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Concetti Chiave

  • L'olocausto degli ebrei fu un evento tragico del XX secolo, caratterizzato da leggi discriminatorie e violenze sistematiche iniziate con le leggi di Norimberga nel 1935.
  • La "notte dei cristalli" del 1938 segnò un'escalation di violenza contro gli ebrei con omicidi, distruzione di proprietà e deportazioni.
  • Dal 1939, le deportazioni di massa e la "soluzione finale" portarono alla reclusione e sterminio sistematico degli ebrei nei Lager.
  • I campi di concentramento come Auschwitz divennero luoghi di sterminio e torture, con pratiche disumane tra cui esperimenti medici crudeli.
  • Testimonianze scritte e cinematografiche, come quelle di Primo Levi e Oliver Lusting, documentano le atrocità subite dai prigionieri nei campi di sterminio.

Indice

  1. Le origini dell'olocausto
  2. Le leggi di Norimberga
  3. La notte dei cristalli
  4. L'inasprimento delle misure antiebraiche
  5. I campi di concentramento
  6. Le atrocità nei Lager
  7. Testimonianze e racconti
  8. Esperimenti disumani nei campi
  9. Rappresentazioni cinematografiche
  10. Riflessioni sull'incredulità

Le origini dell'olocausto

Tra gli eventi tragici del XX secolo emerge in particolare l'olocausto degli ebrei. Spiegane le possibili cause, ripercorrendone le fasi e gli eventi, ricordandone gli esiti e aggiungendo riflessioni personali scaturite dall'eventuale racconto di testimoni, da letture, da film o documentari.

Le leggi di Norimberga

Divenuto cancelliere nel 1932, Hitler attuò una serie di provvedimenti, tra i quali le misure per cancellare la presenza ebraica dalla nazione tedesca.

Per prima cosa furono approvate le leggi di Norimberga nel 1935, con le quali gli Ebrei che si trovavano in Germania persero il diritto di cittadinanza, furono limitati nell’esercizio del loro lavoro, e fu proibito loro di contrarre matrimonio con gli “ariani”, per mantenere puro il sangue tedesco.

La notte dei cristalli

Nel novembre del 1938, prendendo come pretesto l’attentato di un Ebreo a un ufficiale tedesco, in tutte le grandi città tedesche furono organizzate spedizioni punitive molto violente, durante le quali vennero distrutte proprietà, luoghi di culto e abitazioni. L’episodio passò alla storia come “notte dei cristalli”, nella quale furono uccisi un centinaio di Ebrei e furono arrestate e deportate circa 35000 persone. Inoltre, lo stato chiese alle comunità ebraiche il risarcimento per i danni arrecati alle strutture pubbliche durante questa spedizione.

L'inasprimento delle misure antiebraiche

Col passare del tempo la vita degli Ebrei divenne sempre più difficile; essi vennero esclusi dalla vita pubblica cittadina, non potevano entrare nei teatri, nei campi sportivi, avevano scompartimenti riservati nei treni, dovevano vivere in appositi edifici. Sembrava che il governo tedesco volesse spingerli ad abbandonare la Germania, dopo averli spogliati di tutti i loro averi, ma verso il 1939 l’antisemitismo nazista si fece sempre più acre e si orientò verso la cosiddetta “soluzione finale”. Fu vietato agli Ebrei di uscire fuori dai confini della Germania, e seguirono deportazioni di massa e la reclusione nei Lager, nei quali avvenne uno sterminio di massa. Durante la seconda guerra mondiale, queste misure furono adottate anche nei confronti degli Ebrei che vivevano nelle nazioni sotto il dominio nazista.

I campi di concentramento

In tedesco Lager significa “campo”, nel senso di “accampamento”, ma anche “deposito”. Con l’avvento del nazismo il termine assunse un significato negativo. Il primo campo di concentramento fu aperto a Dachau, nel 1933, per ospitare provvisoriamente militanti comunisti e socialisti considerati un pericolo per la sicurezza dello stato. In seguito i campi accolsero anche obiettori di coscienza, omosessuali ed Ebrei, che durante la seconda guerra mondiale furono i principali deportati. E in questo periodo i Lager assunsero il ruolo di campi di lavoro, in cui la manodopera si sfruttava a costo zero, e soprattutto di campi di sterminio, in particolare per attuare la totale eliminazione degli Ebrei.

Le atrocità nei Lager

Alla fine della guerra, spettacoli orribili si presentarono agli occhi delle truppe alleate e sovietiche quando avanzarono in Germania, nei luoghi dove si trovavano questi campi di sterminio. Al processo di Norimberga, in cui si condannarono i capi del Nazismo, le vicende di questi luoghi degli orrori vennero ricostruite dettagliatamente, dal momento in cui si decise il totale annientamento degli Ebrei. Anche nei paesi occupati dalla Germania si costruirono campi di concentramento, nei quali gli Ebrei furono ridotti alla fame, torturati e uccisi. Il più noto è Auschwitz, in Polonia, che aveva quattro camere a gas e diversi forni crematori. I deportati provenivano da tutta Europa, e venivano fatti viaggiare in vagoni merci e, una volta giunti a destinazione, la maggior parte di loro veniva condotta direttamente alle camere a gas. Sulle porte di queste vi era la scritta “bagni”, e la gente vi entrava al suono di musiche soavi, illusa di rilassarsi. I loro corpi poi venivano bruciati e i denti d’oro raccolti e inviati alla Reichsbank.

Testimonianze e racconti

L’esperienza del campo di concentramento è oggetto di una grande produzione scritta, già attiva dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Tra gli autori principali ricordiamo Primo Levi, chimico torinese di origine ebraica, deportato ad Auschwitz nel 1944 a causa della sua attività di partigiano. Il suo romanzo Se questo è un uomo, racconta sotto forma di diario la prigionia dell’autore, e descrive con estrema lucidità il sistema del campo, basato sul potere e sulla prevaricazione, tanto che anche tra i prigionieri esisteva una forma di gerarchia. Traspare dalle descrizioni del romanzo una disumanizzazione dell’uomo, umiliato da ritmi di lavoro distruttivi, privato dell’esercizio e dell’ascolto dei propri sentimenti ed emozioni. Rudolf Hoss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, riportò la sua testimonianza in Comandante ad Auschwitz, una sorta di confessione sulle crudeltà a cui aveva partecipato. Il colonnello descrive come gli Ebrei venivano trasportati fino al campo, la dolcezza con cui i militi si rivolgevano loro per non destare sospetti. Se qualcuno di loro era troppo irrequieto, veniva prelevato e ucciso in un luogo appartato, in modo che nessuno se ne accorgesse. Appena arrivati, i deportati venivano spogliati e disinfestati, e questa operazione doveva avvenire in assoluta tranquillità e con le buone maniere, con lo scopo di ingannarli su ciò che stava per accadere. Tra i militi vi erano anche Ebrei, in modo che questi potessero raccontare cose positive sul campo e i prigionieri si potessero fidare. Molto cruda è la descrizione di Oliver Lusting, uno dei pochissimi sopravvissuti ad Auschwitz, che in Dizionario del Lager racconta le atrocità che i prigionieri subirono, sotto forma di dizionario.

Esperimenti disumani nei campi

Oltre allo sfruttamento riguardo il lavoro, la morte immediata nelle camere a gas, nei campi di concentramento si praticavano esperimenti sul corpo umano. A Dachau si sperimentava quanto un uomo riuscisse a sopravvivere immerso in una vasca di acqua gelida. A Buchenwald i prigionieri venivano legati ad una sedia e ricoperti da migliaia di pidocchi contaminati da tifo. Ad Auschwitz le donne venivano sottoposte senza anestesia all’esportazione delle ovaie, gli uomini venivano sterilizzati dalle radiazioni o castrati. Si sperimentava inoltre il trapianto osseo, l’incancrenirsi di piaghe aperte e si infieriva sulle ustioni col fosforo, si sperimentava quanto un uomo può sopravvivere a calci e pugni e quanto può correre con un macigno di 30 kg prima di cadere a terra morto.

Rappresentazioni cinematografiche

Tra le riproduzioni cinematografiche più recenti riguardo l’olocausto, possiamo ricordare Il bambino con il pigiama a righe, di Mark Herman, ripreso dall’omonimo romanzo di John Boyne. Si narra la storia di Bruno, il figlio di un ufficiale nazista, che incuriosito dalla gente che stava in un recinto e che portava strani indumenti a righe, tutti uguali, un giorno riesce ad avvicinarsi e fa amicizia con un bambino, ma ciò avrà tragiche conseguenze. E’ un modo diverso di narrare le crudeltà del periodo, attraverso la visione e la psicologia dei bambini.

Riflessioni sull'incredulità

C’è chi pensa che queste crudeltà siano pura invenzione ed esagerazione, ed è anche plausibile, perché è difficile credere che un uomo riesca ad essere così crudele e spietato nei confronti di esseri umani, riducendoli e trattandoli come cavie da laboratorio o macchine da lavoro. Purtroppo tante sono le testimonianze dirette, sia dal lato dei carnefici che dal lato delle vittime. E come fu detto nel processo di Norimberga, dovranno passare millenni prima che la Germania possa scontare la pena di un simile massacro, e quando saranno passati tutti questi secoli, ancora non l’avrà ancora scontata del tutto.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali misure adottate da Hitler contro gli Ebrei a partire dal 1932?
  2. Hitler, divenuto cancelliere nel 1932, attuò provvedimenti come le leggi di Norimberga nel 1935, che privarono gli Ebrei della cittadinanza e limitarono i loro diritti, culminando nella "notte dei cristalli" del 1938 e nella "soluzione finale" con deportazioni e sterminio nei Lager.

  3. Cosa rappresentava il termine "Lager" durante il nazismo e quali furono le sue funzioni principali?
  4. "Lager" significava "campo" o "deposito", ma con il nazismo assunse un significato negativo, diventando campi di lavoro e sterminio per Ebrei e altri gruppi perseguitati, come a Dachau e Auschwitz.

  5. Quali atrocità venivano commesse nei campi di concentramento nazisti?
  6. Nei campi di concentramento, i prigionieri subivano sfruttamento lavorativo, esperimenti medici disumani, e venivano uccisi nelle camere a gas. Esperimenti includevano sterilizzazioni, trapianti ossei e test di sopravvivenza in condizioni estreme.

  7. Quali testimonianze e opere letterarie hanno documentato l'esperienza dei campi di concentramento?
  8. Testimonianze come quelle di Primo Levi in "Se questo è un uomo" e Rudolf Hoss in "Comandante ad Auschwitz" hanno descritto la vita nei campi, mentre Oliver Lusting ha raccontato le atrocità in "Dizionario del Lager".

  9. Come viene rappresentato l'olocausto nel film "Il bambino con il pigiama a righe"?
  10. Il film "Il bambino con il pigiama a righe" narra l'olocausto attraverso gli occhi di un bambino, Bruno, figlio di un ufficiale nazista, che fa amicizia con un bambino ebreo, mostrando le crudeltà del periodo attraverso la psicologia infantile.

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