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Concetti Chiave

  • La crisi europea del 1914 non ha un unico responsabile, con tutte le grandi potenze che hanno contribuito alle tensioni internazionali.
  • Negli anni Trenta, la Germania nazista spinge sistematicamente verso la guerra, contestando gli accordi di Versailles e cercando nuovi territori a est.
  • Il desiderio di annessione dell'Austria al Reich, noto come Anschluss, è sostenuto dai nazisti austriaci e facilitato dalla collaborazione italo-tedesca.
  • Hitler interpreta la mancata opposizione delle potenze europee all'annessione austriaca come un segno di debolezza, portando alla successiva richiesta dei Sudeti.
  • La Conferenza di Monaco del 1938 riconosce alla Germania il diritto di annettere i Sudeti, alimentando l'illusione di una pace duratura in Europa.

Indice

  1. Le tensioni prebelliche in Europa
  2. L'espansione della Germania nazista
  3. L'annessione dell'Austria
  4. La conferenza di Monaco

Le tensioni prebelliche in Europa

Non è facile trovare un singolo responsabile per la crisi che ha travolto l'Europa nel 1914: tutte le grandi potenze, quale più e quale meno, hanno contribuito a odiare sul fuoco delle tensioni internazionali che lo stesso sistema di alleanze che si era formato nei precedenti trent'anni non aveva affatto attenuato.

Non è per niente difficile invece individuare quale è il soggetto che dalla metà degli anni Trenta spinge sistematicamente verso la guerra: è la Germania nazista. I suoi capi non fanno certo mistero delle loro ambizioni ovvero quello di rimettere in discussione gli accordi di Versailles e assicurare al Reich tedesco nuovi spazi e nuovi territori verso est. Questi sono i capisaldi espliciti della loro politica estera. Si tratta di una linea aggressiva che si muove in un progressivo crescendo.

L'espansione della Germania nazista

I primi obiettivi sono rivendicati in nome di una innocente ricomposizione del popolo tedesco all'interno di un unico Stato, il Reich. E quindi a Berlino si vuole l'Anschluss, cioè l'annessione, dell'Austria. È un obiettivo caldeggiato dal Partito nazista locali, è stato represso a costo della vita dell'autoritario Cancelliere austriaco, Dollfuss. In quella circostanza le truppe tedesche non sono intervenute anche per una decisa pressione di Mussolini, preoccupato per quella che all'epoca gli sembra solo un'esagerata espansione della Germania. Ma dopo l'avventura in Etiopia l'Italia si avvicina alla Germania dalla quale riceve sostegni materiali e appoggio diplomatico. Nell'ottobre del 1936 le buone relazioni diplomatiche si traducono in un'alleanza (l'Asse Roma-Berlino) rinsaldata da un ulteriore accordo del novembre del 1937, che include anche il Giappone, e dalla collaborazione nella guerra di Spagna a sostegno delle truppe di Franco.

L'annessione dell'Austria

In questo contesto Mussolini non ha più ragione di temere la Germania di Hitler, perciò non si oppone più all'annessione dell'Austria al Reich. I nazisti austriaci, spalleggiati dal Reich tedesco, si adoperano per far cadere il regime guidato dal Cancelliere Schuschnigg, che ha sostituito Dollfuss alla guida dell'Austria. I continui disordini interni promossi dai nazisti inducono Schnuschnigg a tentare la carta di un referendum per verificare l'orientamento dell'opinione pubblica in merito all'annessione. È una buona mossa, perché la maggioranza dell'opinione pubblica austriaca sembra favorevole alla conservazione dell'autonomia. Proprio per questo Hitler decide di tagliar corto: schiera le sue truppe al confine, pronte ad attaccare e Schuschnigg a quel punto lascia il suo posto di Cancelliere al nazista austriaco Arthur Seyss Inquart (1892-1946): costui, come primo atto di governo, apre le frontiere all'esercito tedesco che entra a Vienna il 13 marzo del 1938. È l'atto di forza che conduce alla formale annessione dell'Austria alla Germania. Tutta l'operazione avviene senza che nessun'altra potenza europea faccia alcun passo concreto per opporvisi. In particolare il governo britannico, guidato allora dal conservatore Neville Chamberlain, dà la sensazione di accettare il fatto compiuto, come dire "pro bono pacis" (perché la pace sia conservata). Hitler invece non del tutto a torto, interpreta l'atteggiamento britannico come un gesto di debolezza e si appresta a compiere un'altra mossa, cioè annettere i Sudeti, territorio di confine tra Germania e Cecoslovacchia, incluso nei confini della Repubblica cecoslovacca ma con una popolazione in maggioranza tedesca.

La conferenza di Monaco

Nel settembre del 1938 Hitler ingiunge al governo cecoslovacco di vedere il territorio dei Sudeti. Mussolini prende allora l'iniziativa di una Conferenza internazionale, alla quale partecipano lui stesso, Chamberlain, in rappresentanza del Regno Unito, il primo ministro francese, Édouard Daladier (1884-1970) e Hitler. La conferenza si tiene a Monaco il 29-30 settembre 1938; unilateralmente, senza consultare il governo cecoslovacco, Italia, Regno Unito e Francia riconoscono alla Germania il diritto di annettersi i Sudeti, diritto subordinarlo solo alla celebrazione di un plebiscito di annessione. La conclusione del patto di Monaco è salutata dall'opinione pubblica occidentale come un grande risultato, perché si pensa che il successo diplomatico e l'annessione dei Sudeti basti alla Germania nazista e che la pace sia definitivamente al sicuro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo della Germania nazista nella crisi europea degli anni Trenta?
  2. La Germania nazista ha sistematicamente spinto verso la guerra, mettendo in discussione gli accordi di Versailles e cercando nuovi territori verso est, con una politica estera aggressiva.

  3. Come si è evoluto il rapporto tra Italia e Germania negli anni Trenta?
  4. Dopo l'avventura in Etiopia, l'Italia si è avvicinata alla Germania, culminando nell'alleanza dell'Asse Roma-Berlino nel 1936 e nella collaborazione nella guerra di Spagna.

  5. Qual è stata la reazione delle potenze europee all'annessione dell'Austria da parte della Germania?
  6. Nessuna potenza europea ha fatto passi concreti per opporsi all'annessione dell'Austria, e il governo britannico ha dato l'impressione di accettare il fatto compiuto per mantenere la pace.

  7. Quali furono le conseguenze della Conferenza di Monaco del 1938?
  8. La Conferenza di Monaco ha riconosciuto alla Germania il diritto di annettersi i Sudeti, con l'opinione pubblica occidentale che ha visto l'accordo come un successo diplomatico che avrebbe garantito la pace.

  9. Come ha interpretato Hitler l'atteggiamento britannico durante la crisi dei Sudeti?
  10. Hitler ha interpretato l'atteggiamento britannico come un gesto di debolezza, spingendolo a compiere ulteriori mosse aggressive, come l'annessione dei Sudeti.

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