Concetti Chiave
- Nelson Mandela, figlio di un capo della tribù thembu, si laureò in giurisprudenza e iniziò l'attività politica nel 1944, diventando una figura chiave dell'ANC.
- Nel 1960, dopo l'illegalizzazione dell'ANC, fondò l'organizzazione segreta Umkonto we Sizwe per combattere il regime segregazionista, venendo poi condannato all'ergastolo.
- Mandela fu liberato nel 1990, dopo 27 anni di carcere, abbandonò la lotta armata e contribuì al processo di democratizzazione del Sudafrica.
- Nel 1993, Mandela ricevette il Nobel per la Pace e nel 1994 divenne il primo presidente nero del Sudafrica, firmando la nuova Costituzione nel 1996.
- Il suo pensiero si fondava su perdono, dialogo e uguaglianza, diventando un simbolo di speranza e guida per gli oppressi nel mondo.
Indice
Le origini e l'inizio della carriera politica
Mendela era figlio di un capo della tribù thembu, una popolazione bantu sudafricana, stanziata sugli altipiani nord-orientali della Provincia del Capo. Nacque nel 1918 e si laureò in giurisprudenza all’università di Johnnesburg. Nel 1944, iniziò l’attività politica, partecipando alla fondazione di una lega giovanile dipendente dall’ African National Congres (ANC) di cui diventò presidente per la regione del Transvaal e successivamente vicepresidente nazionale.
La lotta contro l'apartheid
Nel 1960, l’ANC fu dichiarata fuorilegge per cui Mandela abbandonò la lotta non violenta in cui fino a quel momento aveva creduto, per fondare un’organizzazione segreta (l’Umkonto we size) di cui diventò la guida e il cui principale obiettivo era quello di condurre azioni di guerriglia contro il regime segregazionista bianco.
Due anni dopo, fu catturato dalla polizia, sottoposto a processo e giudicato colpevole di cospirazione e di alto tradimento. Per questi motivi, fui condannato all’ergastolo. Mandela diventò così il simbolo della lotta contro l’apartheid e per questo, da più parti, a lungo, ne fu chiesta la scarcerazione. Nel 1985, egli rifiutò la libertà che gli era stata concessa dal primo ministro sud-africano purché sconfessasse la guerriglia. Fu liberato solo nel 1990 dopo quasi trenta anni di carcere e lo stesso anno, pur continuando a rivendicare il pieno riconoscimento dei diritti politici dei neri, egli decise di abbandonare la lotta armata, annunciando tale decisione all’African National Congress.La liberazione e il processo di democratizzazione
Da quel momento in poi, il processo di democratizzazione della Repubblica Sudafricana andò accelerandosi: furono rese legali i movimenti nazionalisti e le organizzazioni politiche, fu dichiarata la fine dello stato di emergenza e furono liberati i prigionieri politici. Nel 1992, l’Apartheid fu definitivamente abolita. L’anno successivo Mandela fu insignito del premio Nobel per la pace. Nel 1993, alle prime elezioni avvenute a suffragio universale, nonostante la tensione creata dai partiti di destra che non accettavano la democratizzazione del paese, l’ANC ottenne il 60% dei voti e Mandela fu eletto presidente della Repubblica Sudafricana. Nel 1996, egli firmò la nuova Costituzione che decretava l’uguaglianza razziale e sociale di tutti i cittadini. Nel 1997, annunciò che si sarebbe ritirato dalla vita politica alla scadenza del mandato, cosa che effettivamente fece nel 1999.
Il ritiro e l'eredità di Mandela
Mendela fu il primo a parlare di rinascita africana, dichiarando anche pubblicamente che il terzo millennio sarebbe stato il millennio dell’Africa. Forse questa sua idea apparse in quel momento un’utopia o un atto di fede. Tuttavia, bisogna riconoscere che il grido di speranza di Mandela fu contagioso e restituì ai popoli e ai governanti del continente africano una dimensione prospettica e di ottimismo che gli anni della guerra fredda, dei totalitarismi e della crisi del debito avevano completamente fatto scomparire. Il suo successore, Thabo Mbeki fu uno dei promotori del piano di rilancio economico e politico dell’Africa. Il concetto che ha sempre caratterizzato il pensiero di Mendela è quello del perdono e del dialogo oltre alla pratica dell’uguaglianza, dell’educazione e del perseguimento della democrazia. Nonostante che nella vita, sia stato più volte vittima di provocazioni, egli non ha mai risposto al razzismo con il razzismo e la sua figura ha sempre costituito una guida per gli oppressi, per coloro che sono stati privati dei loro diritti e che si oppongono all’oppressione e alla repressione. È deceduto nel 2013, a novantacinque anni.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Nelson Mandela nella lotta contro l'apartheid?
- Perché Mandela è stato incarcerato e per quanto tempo è rimasto in prigione?
- Quali sono stati i principali cambiamenti politici in Sudafrica dopo la liberazione di Mandela?
- Quali riconoscimenti ha ricevuto Mandela per il suo impegno nella pace e nella democrazia?
- Quali erano i principi fondamentali del pensiero di Mandela?
Nelson Mandela è stato un simbolo della lotta contro l'apartheid, guidando azioni di guerriglia contro il regime segregazionista e diventando un leader influente nell'ANC.
Mandela è stato incarcerato per cospirazione e alto tradimento, rimanendo in prigione per quasi trent'anni prima di essere liberato nel 1990.
Dopo la liberazione di Mandela, il processo di democratizzazione si è accelerato, con la legalizzazione dei movimenti nazionalisti, la fine dello stato di emergenza, e l'abolizione dell'apartheid nel 1992.
Mandela ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1993 e ha firmato la nuova Costituzione sudafricana nel 1996, che decretava l'uguaglianza razziale e sociale.
I principi fondamentali del pensiero di Mandela includevano il perdono, il dialogo, l'uguaglianza, l'educazione e il perseguimento della democrazia, senza mai rispondere al razzismo con il razzismo.