Concetti Chiave
- Il Libano ottenne l'indipendenza nel 1946, sperimentando un rapido sviluppo economico che portò a tensioni tra le diverse comunità religiose.
- Il sistema politico libanese si basava su un accordo verbale, il "patto nazionale", che distribuiva le cariche statali in base alla composizione religiosa.
- Nel 1967, l'arrivo di molti Palestinesi e l'attività dell'OLP aumentarono le tensioni nel paese, con scontri tra le comunità religiose.
- La guerra civile del 1975 fu caratterizzata dall'intervento siriano e dall'occupazione israeliana, portando a una situazione di instabilità prolungata.
- Nel 1989, un nuovo "patto nazionale" fu siglato, portando alla proclamazione della Seconda Repubblica e un tentativo di stabilizzazione politica.
Indice
Indipendenza e sviluppo del Libano
Il Libano ottenne l’indipendenza completa nel 1946 e da allora conobbe un rapido sviluppo economico, tanto da essere chiamato “Svizzera del Medio Oriente”. Tuttavia, tale boom economico accentuò gli squilibri fra le varie componenti etico e religioso. Le componenti religiose erano i maroniti, i sunniti, gli sciiti e i drusi che ben presto arrivarono a far scoppiare tutta una serie di guerre civili.
• I maroniti sono i membri della comunità civile cattolica che, dal puto di vista ecclesiastico, dipendono dal patriarcato d'Antiochia. Nei secoli, la chiesa maronita ha conservato sempre un carattere autonomo, anche durante l'epoca musulmana; essa segue una liturgia propria e il clero non è sottoposto al celibato. I suoi rapporti con la Chiesa di Roma non sono mai sono stati rotti.
• I sunniti sono dei musulmani seguaci ortodossi dell'islamismo, di cui costituiscono la maggioranza; essi assunsero tale nome per affermare che essi soltanto erano i seguaci della vera tradizione o “sunna” di Maometto.
• Anche gli Sciiti sono musulmani, ma costituiscono una netta minoranza all’interno dell’Islam. Per gli sciiti, gli Imam sono le guide, i custodi del Libro e la loro legittimità non deriverebbe dalla discendenza genealogica dal Profeta, ma dalla loro eredità spirituale.
• I Drusi costituiscono una branca dell’Islam, con una fede ed una dottrina autonoma. Essi disconoscono i cinque pilastri fondamentali della fede islamica ed incorporano elementi derivati dal Neoplatonismo e dell’Induismo. Ai Drusi è permesso dissimulare la loro fede se si trovano in una situazione di rischio, possono fingersi cristiani o musulmani a seconda del contesto.
Patto nazionale e tensioni politiche
Fino al 1979, la struttura politica del paese si fondò su di un accordo verbale, chiamato anche “patto nazionale” in base al quale la ripartizione delle cariche statali avveniva proporzionalmente alla consistenza numerica delle varie comunità; pertanto, ai Maroniti spettava la presidenza della Repubblica, ai Sunniti la presidenza del Consiglio, agli Sciiti la Presidenza della Camera Dopo la metà degli anni Cinquanta, il rapporto numerico tra le varie comunità cominciò a modificarsi; fu così che nel 1958, i musulmani che erano diventarti più numerosi iniziarono a pretendere poteri maggiori, spinti anche dalla politica di Nasser. Si ebbe una rivolta che portò all’elezione di Chehab che pur aprendo ai partiti della sinistra mantenne inalterata la struttura politica tradizionale del Paese. Nel 1964 fu eletto Hélou che segnò il ritorno al potere delle destre e creò così, le condizioni per far crescere le tensioni.
Influenza palestinese e conflitti interni
Nel frattempo, siamo nel 1967, a seguito della guerra arabo-israeliana, nel Paese affluirono molti Palestinesi, per cui il Libano diventò la sede della guerriglia e della mobilitazione anti-israelitica, gestita soprattutto dall’ OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), con conseguente reazione da parte di Israele. Il nuovo presidente fu incapace di gestire una situazione divenuta così complessa e le comunità musulmane ne approfittarono per chiedere una revisione del patto nazionale, essendo sicure di ottenere così la presidenza del paese. Il governo libanese cercò anche, ma inutilmente, di sbarazzarsi della presenza palestinese bombardando un campo profughi.
Guerra civile e interventi esterni
Il conflitto fra cristiani e musulmani, assopitosi durante la guerra del Kippur del 1973, riprese di nuovo nel 1975 e nel giro di pochi anni, la componente cristiana fu piegata dall’offensiva sunnita, sciita, dei drusi e palestinese. Nel 1976, il Governo di Beirut chiese l’intervento della Siria, le cui truppe restarono nel paese per sei anni permettendo così un congelamento dell’equilibrio fra forze cristiane e forze musulmane.
Nel 1978, Israele occupò temporaneamente il Libano meridionale; tale occupazione, nel 1982, si trasformò in una vera e propria guerra. Ci fu un tentativo di risolvere il problema con l’operazione “Pace in Galilea” Contrariamente al nome, si trattò di un’operazione militare, condotta dall’esercito israeliano insieme all’esercito del Sud Libano - maroniti e sciiti - mentre i drusi e i siriani si tennero in disparte. Era l’inizio di quella che venne chiamata Guerra del Libano. Dal punto di vista militare, l’attacco israeliano fu un successo su tutti i fronti, ma le tensioni nell’area non si sopirono. I Palestinesi si rifugiarono in Tunisia, ma questo non bastò ad istaurare la pace. Anzi, il Paese ripiombò nella guerra civile, in cui rimase anche coinvolta la forza multinazionale inviata dall’ONU.
Conferenza di Losanna e nuovo patto
Con la Conferenza di Losanna del 1984, si giunse ad un’intesa che portò alla formazione di un governo composto dai capi di tutte le principali fazioni. La forza multinazionale di pace si ritirò come pure le truppe israeliane, eccetto per una fascia di sicurezza larga 5 km, lungo il confine sud. Il ruolo della Siria costantemente aumentò di importanza riducendo, in pratica, il Libano ad una sorta di protettorato. Nel 1989, fu siglato un nuovo “patto nazionale” e proclamata la Seconda Repubblica.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali comunità religiose in Libano e come influenzarono la politica del paese?
- Quali eventi portarono all'aumento delle tensioni in Libano dopo l'indipendenza?
- Come si sviluppò il conflitto tra cristiani e musulmani in Libano negli anni '70?
- Quali furono le conseguenze dell'occupazione israeliana del Libano meridionale nel 1982?
- Quali furono i risultati della Conferenza di Losanna del 1984 per il Libano?
Le principali comunità religiose in Libano erano i maroniti, i sunniti, gli sciiti e i drusi. Queste comunità influenzarono la politica del paese attraverso un sistema di ripartizione delle cariche statali basato sulla loro consistenza numerica, come stabilito dal "patto nazionale".
Dopo l'indipendenza, le tensioni aumentarono a causa degli squilibri economici e demografici tra le comunità religiose, l'afflusso di palestinesi dopo la guerra arabo-israeliana del 1967, e le richieste di revisione del patto nazionale da parte delle comunità musulmane.
Il conflitto tra cristiani e musulmani si intensificò nel 1975, con la componente cristiana piegata dall'offensiva sunnita, sciita, drusa e palestinese. Nel 1976, l'intervento della Siria congelò temporaneamente l'equilibrio tra le forze.
L'occupazione israeliana del Libano meridionale nel 1982 portò a una guerra vera e propria, con l'operazione "Pace in Galilea". Nonostante il successo militare israeliano, le tensioni continuarono e il paese ripiombò nella guerra civile.
La Conferenza di Losanna del 1984 portò alla formazione di un governo composto dai capi di tutte le principali fazioni, al ritiro della forza multinazionale di pace e delle truppe israeliane, e all'aumento del ruolo della Siria, che ridusse il Libano a un protettorato.