Concetti Chiave
- I principi del nazismo, delineati in Mein Kampf di Hitler, si basano sulla militarizzazione della Germania e sull'antisemitismo.
- Il regime democratico è visto come dannoso, poiché permette idee comuniste ed ebraiche, considerate nemiche della Germania.
- La razza ariana è ritenuta pura e superiore, e deve essere preservata da contaminazioni esterne.
- La Germania deve espandersi territorialmente verso Polonia e URSS per ottenere il suo "spazio vitale".
- Il nazismo sfrutta la crisi economica e la disperazione popolare, ottenendo consensi e presentando gli ebrei come nemici.
Indice
I principi del pensiero nazista
I principi fondamentali del pensiero nazista sono esposti nel libro Mein Kampf, scritto da Adolf Hitler. I pilastri della teoria nazista sono il riarmo e la militarizzazione della Germania, il concetto degli ebrei e del comunismo visti come il peggior nemico e la vocazione della Germania a grande potenza. Poiché il regime democratico, in vigore in Germania dopo la Prima Guerra mondiale permetteva a tutti di esprimere liberamente le proprie idee, esso dando spazio anche all’ideologia comunista e agli Ebrei, veniva per questo considerato la rovina della Germania. La nazione tedesca martoriata e umiliata dalla sconfitta della guerra del 14-18, avrebbe potuto risollevarsi soltanto sotto la guida di un capo assoluto, che l’avrebbe governata interpretando le più profonde voci ed esigenze del paese che erano quelle di stabilità e di ordine di fronte alle manifestazioni popolari, come reazione alla grande crisi economica del momento.
La razza ariana e l'espansione
La razza tedesca e la razza ariana in generale, era l’unica pura e con i tedeschi avrebbero dovuto combattere con ogni mezzo per conservarla di fronte ai tentativi di contaminazione per conservare così la sua assoluta perfezione. Era idea diffusa che negli ebrei si concentrassero tutti i mali sociali perché dall’ebraismo erano nate ideologie dannose come il liberalismo, la democrazia e il socialismo. Dal punto di vista territoriale, la Germania era troppo condizionata dalle proprie frontiere per cui, al fine di ritrovare un suo spazio vitale, era necessario espandersi in direzione della Polonia e dell’URSS; da questa idea è derivato il compito del nuovo stato nazista che è quello di preparare la razza tedesca a conquistare il mondo. Fra l’altro, i nazisti erano convinti che il riarmo della Germania avrebbe risolto il problema dell’economia in crisi e della disoccupazione poiché avrebbe permesso all’industria tedesca di riprendersi e di espandersi attraverso la fabbricazione di armamenti.
L'ascesa del partito nazista
La filosofia nazista si organizzò in un partito che nelle elezioni del 1932,m raggiunse il 32% dei consensi, contro il 3% del 1928. Senza questo ampio seguito popolare, il nazismo non avrebbe certamente raggiunto il potere e i militari e gli industriali non gli avrebbero dato il loro appoggio che, invece, avrebbero dato più volentieri ad un regime autoritario di altro tipo, magari meno razzista e più controllato da loro.
La propaganda ebraica e comunista
Il nazismo crebbe, strumentalizzando la disperazione popolare che fu indirizzata verso il presunto pericolo rappresentato dagli ebrei. Secondo la propaganda, gli ebrei e i comunisti si identificavano, ma si trattava di un fatto assurdo. Infatti, gli ebrei erano per lo più commercianti professionisti, uomini d’affari, cioè appartenevano ad una classe sociale che aveva ben poco da spartire con l’ideologia comunista. D’altra parte, si sosteneva anche che gli ebrei costituivano un tutt’uno con la finanza internazionale che era responsabile della crisi economica tedesca e della miseria in cui si trovava la popolazione. In pratica, gli ebrei, pur sentendosi tedeschi come tutti gli altri, venivano presentati come qualcosa di estraneo alla nazione germanica e la loro identità ebrei = comunisti = capitalisti contribuiva a rovinarla. Il pensiero nazista offriva allora ai Tedeschi l’illusione di sentirsi tutti uniti contro l’immaginario nemico ebreo, visto come una forza malefica organizzata per rovinare la Germania e per dominare tutto il mondo. Questo concetto soddisfaceva un sentimento nazionalistico che già si era formato nel XIX secolo in seguito alla vittoria della Prussia sull’Impero Asburgico nel 1866 e sulla Francia nel 1870. Nel 1933, il nazismo si concretizzò, arrivando al potere, quando il presidente della repubblica P.L.Hindenburg incarica Hitler di formare il nuovo governo.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principi fondamentali dell'ideologia nazista esposti in Mein Kampf?
- Come il nazismo ha sfruttato la situazione economica e politica della Germania post-Prima Guerra Mondiale?
- In che modo il nazismo ha ottenuto un ampio seguito popolare nelle elezioni del 1932?
- Qual era la percezione nazista degli ebrei in relazione alla crisi economica tedesca?
- Come si è concretizzato il potere del nazismo nel 1933?
I principi fondamentali includono il riarmo e la militarizzazione della Germania, la visione degli ebrei e del comunismo come nemici, e la vocazione della Germania a diventare una grande potenza.
Il nazismo ha sfruttato la disperazione popolare e la crisi economica, indirizzando il malcontento verso il presunto pericolo rappresentato dagli ebrei e promuovendo il riarmo come soluzione alla disoccupazione.
Il nazismo ha ottenuto il 32% dei consensi sfruttando la disperazione popolare e la propaganda contro gli ebrei, convincendo militari e industriali a sostenere il regime.
Gli ebrei erano visti come responsabili della crisi economica, associati alla finanza internazionale e presentati come estranei alla nazione germanica.
Il potere del nazismo si è concretizzato quando il presidente P.L. Hindenburg incaricò Hitler di formare il nuovo governo, portando il nazismo al potere.