Concetti Chiave
- Il concetto di unificazione italiana era inizialmente astratto, ma i libri di Balbo e Gioberti nel 1800 suggerirono diverse visioni per l'unità, rispettivamente guidate da un principe e dal Papa.
- Carlo Alberto, re di Sardegna, fu il primo a guidare il progetto di unificazione italiana, ma fu sconfitto dagli austriaci nelle Guerre di Indipendenza del 1848-1849.
- Camillo Benso Conte di Cavour, come primo ministro, fu determinante nell'assicurare il supporto internazionale per l'unificazione, stipulando alleanze con Francia e Regno Unito.
- Giuseppe Garibaldi, con la Spedizione dei Mille, acquisì il supporto popolare e aristocratico, contribuendo significativamente all'unificazione con la conquista del sud Italia.
- Nel 1861, il primo Parlamento italiano si riunì a Torino proclamando Vittorio Emanuele II come sovrano, portando a una "piemontizzazione" delle leggi in tutta la penisola italiana.
Indice
Concetti di unificazione italiana
Dopo i moti italiani del 20,30 si considerava il concetto di unificazione molto astratto mentre a riguardo dal 1800 vennero pubblicati dei libri fondamentali:uno di Balbo"Speranze degli Italiani"e uno di Gioberti"Primato civile e morale degli italiani".Balbo sostiene che l'unificazione italiana può avvenire solo se un esercito conduce una guerra di unificazione ma la penisola essendo costituita da parti diverse dev'essere unita da uno Stato federale e garantita da un principe che non deve essere imparentato con nessuno Stato;il principe ideale sarebbe quello dei Savoia poichè è l'unica famiglia che può unificare la penisola attraverso l'esercito piemontese rendendolo lo Stato più importante.Gioberti invece sostiene che gli italiani hanno il primato di aver rappresentato la base della cultura occidentale;anche lui sostiene che l'Italia dev'essere unita da una Federazione ma a capo di questa non doveva esserci un principe perchè avrebbe potenziato la politica del proprio Stato ma uno che non avesse interessi temporali e questo era il Papa che avrebbe dovuto garantire il potere della federazione.
Carlo Alberto e la prima guerra d'indipendenza
Il primo a mettersi a capo del progetto dell'unificazione italiana fu Carlo Alberto,re di Sardegna,che per evitare l'insorgere dei democratici dichiarò guerra all'Austria nel Marzo del 48 per unificare l'Italia sotto il dominio piemontese con la Prima guerra d'indipendenza.Con questa Carlo Alberto vuole conquistare le terre che vanno dal Ticino all'Adriatico;in una prima fase è il favorito alla vittoria ma dopo un momento di incertezza gli austriaci riorganizzano le proprie forze e sconfiggono l'esercito sabaudo a Custoza il 25 Luglio 1848 impossessandosi della Lombardia e di Milano;Carlo Alberto invece è costretto a ritirarsi.Nel 1849,il governo piemontese d'accordo con Carlo Alberto tenta un secondo attacco alle prestazioni austriache in Lombardia ma non riescono nemmeno a raggiungerla perchè viene intercettato e sconfitto a Novara.Il 24 Marzo Carlo Alberto abdica a favore del figlio Vittorio Emanuele II che firma l'armistizio e lo Statuto Albertino resta in vigore.Gli Austriaci non sono riusciti in passato a riprendersi Venezia dove la Repubblica continua a resistere;ma nel 1849 dopo la repressione della rivoluzione ungherese Venezia è costretta a tornare sotto la sovranità austriaca.Nel 1848 Pio IX si dissocia dalla guerra che i cattolici stanno combattendo e lo segue anche Ferdinando II di Borbone che riesce a controllare la situazione imponendo lo scioglimento del Parlamento.A Roma un gruppo di patrioti uccide il Primo Ministro dello Stato pontificio mentre Pio IX fugge da Roma e in sua assenza viene convocata l'elezione di un'Assemblea costituente la quale proclama l'istituzione della Repubblica romana e attribuisce il potere esecutivo ad un triumvirato capeggiato da Giuseppe Mazzini che era stato eletto membro dell'Assemblea costituente;ma questo triumvirato non dura molto perchè ad Aprile una guarnigione francese sbarca a Civitavecchia per abbattere la Repubblica romana e restaurare il potere papale;di fronte alla minaccia Mazzini invita alla resistenza e concentra migliaia di volontari tra i quali Giuseppe Garibaldi e i suoi uomini della Legione italiana.Il 3 Luglio i francesi riescono ad entrare nella città sconfiggendoli mentre l'Assemblea approva la Costituzione della Repubblica.
Cavour e le riforme del Regno di Sardegna
Dal 1850 una parte dei gruppi mazziniani vede fallire tutti i tentativi insurrezionali allontanando da Mazzini una parte dell'opinione pubblica;questi sperano di vedere nel Regno di Sardegna una speranza per realizzare il loro sogno risorgimentale.Con Vittorio Emanuele II,dopo aver confermato lo Statuto Albertino,la guida del governo del Regno di Sardegna viene assunta da Camillo Benso Conte di Cavour il quale nel 1851 diviene ministro delle Finanze e conduce lo Stato italiano a firmare accordi doganali con altri paesi Europei e voleva introdurre una riforma agraria.Nel 1852,quando diventa capo del governo,prosegue l'azione di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici avviata con le leggi Siccardi ed emana nel 1855 una legge che abolisce le congregazioni religiose esistenti nel suo regno e questo porta ad uno scontro Vittorio Emanuele II il quale non vuole che i rapporti tra il suo regno e la Santa Sede diventino ancora più tesi;ma è Cavour a prevalere.Le prime mosse del suo regno sono la partecipazione alla guerra di Crimea accanto alla Francia e al Regno Unito che gli assicura un privilegio internazionale e Cavour prende parte alla conferenza di pace tenutasi a Parigi nel 1856 e poi la stipulazione di un'alleanza politico-militare con Napoleone III che è favorita da un attentato che ha subito da parte di un gruppo di patrioti italiani che lo hanno considerato responsabile della caduta della Repubblica romana;questi vengono condannati a morte;lui rendendosi conto che l'unificazione italiana doveva far parte di un progetto comune europeo si rivolge alla Francia ma in un primo momento Napoleone III non accetta.Nel 1858 Napoleone III invita Cavour a un incontro diplomatico a Plombiers il 21 Luglio e si mostra disposto ad aiutare il Regno di Sardegna in una guerra contro l'Austria in vista della formazione di una Confederazione italiana che sarebbe affidata al Papa;viene inoltre stipulato un trattato di alleanza tra Francia e Regno di Sardegna in cui si parla della formazione di un Regno dell'Alta Italia e prevede la cessione di Savoia e Nizza alla Francia.Le tensioni tra Regno di Sardegna e impero d'Austria portano alla seconda guerra d'Indipendenza.Nel 1859 Napoleone III unisce le sue truppe a quelle del Regno di Sardegna,la guerra ha successo e porta all'occupazione della Lombardia ma quando stanno per conquistare il Veneto Napoleone III interrompe la guerra e stipula un armistizio con l'Austria.Si formano dei Regni provvisori in Emilia Romagna e in Toscana che portano alla convocazione di plebisciti di annessione mentre in Piemonte,Sardegna,Lombardia,Emilia e Toscana si tengono le elezioni per il Parlamento di Torino e il risultato è la formazione di una Camera dei Deputati.Durante i plebisciti di annessione Giuseppe Garibaldi raccoglie a Genova migliaia di volontari con i quali il 6 Maggio 1860 si imbarca verso la Sicilia,a Marsala,riuscendo a sbaragliare l'esercito borbonico,vinse a Milazzo ed entrarono a Napoli il 7 Settembre scatenando forti rivolte soprattutto tra i contadini che vorrebbero la ridistribuzione delle terre demaniali e giustizia contro coloro che ne hanno abusato.A Bronte scoppiano delle rivolte che portano al massacro di proprietari terrieri;Garibaldi tenta di riportare l'ordine mandando il suo collaboratore Nino Bixio a reprimere la rivolta.Garibaldi a Ottobre incontra Vittorio Emanuele II a Teano e gli cede le terre conquistate.Garibaldi riuscì nella sua impresa perchè godeva dell'appoggio oltre che dei due sicilini mazziniani Francesco Crispi e Rosolino Pilo,anche del popolo che sperava in un riscatto sociale e un'equa distribuzione delle terre;dunque decise di schierarsi dalla parte degli aristocratici e latifondisti in quanto riteneva di aver bisogno della classe dirigente per vincere.Riguardo a questo,dal libro di"Di Lampedusa"il gattopardo deriva il termine gattopardismo che è l'atteggiamento di chi cambia continuamente fazione pur di mantenere i propri interessi.
Piemontizzazione e le leggi del nuovo Stato
Il 17 Marzo 1861 si riunisce a Torino,capitale del regno ormai unificato,il primo Parlamento e viene proclamato sovrano Vittorio Emanuele II che nonostante sia il primo sovrano del regno mantiene il nome.I Savoia consideravano il nuovo Stato come l'espansione del Piemonte e ciò comporta una particolare politica detta Piemontizzazione della penisola italiana in cui vengono adottate appunto le stesse leggi piemontesi:quelle sui prefetti,sull'istruzione e sul servizio militare.Quella dei prefetti sosteneva che il Piemonte era dotato non di regioni ma di province ciascuna con un prefetto,nominato dal ministro degli interni ed erano solitamente suoi uomini di fiducia.Per quanto riguarda l'istruzione,questa era obbligatoria e la lingua era il fiorentino;questo andava bene in Piemonte ma non nel resto d'Italia infatti per i primi tre anni le famiglie mandavano i figli a scuola ma era inconcepibile poichè all'età dei sei anni erano già forza lavoro e poi non c'erano i soldi per la scuola elementare.La legge del servizio militare invece coinvolgeva i ragazzi di 21 anni per la durata di 3 anni e serviva per confrontarsi e conoscere la lingua.Con il servizio militare però veniva a mancare la manodopera e questo porta all'aumento delle tasse sui beni di consumo e a imporre una tassa sul macinato;lo Stato invece di capirne il motivo emana la legge Pica contro il fenomeno del Brigantaggio e definisce briganti i contadini che si erano ribellati rapinando i proprietari nelle strade e prevedeva la pena di morte per gli accusati di brigantaggio.
Crisi e tentativi di conquista di Roma
La crisi più grave nello Stato Unitario italiano scoppia nel 1866 quando l'Italia si allea con la Prussia in guerra contro l'Austria e vengono sconfitti a Custoza mentre la flotta è battuta il 20 Luglio a Lissa;solo Garibaldi riesce a battere gli austriaci ma ormai sono gia stati battuti dai prussiani sottoscrivendo una tregua.Il 9 Agosto Garibaldi riesce ad appropriarsi del Veneto e Mantova e prova la conquista di Roma attraverso una spedizione militare prima nel 1862 e poi nel 1867.Nel 1862 parte dalla Sicilia e cerca di arrivare a Roma ma il governo del Regno d'Italia manda l'esercito a fermarlo il 29 Agosto in Calabria e lui viene catturato e mandato in carcere.Nel 1867 il secondo tentativo di Garibaldi viene bloccato a Mentana da un corpo di spedizione francese.Nel 1871 Garibaldi riesce a conquistare Roma con la Breccia di Portapia e gran parte dei territori dello Stato pontificio viene sottratto a Pio IX per entrare a far parte del nuovo Stato;egli lancia una scomunica maggiore a tutti coloro che hanno preso la decisione e nel Sillabo dice che si condannano il liberalismo e il razionalismo.Nemmeno la legge delle Guarentigie del 1871,ossia ciò che lo stato italiano riconosce al Papa in cambio della conquista di Roma,è sufficiente a riconciliare il Papa con il nuovo Stato.Nel luglio 1871 Roma divenne la capitale del regno d’Italia.
Divisioni economiche dell'Italia unificata
Si riconoscono tre distinte regioni economiche:l'Italia del Nord;l'Italia centrale e l'Italia meridionale.Nel nord è diffuso l'allevamento dei bachi da seta e la produzione di tessuti e vi è una forte presenza di capitale monetario.L'Italia centrale è caratterizzata dalla divisione delle terre in poderi che sono lavorati da famiglie contadine e concessi dal proprietario in mezzadria,ossia il contratto con il quale il proprietario concede la sua terra ad un contadino.Nell'Italia meridionale si diffondono invece i latifondi ovvero terreni di grandi dimensioni divisi in parti:una va al proprietario,una all'affittuario e altre vengono affittate dalle famiglie contadine.Queste terre sono coltivate soprattutto a grano;dopo due anni queste superfici vengono destinate al pascolo delle bestie che le fertilizzano.
Domande da interrogazione
- Quali erano le visioni di Balbo e Gioberti riguardo l'unificazione italiana?
- Quali furono le conseguenze della Prima guerra d'indipendenza italiana?
- Come contribuì Cavour all'unificazione italiana?
- Quali furono le azioni di Garibaldi durante il processo di unificazione?
- Quali furono le sfide economiche e sociali dopo l'unificazione italiana?
Balbo sosteneva che l'unificazione italiana dovesse avvenire attraverso una guerra condotta da un esercito e che la penisola dovesse essere unita da uno Stato federale guidato da un principe, idealmente della famiglia Savoia. Gioberti, invece, credeva che l'Italia dovesse essere unita da una Federazione guidata dal Papa, senza interessi temporali.
La Prima guerra d'indipendenza, guidata da Carlo Alberto, inizialmente favorì il Regno di Sardegna, ma si concluse con la sconfitta a Custoza e Novara, costringendo Carlo Alberto ad abdicare a favore di Vittorio Emanuele II, che firmò l'armistizio con l'Austria.
Cavour, come capo del governo del Regno di Sardegna, promosse riforme economiche e politiche, partecipò alla guerra di Crimea, e stipulò un'alleanza con Napoleone III, che portò alla Seconda guerra d'indipendenza e all'occupazione della Lombardia.
Garibaldi guidò la spedizione dei Mille, sbaragliando l'esercito borbonico in Sicilia e Napoli, e successivamente cedette le terre conquistate a Vittorio Emanuele II. Tentò anche di conquistare Roma, ma fu fermato dal governo italiano e dalle forze francesi.
Dopo l'unificazione, l'Italia affrontò sfide come la "Piemontizzazione" delle leggi, l'obbligo scolastico, il servizio militare, e l'aumento delle tasse. Inoltre, vi furono tensioni economiche tra le diverse regioni, con il Nord industrializzato, il Centro agricolo, e il Sud dominato dai latifondi.