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Concetti Chiave

  • Durante l'occupazione nazista, milioni di ebrei furono rinchiusi nei ghetti di Varsavia e Lodz, dove furono sfruttati per lavori forzati.
  • Le condizioni nei ghetti erano disumane, con razioni di cibo insufficienti e condizioni igieniche terribili, causando la morte di migliaia di persone.
  • I ghetti furono successivamente chiusi e i loro abitanti deportati nei campi di concentramento, dove molti morirono.
  • Il ghetto di Varsavia fu teatro di una resistenza armata contro i nazisti, che portarono alla distruzione del ghetto e alla morte di migliaia di ebrei.
  • Nel complesso, i nazisti uccisero tra cinque e sei milioni di ebrei durante la guerra, molti dei quali nei lager.

Indice

  1. Espansione tedesca e questione ebraica
  2. Ghetti e lavori forzati
  3. Deportazioni e insurrezione di Varsavia

Espansione tedesca e questione ebraica

Prima della guerra i tedeschi avevano scacciato dalla Germania molti degli ebrei che vi abitavano, ma la fulminea espansione tedesca portò sotto dominio tedesco milioni di ebrei presenti in tutta Europa. I tedeschi progettarono perciò la soluzione finale della “questione ebraica”: lo stermino completo degli ebrei.

Durante l’invasione dell’URSS gli ebrei venivano spesso massacrati non appena le truppe tedesche occupavano una nuova regione. Tra il giugno 1941 ed il gennaio 1942, un numero compreso tra 800 000 e 1 000 000 di ebrei sovietici furono assassinati. Altri invece furono utilizzati, già prima della guerra, nella costruzione di grandi opere pubbliche (ad esempio strade), in condizioni talmente pesanti che molti morivano; i sopravvissuti venivano eliminati al termine dei lavori.

Ghetti e lavori forzati

In Polonia, dove era maggiore il numero di ebrei, tutti gli ebrei furono progressivamente rinchiusi in ghetti, in particolare nelle due città che già avevano una consistente popolazione ebraica, Varsavia e Lodz (250 000 ebrei prima dell’occupazione nazista): in questi due ghetti vennero portati anche gli ebrei di altre regioni. Gli ebrei furono costretti a risiedere all’interno dei ghetti, che erano del tutto isolati dal mondo esterno. Qui essi vennero utilizzati in lavori forzati, che permisero agli industriali tedeschi di realizzare guadagni enormi. Le razioni di cibo vennero ridotte fino al di sotto del limite di sopravvivenza, per cui moltissimi morirono di fame, oltre che per le malattie dovute alle condizioni igieniche spaventose ed al sovraffollamento: a Lodz i morti furono oltre 45.000.

Deportazioni e insurrezione di Varsavia

Progressivamente però i ghetti vennero chiusi ed i loro abitanti deportati nei campi di concentramento, dove trovarono la morte (130 000 provenienti da Lodz, oltre 300 000 da Varsavia prima dell’insurrezione). Quando i nazisti decisero di chiudere il ghetto di Varsavia e di deportare la popolazione, scoppiò una rivolta che i nazisti repressero distruggendo l’intero ghetto (19 aprile – 16 maggio 1943) e provocando la morte di altri 56 000 ebrei. Complessivamente durante la guerra i nazisti uccisero tra cinque e sei milioni di ebrei, di cui molti nei lager.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il piano dei tedeschi per la "questione ebraica"?
  2. I tedeschi progettarono la soluzione finale della "questione ebraica", che prevedeva lo sterminio completo degli ebrei.

  3. Quali furono le condizioni di vita nei ghetti di Varsavia e Lodz?
  4. Nei ghetti, gli ebrei furono costretti a vivere in isolamento, subendo lavori forzati, razioni di cibo insufficienti e condizioni igieniche spaventose, portando a numerose morti per fame e malattie.

  5. Cosa accadde durante la chiusura del ghetto di Varsavia?
  6. Quando i nazisti decisero di chiudere il ghetto di Varsavia, scoppiò una rivolta che fu repressa con la distruzione del ghetto e la morte di altri 56.000 ebrei.

Domande e risposte

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