Concetti Chiave
- Le motivazioni della guerra erano principalmente economiche e ideologiche, con il fascismo che cercava nuove opportunità di mercato e voleva vendicare la sconfitta di Adua del 1896.
- L'incidente di Ual Ual nel 1934 tra italiani ed etiopi fu la scintilla per il conflitto, sfruttato dalla propaganda fascista per giustificare l'invasione dell'Etiopia.
- L'offensiva italiana iniziò il 3 ottobre 1935 con bombardamenti e uso di gas, culminando nella proclamazione dell'impero dell'Africa Orientale italiana il 9 maggio 1936.
- La guerra suscitò proteste internazionali e sanzioni dalla Società delle Nazioni, che però non ebbero effetti significativi, alimentando il nazionalismo italiano.
- Il successo in Etiopia favorì l'avvicinamento tra Italia e Germania, portando all'alleanza del Patto d'Acciaio nel 1939 e rafforzando l'asse Roma-Berlino.
Indice
Motivazioni economiche e ideologiche
Le motivazioni che spinsero il regime fascista a dichiarare guerra contro l’impero etiopico erano essenzialmente di tipo economico: infatti, l’industria che attraversava un periodo di recessione aveva bisogno di un nuovo dinamismo con l’incremento di commesse bellico e dell’apertura verso nuovi mercati per le esportazioni.
Esistevano, però, anche motivazioni di ordine ideologico: il fascismo aveva una vocazione imperiale innata ed inoltre doveva essere vendicata la sconfitta di Adua del 1896 per dimostrare che esso riusciva laddove la classe liberale aveva fallito. Fu considerato anche il fatto che gli altopiani etiopici, per il loro clima temperato, erano abitabili facilmente dagli Europei; d’altra parte, l’Etiopia era il solo Stato africano rimasto indipendente, confinante con l’Eritrea e la Somalia, già colonie italiane. Infine, un ulteriore elemento da non sottovalutare, è che il regime fascista stava attraversando un momento di estrema difficoltà e per mantenere il consenso popolare, aveva bisogno di distogliere l’attenzione dai fatti interni per creare una diversione esterna, come sempre succede in tempi di crisi.L'incidente di Ual Ual
Per questi motivi, l’Italia cercò in ogni modo l’occasione dello scontro. La scintilla fu fornita dall’incidente di Ual Ual tra i militari italiani ed etiopi, avvenuto nel 1934, per il possesso della località ricca di pozzi d’acqua. Si trattava di un scontro che avrebbe potuto essere risolto, come sempre, con una trattativa, ma fu invece ingigantito dalla propaganda fascista che, ormai da anni, stava preparando l'invasione dell'Etiopia. Immediatamente, l’Italia mobilitò uomini e mezzi.
L'offensiva italiana e la proclamazione dell'impero
L’offensiva italiana iniziò il 3 ottobre 1935 e il comando dell’esercito fu affidato al generale De Bono, allora ministro delle colonie e alto commissario per l’Africa Orientale. Tuttavia, ben presto, accusato di essere troppo prudente, fu sostituito dal maresciallo Badoglio che dopo tutta una serie di battaglie, si aprì la strada verso Adis Abeba, raggiunta il 5 maggio del 1936. Sul fronte sud-est, operava, invece, il generale Graziani. I due fronti si saldarono il 9 maggio, lo stesso giorno in cui fu proclamato l’impero dell’Africa Orientale italiana, la cui corona fu cinta da Vittorio Emanuele III. La guerra fu condotta con metodi disumani: si ricorse a bombardamenti massicci e all’uso di gas asfissianti sulla popolazione civile. Furono commessi numerosi crimini che però, per lungo tempo, la memoria nazionale ha rimosso. Poiché l’Italia faceva parte della Società delle Nazioni, l’organizzazione protestò fermamente e furono votate delle sanzioni che, però, non ebbero alcun effetto; anzi, esse favorirono, in Italia, un forte risentimento nazionalista che il regime fascista fu molto abile nello sfruttare per ottenere un appoggio popolare. Sul piano internazionale, si parlò di un accordo segreto fra Mussolini, la Francia e l’Inghilterra per la spartizione dell’Etiopia, in base al quale Mussolini, come ricompensa, avrebbe trattenuto i 2/3 del territorio; tuttavia, la relativa fuga di notizie e il forte dissenso da parte dell’opinione pubblica inglese fece decadere la proposta.
Conseguenze internazionali e alleanze
Il successo etiopico contribuì a ravvicinare l’Italia alla Germania di Hitler, ravvicinamento che già si era manifestato qualche anno prima con l’appoggio italiano durante la guerra civile spagnola. In quegli anni, Mussolini parlò di un vago asse “Roma-Berlino” che più tardi si concretizzò in una vera e propria alleanza offensiva e difensiva con il Patto di acciaio del maggio 1939, a cui si aggiunse il patto anti-Comintern fra Germania e Giappone.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali motivazioni della guerra contro l'Etiopia?
- Quale evento scatenò il conflitto tra Italia ed Etiopia?
- Chi furono i comandanti principali durante l'offensiva italiana in Etiopia?
- Quali furono le reazioni internazionali alla guerra in Etiopia?
- Quali furono le conseguenze della vittoria italiana in Etiopia?
Le motivazioni furono principalmente economiche, per stimolare l'industria in recessione e aprire nuovi mercati, e ideologiche, per vendicare la sconfitta di Adua e dimostrare la superiorità del fascismo.
L'incidente di Ual Ual nel 1934, riguardante il possesso di pozzi d'acqua, fu ingigantito dalla propaganda fascista e utilizzato come pretesto per l'invasione.
L'offensiva fu inizialmente guidata dal generale De Bono, poi sostituito dal maresciallo Badoglio, mentre il generale Graziani operava sul fronte sud-est.
La Società delle Nazioni protestò e impose sanzioni inefficaci, mentre si parlò di un accordo segreto tra Mussolini, Francia e Inghilterra per la spartizione dell'Etiopia.
La vittoria avvicinò l'Italia alla Germania di Hitler, portando alla formazione dell'asse Roma-Berlino e successivamente al Patto di acciaio e al patto anti-Comintern.