Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • L'ode di Manzoni è stata ispirata dai moti carbonari piemontesi del 1821, un periodo di speranze liberali per l'unificazione italiana.
  • Nonostante le iniziali speranze, l'intervento austriaco e la repressione soffocarono rapidamente l'entusiasmo, ma l'ode riflette uno spirito di resistenza che perdurerà nel tempo.
  • L'ode fu pubblicata nel 1848 dal Governo provvisorio di Milano, in un momento di rinnovato fervore patriottico, dedicando i proventi alla causa dei patrioti.
  • Manzoni esprime un appello alla libertà e alla giustizia, criticando le oppressioni e ispirandosi a un ideale di libertà universale sostenuto dalla presenza divina.
  • L'opera è dedicata a Teodoro Koerner, simbolo di resistenza contro l'oppressione, e promuove un ideale nazionale fondato su unità culturale e spirituale.

Indice

  1. Contesto storico dell'ode
  2. Speranze e delusioni
  3. Pubblicazione e motivi dell'ode
  4. Appello alla libertà
  5. Protezione divina e ideali
  6. Dedica e ideali nazionali
  7. Protesta contro l'oppressione

Contesto storico dell'ode

L'ode fu scritta da Manzoni in occasione dei moti carbonari piemontesi del 1821, quando l'atteggiamento riformistico e liberale del giovane Carlo Alberto, erede al trono piemontese e Reggente in attesa dell'arrivo del Re Carlo Felice di Savoia, che sembrava stesse per varcare il Ticino ed entrare con le armi in Lombardia per aiutare i patrioti a liberare il Lombardo-Veneto dall'oppressivo dominio austriaco, aveva acceso le speranze dei liberali e di coloro che aspiravano all'unificazione dei vari stati italiani sotto un'unica bandiera.

Speranze e delusioni

Ma le speranze vennero ben presto vanificate sia dall'intervento di Carlo Felice che della polizia austriaca, che procedette a una dura repressione nella quale furono coinvolti, tra gli altri, Silvio Pellico e Federico Confalonieri. descrizione di 21 marzo 1821L'entusiasmo di quei giorni venne quindi subito stroncato dagli eventi, ma l'ode rispecchiò profondamente uno spirito che non verrà mai soffocato e che ha rappresentato uno degli elementi politici e culturali fondamentali dell'Ottocento, elemento che, dopo circa trentanni di discussioni e approfondimenti, che toccarono non solo le sfere della politica e del diritto, ma anche quella della religione (pensiamo ad esempio al Neoguefismo), a partire dal 1848 in poi, comincerà a trovare una sua qualche realizzazione, non appena i sentimenti liberali si diffonderanno nelle classi sociali medio-basse e diventeranno popolari, non appartenenti più a una ristretta élite.

Pubblicazione e motivi dell'ode

Nel timore di una perquisizione della polizia, il Manzoni nascose o addirittura distrusse il manoscritto dell'ode, ma qualche copia venne conservata da amici, e fu pubblicata solo nel 1848, a cura del Governo provvisorio di Milano, a seguito del successo delle Cinque Giornate che facevano ben sperare in una felice conclusione della liberazione dallo straniero, devolvendo i proventi ai patrioti.

Appello alla libertà

Alla base dell'ode si trovano, quindi motivi storici e politici e di esaltazione della libertà dallo straniero insieme a una presenza di Dio, viva e puntuale nelle vicende umane, una presenza che aiuta l'uomo a combattere non solo per il personale riscatto dal peccato, ma anche in senso più universale a combattere per il riscatto della patria dallo straniero, portando gli uomini verso la creazione di un mondo in cui ci sia veramente un maggiore rispetto dell'uomo per gli altri uomini, superando la barriera dell'egoismo personale e dell'interesse politico di una classe sociale che pensa solo e innanzitutto a mantenere il proprio potere. L'ode è un appello alla libertà di tutti i popoli, che va al di là della polemica contro i princìpi (soprattutto quello di legittimità) sanciti dal Congresso di Vienna, princìpi che non tenevano conto delle nuove aspirazioni dei popoli e della nuova situazione europea, venutasi a creare sia con la Rivoluzione francese (sul piano ideologico e politico) che con la Rivoluzione industriale (sul piano economico); l'ode è un appello, infine, contro ogni forma di violenza, ad abbandonare la via del male per seguire quella del diritto dei popoli, rivolto proprio a quei popoli e a quei governi che solo qualche anno prima l'avevano sbandierato per liberarsi dall'oppressione napoleonica.

Protezione divina e ideali

Per questo diventa fondamentale un concetto in questo appello: Dio protegge gli uomini oppressi, e come aveva già protetto a suo tempo i Tedeschi (accomunati agli Austriaci) così avrebbe protetto gli Italiani; ed è proprio il concetto della protezione degli oppressi che troverà la sua grandiosa e definitiva sistemazione ideologica ed artistica ne I Promessi Sposi.

Dedica e ideali nazionali

Il Poeta dedicò l'ode a Teodoro Koerner, patriota e poeta romantico tedesco, autore di drammi e canti patriottici contro l'oppressione napoleonica, morto combattendo nel 1813 combattendo nella battaglia di Lipsia, secondo il Manzoni. "In questa poesia il Manzoni esprime il proprio ideale nazionale unitario, fondato sull'unità di lingua, di religione, di tradizioni, di stirpe e di aspirazioni, superando ogni forma politicamente gretta o vuotamente rettorica dell'ideale patriottico e incentrandolo su un'effettiva comunione di vita, materiale e spirituale, del popolo, sancita da una tradizione nazionale (le memorie del v. 32).

Protesta contro l'oppressione

Altrettanto importante è l'ammonimento rivolto agli stranieri che si sono serviti degli ideali nazionali per far ribellare i popoli a Napoleone, ma subito dopo hanno sostituito la loro oppressione a quella dell'imperatore francese. Qui c'è un'altissima e nobile protesta contro la bassa politica della violenza e dell'intrigo, totalmente opposta al messaggio cristiano. È la voce di un cattolico liberale, che esorta gli italiani a insorgere contro l'oppressione in nome di un Dio che è amore ma anche giustizia. Il diritto alla libertà diviene così un dovere, un momento della lotta per l'affermazione del del bene contro il male; Il Manzoni, che nelle Tragedie esecra la guerra, non esita qui a invocare il Dio degli eserciti, a incitare gli Italiani a combattere in nome della giustizia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui fu scritta l'ode di Manzoni?
  2. L'ode fu scritta durante i moti carbonari piemontesi del 1821, quando Carlo Alberto sembrava pronto a sostenere i patrioti contro il dominio austriaco in Lombardia.

  3. Quali furono le speranze e le delusioni legate ai moti del 1821?
  4. Le speranze di liberazione furono presto deluse dall'intervento di Carlo Felice e dalla repressione austriaca, ma l'ode riflette uno spirito di libertà che non fu mai soffocato.

  5. Quando e come fu pubblicata l'ode di Manzoni?
  6. L'ode fu pubblicata nel 1848 dal Governo provvisorio di Milano, dopo le Cinque Giornate, con i proventi devoluti ai patrioti.

  7. Quali sono i temi principali dell'ode di Manzoni?
  8. L'ode esalta la libertà dallo straniero, la protezione divina e l'unità nazionale, opponendosi alla violenza e all'oppressione.

  9. A chi è dedicata l'ode e quale messaggio trasmette?
  10. L'ode è dedicata a Teodoro Koerner e trasmette un ideale nazionale unitario, esortando gli italiani a lottare contro l'oppressione in nome di Dio e della giustizia.

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