Concetti Chiave
- Durante l'Ottocento, i lavoratori affrontavano condizioni dure, con salari minimi e turni di lavoro fino a quindici ore al giorno.
- I primi sindacati di mestiere nacquero in Inghilterra, con le Trade Unions che si formarono nel 1853, per migliorare le condizioni lavorative.
- Il diritto di associazione e di sciopero era inizialmente proibito in Inghilterra e in altri paesi europei, rendendo la lotta sindacale difficile e pericolosa.
- Le lotte sindacali portarono a importanti conquiste, come la riduzione della giornata lavorativa e la regolamentazione del lavoro femminile e minorile.
- I sindacati si rafforzarono in società industriali avanzate come l'Inghilterra e la Francia, mentre in Germania e Italia le conquiste arrivarono più tardi.
Indice
Condizioni lavorative nell'Ottocento
Durante l'Ottocento i lavoratori vivevano in delle condizioni molto dure, che li spinsero a organizzare delle proteste per ribellarsi alle loro condizioni. Molti lavoratori erano sottopagati, lavoravano anche quindici ore al giorno a salario minimo, in un ambiente di lavoro malsano e pericoloso, con pesanti turni di lavoro. Non esistevano pensioni e in caso di malattia o gravidanza potevano perdere facilmente il proprio lavoro.
La fase successiva della storia delle associazioni operaie è caratterizzata dal prevalere di organizzazioni indipendenti da finanziatori borghesi e che si proponevano l'obiettivo non solo di aiutare gli operai in difficoltà, ma anche di migliorarne le condizioni generali di vita.
Nascita dei sindacati
Nacquero così, in Inghilterra, i primi sindacati di mestiere: il primo congresso dei sindacati inglesi, le Trade Unions, che ebbe luogo nel 1853. Gli obiettivi delle prime lotte operaie erano l'aumento dei salari, la riduzione della giornata lavorativa, ma anche il diritto di associazione.
Divieti e lotte sindacali
Il parlamento inglese aveva proibito i sindacati sin dal 1799: dar vita ad associazioni di mestiere era dunque illegale, al pari dello sciopero. Può meravigliare il fatto che in un paese in cui già dalla fine del Seicento esisteva un sistema parlamentare non venisse riconosciuto ai lavoratori il diritto di associazione. Non bisogna però dimenticare che nel parlamento britannico era rappresentata solo la minoranza più ricca della popolazione, il cui interesse era impedire ai lavoratori di migliorare le proprie condizioni. Anche negli altri paesi europei le associazioni sindacali e gli scioperi erano proibiti: chi trasgrediva questi divieti poteva perdere il posto di lavoro o addirittura finire in carcere.
La lotta sindacale era dunque difficile e pericolosa, anche perché, in quella fase storica, l'offerta di lavoro superava ampiamente la domanda: per ogni lavoratore occupato nella fabbrica, ce n'erano molti altri senza lavoro pronti a prenderne il posto.
Conquiste sindacali
Nonostante ciò, le prime lotte operaie ottennero importanti conquiste: il diritto di associazione e di sciopero (già nel 1825 in Gran Bretagna, ma solo nel 1864 in Francia); la riduzione della giornata lavorativa a dodici e poi a dieci ore; la regolamentazione e la tutela del lavoro di donne e fanciulli. Le organizzazioni sindacali si rafforzarono nelle società industriali più evolute, quella inglese innanzitutto, e poi quelle francese e belga; altrove, come in Germania o in Italia, queste conquiste giunsero solo alla fine dell'Ottocento, e a volte addirittura nel corso del Novecento.
Domande da interrogazione
- Quali erano le condizioni di lavoro dei lavoratori durante l'Ottocento?
- Quando e dove nacquero i primi sindacati di mestiere?
- Quali furono alcune delle conquiste ottenute dalle prime lotte operaie?
I lavoratori erano sottopagati, lavoravano fino a quindici ore al giorno in ambienti malsani e pericolosi, senza pensioni e con il rischio di perdere il lavoro in caso di malattia o gravidanza.
I primi sindacati di mestiere nacquero in Inghilterra, con il primo congresso delle Trade Unions che ebbe luogo nel 1853.
Le prime lotte operaie ottennero il diritto di associazione e di sciopero, la riduzione della giornata lavorativa a dodici e poi a dieci ore, e la regolamentazione del lavoro di donne e fanciulli.