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Concetti Chiave

  • La carboneria, inizialmente diffusa nel sud Italia, si estese in tutta la penisola, gettando le basi per il risorgimento.
  • Nel regno delle Due Sicilie, la rivolta del 1820 guidata da Guglielmo Pepe portò inizialmente a concessioni costituzionali, ma fu poi repressa con l'aiuto dell'Austria.
  • In Piemonte, il malcontento contro la politica conservatrice portò a sommosse nel 1821, con i federati e i carbonari che chiedevano riforme e guerra all'Austria.
  • Nel Lombardo-Veneto, figure come Federico Confalonieri e Silvio Pellico furono centrali nella diffusione delle idee liberali, nonostante la repressione austriaca.
  • Le società segrete in Italia miravano inizialmente a ottenere costituzioni locali piuttosto che un'unità politica, riflettendo il contesto frammentato dell'epoca.

Indice

  1. La diffusione della carboneria
  2. Le prime insurrezioni e la reazione
  3. Intervento della Santa Alleanza
  4. Condanna papale e malcontento in Sardegna
  5. Sommossa in Piemonte e reazione austriaca
  6. Attività segrete nel Lombardo-Veneto

La diffusione della carboneria

Tra le società segrete la più famosa fu la carboneria. Inizialmente diffusa soprattutto nell'Italia meridionale all'epoca di Gioacchino Murat e impegnata per il raggiungimento della liberazione dallo straniero, si estese poi in tutta la penisola, gettando le basi del primo movimento risorgimentale.

Inizialmente le varie società segrete italiane non pensarono di poter realizzare l’unità politica ma lottarono per ottenere delle Costituzioni in zone limitate della penisola.

Tutt'al più, come in Piemonte e in Lombardia mirarono a creare una ristretta Confederazione con un ordinamento di stampo liberale.

Le prime insurrezioni e la reazione

Il primo stato a insorgere fu il regno delle Due Sicilie. Il 1° luglio 1820, sotto la guida del generale Guglielmo Pepe , scoppiò la rivolta a Nola. Di fronte al precipitare degli eventi il re Ferdinando I concesse la Costituzione e giurò di mantenerla in vigore. Nel frattempo la Sicilia insorgeva e proclamava l’indipendenza dell’isola ma i costituzionali napoletani inviarono un esercito per far fronte al movimento separatista allo scopo di sottomettere l’isola (settembre 1820).

Intervento della Santa Alleanza

La Santa Alleanza intervenne e invitò con un pretesto il re di Napoli ad un congresso a Lubiana, in Slovenia.(1821) Ferdinando I partì promettendo che avrebbe difeso la Costituzione ma in realtà, giunto a Lubiana si presentò come vittima della rivoluzione e accettò aiuti militari contro gli insorti. L’esercito austriaco sconfisse le truppe costituzionaliste e Ferdinando I appena rientrato a Napoli (marzo 1821) abolì la Costituzione , ristabilì l’assolutismo e avviò una spietata repressione contro i liberali. L’esercito rimase fino al 1827.

Condanna papale e malcontento in Sardegna

Nel 1821 il Papa Pio VII promulgò una bolla contro la carboneria, accusata di voler sovvertire il potere della Chiesa ed uno dei principali elementi di condanna erano i rituali eseguiti dai carbonari (cerimonie di iniziazione) che si ispiravano a pratiche religiose e magiche ritenute eretiche.

Nel Regno di Sardegna vi era un diffuso malcontento perché Vittorio Emanuele I aveva restituito ai nobili le cariche amministrative e militari che ricoprivano nel 1796. Di conseguenza si diffusero la carboneria e la società dei federati che mirava alla creazione di una federazione tra gli stati dell’ Italia settentrionale, guidata dal Regno di Sardegna. L’erede al trono, Carlo Alberto, non approvava la politica conservatrice del re e quando una sommossa studentesca del gennaio 1821 fu soffocata dalla polizia, furono chieste immediate riforme che però non furono concesse. A questo punto i federati piemontesi si unirono ai carbonari condividendo il loro programma: rivoluzione armata e dichiarazione di guerra all'Austria.

Sommossa in Piemonte e reazione austriaca

Una nuova sommossa scoppiò il 10 marzo 1821. Il re abdicò in favore del fratello Carlo Felice che, essendo a Modena, fu sostituito da Carlo Alberto. Questi concesse la costituzione dichiarando che sarebbe entrata in vigore dopo l’approvazione del re ma Carlo Felice chiese aiuto all'Austria il cui esercito sconfisse gli insorti (8 aprile 1821). Anche in Piemonte i moti finivano con il ritorno del vecchio sovrano ,una lunga serie di processi e di condanne contro congiurati o sospetti, un periodo di occupazione austriaca (fino al 1823)

Attività segrete nel Lombardo-Veneto

Nel Lombardo-Veneto si formò un’organizzazione segreta di ispirazione carbonara facente capo al conte Federico Confalonieri che era in contatto con il conte Santorre di Santarosa, capo dei federati piemontesi. Milano rappresentò un attivo centro di diffusione di idee e di iniziative, soprattutto grazie alla rivista il “Conciliatore”, sospesa dopo un solo anno di vita (1818/19).Silvio Pellico, l’ex redattore fu arrestato e condannato a morte . Poi la sua pena fu commutata in carcere duro.Tornato dopo dieci anni scrisse in libro di memorie ”Le mie prigioni “ che,si disse, fece più danno all'Austria di una battaglia perduta.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo della carboneria nei moti liberali in Italia?
  2. La carboneria era una società segreta che inizialmente si concentrava sulla liberazione dallo straniero, diffondendosi poi in tutta la penisola e gettando le basi del primo movimento risorgimentale.

  3. Cosa accadde durante i moti di Napoli e della Sicilia nel 1820?
  4. Nel 1820, sotto la guida del generale Guglielmo Pepe, scoppiò una rivolta a Nola nel regno delle Due Sicilie, portando il re Ferdinando I a concedere una Costituzione, che fu poi abolita dopo l'intervento della Santa Alleanza.

  5. Quali furono le conseguenze della repressione in Piemonte nel 1821?
  6. In Piemonte, dopo la sommossa del 1821, il re abdicò e Carlo Alberto concesse una costituzione, ma l'intervento austriaco sconfisse gli insorti, portando a una serie di processi e condanne e a un periodo di occupazione austriaca.

  7. Qual era l'obiettivo della società dei federati nel Regno di Sardegna?
  8. La società dei federati mirava a creare una federazione tra gli stati dell'Italia settentrionale, guidata dal Regno di Sardegna, opponendosi alla politica conservatrice del re Vittorio Emanuele I.

  9. Quale fu l'impatto del libro "Le mie prigioni" di Silvio Pellico?
  10. Il libro "Le mie prigioni" di Silvio Pellico, scritto dopo la sua detenzione, ebbe un impatto significativo, si disse che fece più danno all'Austria di una battaglia perduta.

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