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Concetti Chiave

  • Durante l'età giolittiana, l'Italia avvia un processo di industrializzazione concentrato nel Triangolo industriale, accentuando il divario Nord-Sud.
  • Giolitti migliora le condizioni lavorative attraverso leggi che tutelano lavoratori, donne e giovani, promuovendo il diritto alla maternità e l'assicurazione obbligatoria.
  • Il periodo vede una crescita degli scioperi, con lo sviluppo del movimento operaio e contadino, mentre il governo mantiene una posizione di neutralità nei conflitti sociali.
  • Giolitti tenta di includere i socialisti nel governo, ma si scontra con un partito diviso tra riformisti e rivoluzionari, questi ultimi favorevoli all'uso dello sciopero nazionale.
  • In politica estera, Giolitti negozia con la Francia per l'occupazione della Libia, ma la guerra del 1911 destabilizza il quadro politico interno, influenzando le elezioni del 1913.

Indice

  1. Industrializzazione in Italia
  2. Proteste e repressione
  3. Ascesa di Giolitti
  4. Sfide politiche e sociali
  5. Giolitti e il Partito socialista
  6. Movimento cattolico e Giolitti
  7. Politiche di Giolitti e guerra in Libia
  8. Accordo con il mondo cattolico

Industrializzazione in Italia

In questo periodo in Italia venne avviato un processo di industrializzazione. Nella Lombardia vennero costruiti centrali idroelettriche, in tutta Italia c'è un aumento dell'industria chimica, di quella meccanica e di precisione (macchine per cucire e da scrivere).

C'è un incremento della produzione automobilistica in quanto nel 1899 nasce la FIAT e nel decennio tra il 1903 e il 1911 il numero degli addetti all'industria sale da 1 a 2 milioni. Questo grande miglioramento industriale è maggiormente concentrato nel Triangolo industriale (Milano, Torino e Genova), così da accentuare ancora più il divario tra Nord e Sud.

Proteste e repressione

Questo decollo industriale nasce nello stesso momento della Grande Depressione, un periodo che nasce intorno al 1896, quando un aumento al prezzo del pane, porta i popolari a protestare. Questa protesta diventa un vero massacro perchè Beccaris ordina di sparare con i cannoni sulla folla che manifesta. I giornali e le associazioni politiche vengono chiuse. Questa repressione s'accompagna al proposito di avviare una restaurazione autoritaria che restituisca al sovrano le sue prerogative (nomina dei ministri e controllo del loro operato) e i limiti acquisiti dal Parlamento.

Ascesa di Giolitti

In seguito viene ucciso Umberto I e sale al trono Vittorio Emanuele III che decide di chiedere aiuto per guidare il Paese a Zanardelli, un membro della sinistra liberale che aveva settantacinque anni, in quale si avvale del fondamentale apporto di Giolitti come ministro degli Interni. Grazie a lui sono migliorate le condizioni lavorative di donne e ragazzi, tutelate la loro salute, stabilito il diritto alla maternità e estesa l'assicurazione obbligatoria dei lavoratori.

Sfide politiche e sociali

In questo periodo aumentano drasticamente gli scioperi e questo favorisce lo sviluppo del movimento operaio e contadino. In tutto questo Giolitti è convinto che la neutralità del governo nella gestione dei conflitti finirà per conquistare la simpatia delle masse popolari nei confronti dello Stato liberale. Tuttavia il governo ha delle difficoltà sulla questione meridionale che avvia il declino del governo stesso.

Giolitti e il Partito socialista

Da questo momento a poco, il presidente del Consiglio rassegna le dimissioni. Alla guida del governo viene chiamato Giolitti, alla sua seconda esprerienza. Nei suoi principali obiettivi c'era l'intenzione di includere nel governo il Partito socialita. Di fronte al rifiuto socialista, Giolitti cerca la collaborazione con uomini di diversa provenienza politica e con questi forma il suo governo. Si crea così la maggioranza che avrebbe caratterizzato il decennio successivo. All'interno del Paritto socialista, che non era entrato nel governo di Giolitti, nascono due schieramenti; da una parte i riformisti e dall'altro i rivoluzionari. Questi ultimi conquistata la maggioranza sostengono la linea di Labriola che aveva come volontà quella di allontanarsi dal sistema borghese e utilizzare lo sciopero nazionale come formula per la rivoluzione sociale. Ma questa tipo di protesta non fu utile dato che Giolitti restò neutro, in questo periodo nasce la fondazione della Confederazione generale del lavoro che ridà la guida ai riformisti.

Movimento cattolico e Giolitti

Questi anni sono molto importanti anche per il mondo cattolico in quanto, guidati da Romolo Murri, sono stati capaci di promuovere una forte organizzazione sindacale ispirata alla dottrina sociale della Chiesa e questa organizzazione chiede una formazione di un partito politico cattolico. Pio X contrario a tutto questo, decide di sciogliere l'Opera dei congressi, perchè secondo lui bisognava ricercare l'intesa tra moderati cattolici e liberali.

Politiche di Giolitti e guerra in Libia

Il periodo in cui Giolitti governa viene chiamato l'apogeo del giolittismo e nonostante ci furono state molte denunce sul suo operato, Giolitti continua a guidare il Governo fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale. Giolitti attuò diversi provvedimenti, tra cui riuscì a ridurre il debito pubblico. Introduce nuove leggi a tutela del lavoro, come ad esempio il riposo domenicale obbligatorio ed infine migliora il suffragio universale in modo da estendere il diritto di voto a tutti i maschi maggiorenni. In politica estera Giolitti inaugura nuove relazioni internazionali; come ad esempio la ripresa dei rapporti con la Francia che in cambio del riconoscimento dei propri interessi in Marocco, accorda all'Italia il diritto di occupare la Libia che era sotto l'impero ottomano. La guerra dichiarata nel 1911 si rivela più lunga e complessa del previsto che finì con il trattato di Pace nel quale veniva riconosciuta all'Italia la Libia. Malgrado il successo conseguito, la guerra influisce sulla stabilità del quadro politico, rafforzando le posizioni politiche più estreme.

Accordo con il mondo cattolico

In questo contesto, nelle elezioni del 1913, sorge un nuovo problema per Giolitti: la necessità di crare un'intesa con il mondo cattolico per evitare che la massa di nuovi elettori possa spostare gli equilibri politici a vantaggio delle forze di sinistra. Si arriva ad un accordo con il presidente dell'Unione elettorale cattolica, con la quale grazie ad un accordo, in cambio del voto, i candidati liberali si impegnano a rispettare un programma che tuteli la religione.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i principali sviluppi industriali in Italia durante l'età giolittiana?
  2. Durante l'età giolittiana, l'Italia avviò un processo di industrializzazione con la costruzione di centrali idroelettriche in Lombardia e un aumento dell'industria chimica, meccanica e di precisione. La produzione automobilistica crebbe significativamente con la nascita della FIAT nel 1899.

  3. Come reagì il governo italiano alle proteste popolari durante la Grande Depressione?
  4. Durante la Grande Depressione, le proteste popolari furono represse duramente, con Beccaris che ordinò di sparare sulla folla. Questo portò alla chiusura di giornali e associazioni politiche e a un tentativo di restaurazione autoritaria.

  5. Quali furono le principali riforme sociali introdotte da Giolitti?
  6. Giolitti migliorò le condizioni lavorative di donne e ragazzi, tutelò la loro salute, stabilì il diritto alla maternità e estese l'assicurazione obbligatoria dei lavoratori. Introdusse anche il riposo domenicale obbligatorio e migliorò il suffragio universale.

  7. Quali furono le sfide politiche affrontate da Giolitti con il Partito Socialista?
  8. Giolitti cercò di includere il Partito Socialista nel governo, ma di fronte al loro rifiuto, formò una maggioranza con uomini di diversa provenienza politica. All'interno del Partito Socialista, si formarono due schieramenti: riformisti e rivoluzionari, con i rivoluzionari che sostenevano lo sciopero nazionale come strumento di rivoluzione sociale.

  9. Quali furono le conseguenze della guerra in Libia per il governo di Giolitti?
  10. La guerra in Libia, dichiarata nel 1911, si rivelò più lunga e complessa del previsto, influenzando la stabilità politica e rafforzando le posizioni politiche più estreme. Questo portò Giolitti a cercare un'intesa con il mondo cattolico per mantenere l'equilibrio politico nelle elezioni del 1913.

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