Concetti Chiave
- Il regime nazista applicò una politica eugenetica dal 1933, mirata a migliorare la razza eliminando individui considerati indesiderabili.
- Dal 1938, il regime intensificò la politica di sterminio per eliminare ebrei, disabili, omosessuali e altri gruppi ritenuti inferiori.
- Hitler perseguiva l'espansione della Germania per creare un impero tedesco in Europa orientale, cercando di recuperare le terre perdute dopo la Prima Guerra Mondiale.
- Nel 1938 avvenne l'annessione dell'Austria, causando tensioni con l'Italia, preoccupata per possibili rivendicazioni tedesche sull'Alto Adige.
- I primi campi di concentramento furono aperti nel 1933, destinati a imprigionare e uccidere dissidenti politici, ebrei e omosessuali, con la gestione delle SA e, successivamente, delle SS.
Indice
Politica eugenetica del regime nazista
Fin dal 1933, il regime nazista applicò una politica cosiddetta “eugenetica”, cioè una politica che puntava al miglioramento della “razza”, eliminando i disabili mentali, i disabili fisici, le persone affette da malattie ereditarie o croniche e gli alcolisti. Inizialmente a queste persone fu impedito di avere dei figli.
Politica di sterminio e razza tedesca
Dopo il 1938, il regime intraprese una “politica di sterminio”, con l’obiettivo di eliminare gli individui che offuscavano la bellezza e la perfezione della “razza tedesca”, come i disabili, gli ebrei, gli omosessuali, gli zingari, i malati, i comunisti.
Espansione territoriale e spazio vitale
Per Hitler il popolo tedesco era un popolo superiore, destinato a prevalere sugli altri popoli e ad avere un ruolo di guida nel mondo. Quindi la nazione tedesca doveva espandersi e doveva riunire tutti i tedeschi in una sola grande Germania.
Hitler voleva creare un impero tedesco esteso alla Polonia e che occupasse parte dell’Ucraina e della Russia; in questo modo avrebbe trovato ampie pianure da colonizzare e sfruttare, così da assicurarsi quel suo “spazio vitale”.
La priorità di Hitler consisteva nel recuperare le terre perdute con la Prima Guerra Mondiale, come i territori della Saar e della Renania.
Annessione dell'Austria e tensioni con l'Italia
Nel 1938 Hitler procedette all'annessione dell’Austria. L’Italia, che aveva firmato con la Germania il “Patto dell’Asse” nel 1936, temendo delle rivendicazioni tedesche sull'Alto Adige, una regione con grande maggioranza tedesca, fece schierare l’esercito al confine.
Apertura dei lager e repressione
Il 1933 fu l’anno di apertura dei primi lager, dei campi di concentramento in cui vennero rinchiusi e uccisi tantissimi dissidenti politici, ebrei ed omosessuali.
Fin da subito, il nuove regime procedette alla repressione di ogni forma di opposizione e dissenso.
Il compito di gestire la pratica del problema ebraico dapprima fu affidato alle SA, successivamente il compito passò alle SS.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo della politica eugenetica del regime nazista?
- Come si manifestava la politica di espansione territoriale di Hitler?
- Quali furono le conseguenze dell'annessione dell'Austria nel 1938?
La politica eugenetica del regime nazista mirava al miglioramento della "razza" eliminando disabili mentali e fisici, persone con malattie ereditarie o croniche e alcolisti, impedendo loro di avere figli.
La politica di espansione territoriale di Hitler prevedeva la creazione di un impero tedesco esteso alla Polonia e parte dell'Ucraina e della Russia, per garantire lo "spazio vitale" necessario al popolo tedesco.
L'annessione dell'Austria nel 1938 portò a tensioni con l'Italia, che temeva rivendicazioni tedesche sull'Alto Adige e schierò l'esercito al confine.