Concetti Chiave
- Il Regno d'Italia all'epoca è caratterizzato da arretratezza economica e diffusa povertà, con numerose malattie causate dalla sottoalimentazione.
- Due importanti questioni territoriali restano irrisolte: l'annessione di Venezia e Roma, con il governo Rattazzi che tenta di affrontarle.
- Il processo di "piemontesizzazione" dell'Italia prende avvio con Bertino Ricasoli, successore di Cavour, e l'adozione dello statuto albertino come costituzione.
- Garibaldi, nonostante le avvertenze di Vittorio Emanuele, marcia su Roma nel 1862, evento che porta alla caduta del governo Rattazzi.
- La convenzione di Settembre del 1864 tra Minghetti e Napoleone III prevede la rinuncia a Roma in cambio del ritiro delle truppe francesi.
Indice
La situazione economica e linguistica
Il Regno d'Italia è una realtà economicamente arretrata, povertà diffusa e molte malattie da sottoalimentazione. Non vi è una lingua nazionale ma molti dialetti. Il paese, ancora agricolo, non è ancora stato raggiunto dalla rivoluzione industriale. Rimangono inoltre ancora aperti i due problemi di annettere Venezia e Roma, che si cerca di annettere con il governo Rattazzi. Con la morte di Cavour il governo passa a Bertino Ricasoli che ha come obiettivo la “piemontesizzazione dell'Italia. La Costituzione del Regno diventa lo statuto albertino. Il 1 Marzo del '62 Ricasoli si dimette e il ministero passa a Rattazzi.
Garibaldi e le sue imprese
Intanto Garibaldi in questi mesi aveva fondato una nuova associazione in modo da arruolare nuovi volontari. Si reca poi in Sicilia dove continua nella sua opera. 1 Agosto del '62 Garibaldi e i volontari marciano su Roma. Vittorio Emanuele gli dice di non attraversare lo stretto ma Garibaldi, credendo che volesse fare come la prima volta, lo attraversa e viene subito seguito dalle guardie regolari. Si ritira così nell'Aspromonte.
Crisi politiche e cambi di governo
Il 29 Agosto Garibaldi viene ferito ad una gamba. Di questo avvenimento (Garibaldi che marcia su Roma) viene incolpato Rattazzi e il governo cade e passa a Farini e Minghetti. Essi devono vedersela col problema del brigantaggio nel meridione.
Convenzione di Settembre e conseguenze
Nel 1864 Garibaldi viene nominato capo della Massoneria e si reca a Londra dove viene ben accolto. Minghetti fa la cosìddetta “convenzione di Settembre” con Napoleone III. Si rinunciava a Roma ma in cambio Napoleone avrebbe dovuto ritirare le sue truppe dalla città. Quando questa notizia arriva a Torino la popolazione insorge e Minghetti si dimette e il governo passa a La Marmora. Il codice penale si estende in tutti i territori italiani. Si completa anche l'unificazione monetaria (lira piemontese).
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione economica e linguistica del Regno d'Italia dopo l'unificazione?
- Quali furono le azioni di Garibaldi nel 1862?
- Quali furono le conseguenze della Convenzione di Settembre del 1864?
Il Regno d'Italia era economicamente arretrato, con povertà diffusa e malattie da sottoalimentazione. Non esisteva una lingua nazionale, ma molti dialetti, e il paese era ancora prevalentemente agricolo, non ancora toccato dalla rivoluzione industriale.
Garibaldi fondò una nuova associazione per arruolare volontari e marciò su Roma con loro. Nonostante l'avvertimento di Vittorio Emanuele di non attraversare lo stretto, Garibaldi lo fece e si ritirò nell'Aspromonte dopo essere stato seguito dalle guardie regolari.
La Convenzione di Settembre prevedeva la rinuncia a Roma in cambio del ritiro delle truppe francesi da parte di Napoleone III. La notizia causò insurrezioni a Torino, portando alle dimissioni di Minghetti e al passaggio del governo a La Marmora. Si completò anche l'unificazione monetaria con l'introduzione della lira piemontese.