostenuto da industriali e proprietari terrieri. Organizzò squadre d’azione per reprimere le proteste e, con il supporto di Giolitti, i fascisti entrarono in Parlamento nel 1921.

  7. Come Mussolini riuscì a prendere il potere in Italia?
  8. Mussolini prese il potere nell'ottobre del 1922 dopo una marcia su Roma. Il capo del Governo, Luigi Facta, chiese l'intervento dell'esercito, ma il Re Vittorio Emanuele III rifiutò e affidò a Mussolini l'incarico di formare il nuovo Governo.

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