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Concetti Chiave

  • Adolf Hitler si unì al partito dei lavoratori tedeschi nel 1919, trasformandolo nel partito nazionalsocialista, con l'obiettivo di instaurare un regime autoritario in Germania.
  • Il nazismo al potere utilizzò la violenza per eliminare gli oppositori, istituendo la Gestapo e le SS, e promosse la censura culturale, culminata nei roghi di libri non allineati all'ideologia nazista.
  • La propaganda nazista, guidata da Joseph Goebbels, sfruttò moderni mezzi di comunicazione per ottenere consenso, promuovendo politiche economiche autarchiche e opere pubbliche per ridurre la disoccupazione.
  • L'espansione territoriale nazista mirava all'annessione di regioni a popolazione tedesca come Austria e Cecoslovacchia, perseguendo il concetto di "pangermanesimo" e sfidando il Trattato di Versailles.
  • L'ideologia nazista promuoveva la supremazia della razza ariana, sfociando in un antisemitismo estremo che portò alle leggi di Norimberga del 1935 e alla violenza della "Notte dei cristalli" nel 1938.

Indice

  1. La nascita del partito nazista
  2. Il piano Dawes e lo spirito di Locarno
  3. La crisi del '29 e l'ascesa nazista
  4. L'incendio del Reichstag e l'ascesa al potere
  5. La propaganda e l'espansione nazista
  6. La dottrina nazista e l'antisemitismo

La nascita del partito nazista

Nel gennaio del 1919 venne creato il partito dei lavoratori tedeschi, al quale si iscrisse un’ex caporale di nome Adolf Hitler, il quale lo trasformò nel partito nazionalsocialista dei lavoratori (partito nazista); esso aveva come simbolo la svastica ed era costituito da dei reparti d’assalto (SA), la cui uniforme era differenziata dalla camicia bruna. Tale partito si poneva l’obbiettivo di instaurare in Germania un regime autoritario. A tale scopo, nel 1923 Hitler tentò un colpo di stato contro il governo bavarese (il cosiddetto putsch di Monaco), ma fu arrestato.

Il piano Dawes e lo spirito di Locarno

Negli anni 20’ l’economia tedesca beneficiò di un piano di aiuti americani (piano Dawes-1924), che permise alla Germania di risollevarsi economicamente, continuando a pagare i debiti di guerra alle potenze debitrici. In seguito al piano Dawes, nel 1925, Germania e Francia firmarono il patto di Locarno, che cedeva l’Alsazia e la Lorena alla Francia; in questo modo la Germania rassicurò le altre potenze europee e l’anno seguente, entrò nella Società delle Nazioni (1926); si parlò di “spirito di Locarno”, segno di una riconciliazione avvenuta tra vincitori e vinti. Nel 1929 vennero inoltre ridotti e rateizzati i risarcimenti di guerra tedeschi e fu imposto alle truppe franco-belghe di abbandonare la Renania; tramite il piano Young.

La crisi del '29 e l'ascesa nazista

La crisi del ’29 pose fine allo “spirito di Locarno” e rafforzò in Germania le tendenze di estrema destra, poiché con il crollo della Borsa di Wall Street, la Germania fu colpita da fallimenti d’aziende, disoccupazioni e proteste operaie, le quali animarono un sentimento nazionalista; infatti, grande e piccola borghesia, sostenitrici di un sistema autoritario per sopprimere le rivolte, e l’esercito, volenteroso di una rivincita, sostennero il partito nazista. Nel settembre del 1930 il partito nazista divenne il secondo partito del paese, dato che Hitler fu battuto da Hindenburg nelle elezioni. Ma la mancanza di un governo stabile portò a due successive elezioni, con le quali Hitler, nel 1933, viene nominato cancelliere dal presidente Hindenburg, di ideologia conservatrice.

L'incendio del Reichstag e l'ascesa al potere

Nel febbraio del 1933 scoppiò un incendio nella sede del Parlamento (Reichstag) a Berlino; fu subito sparsa la voce che si trattasse di un complotto comunista per impadronirsi del potere. Iniziò così una vera e propria caccia all’uomo. I nazisti usarono la violenza per eliminare gli oppositori del regime; praticarono una politica del terrore, emanando decreto straordinario che limitava le libertà politiche e civili, obbligando le classi medie ad aderire al partito. Il 5 Marzo 1933, Hindenburg indisse nuove elezioni e Hitler fu confermato cancelliere (i nazionalsocialisti ottennero la maggioranza insieme ai conservatori, segno che buona parte della popolazione assecondava la loro politica); egli fece votare una legge-delega, assicurandosi pieni poteri per 4 anni; apparentemente a favore dei cittadini, pian piano fece instaurare un regime autoritario in cui fu vietata qualunque associazione politica al di fuori del partito nazista.

Il regime era costituito da:

▪ Hitler, chiamato con il titolo di Fürher sin dal 1921 (duce-condottiero dei suoi seguaci), il quale doveva rispondere ancora all’autorità del presidente;

▪ Venne istituita una nuova polizia segreta di stato, per reprimere ogni forma di opposizione (Gestapo);

▪ Le SS, formazione paramilitare nazista con a capo Heinrich Himmler, utilizzate anche come guardia personale di Hitler;

▪ Dal 1933 furono inoltre organizzati dei campi di concentramento dove rinchiudere gli avversari e gli oppositori, mentre per i “casi di “tradimento” fu creato un tribunale speciale (la Suprema corte popolare). Con lo scopo di eliminare ogni possibile opposizione, nel 1933, fu avviata una campagna contro la cultura “non-tedesca”, distruggendo tutti i libri che non appartenevano all’ideologia nazista, con particolare riguardo per autori ebrei. Il primo grande rogo dei libri si svolse a Berlino il 10 maggio del 1933, seguito da molti altri in tutta la Germania. Il 30 giugno del 1934, nella “notte dei lunghi coltelli”, Hitler elimina, tramite le SS, il suo più temibile avversario interno, Ernst Rohm e centinaia di SA, convenuti a un raduno nei pressi di Monaco. Dopo l’epurazione del partito, alla morte di Hindenburg, Hitler ottenne il potere assoluto (cancellierato e presidenza), proclamandosi il Fuhrer del Reich tedesco (Terzo Reich).

La propaganda e l'espansione nazista

Hitler assunse il potere anche grazie ad una forte propaganda, condotta da Joseph Gobbel, che si servì dei moderni mezzi di comunicazione di massa (la radio e il cinema); il suo partito poté contare sull’inquadramento, soprattutto sull’arruolamento dei giovani nelle organizzazioni del Partito Nazista. La principale ragione del consenso del popolo tedesco al programma hitleriano, era quella dei buoni risultati ottenuti in campo economico, attuando una politica autarchica. Nel linguaggio economico per autarchia si intende una situazione di isolamento economico di un Paese dal resto del mondo, attraverso la riduzione delle importazioni e un grande sfruttamento delle materie prime. Sul piano interno l’assorbimento della disoccupazione e la ripresa economica furono stimolati da una politica di opere pubbliche e da una di riarmo, che andava in netto contrasto con il Trattato di Versailles. La politica estera nazista fu aggressiva nei confronti dei paesi “naturalmente tedeschi” come l’Austria e la Cecoslovacchia, la cui acquisizione rappresentava il primo passo per un’espansione che avrebbe portato i tedeschi ad avere “un’unica grande patria germanica- pangermanesimo”; obiettivo principale di Hitler era conquistare uno spazio vitale attraverso un processo di espansione. L’Europa sottovalutò il nazismo per vari motivi: Hitler realizzò il suo programma con lentezza, la Germania non era l’unico paese ad avere una dittatura e perché l’anticomunismo di Hitler era condiviso in politica internazionale.

La dottrina nazista e l'antisemitismo

La dottrina nazista sosteneva che vi era una razza ariana, superiore alle altre, che doveva “purificare” il territorio tedesco, e un’ineguaglianza, che ammetteva la sottomissione delle masse ai capi e delle razze inferiori a quelle superiori. Da ciò nasce l’antisemitismo. Il popolo maggiormente colpito da questa ideologia fu quello ebraico, considerato l’origine dei mali del mondo (liberalismo, democrazia…). Nel 1935, con le leggi di Norimberga, a tutti gli ebrei venne tolta la cittadinanza tedesca, non potevano sposarsi con tedeschi e dovevano esibire una stella gialla, “per la difesa del sangue e dell’onore dei tedeschi”. Un ulteriore aggravamento si ebbe con la “Notte dei lunghi cristalli” del 1938, nella quale si ebbero distruzioni di molti negozi, sinagoghe ed abitazioni appartenenti a ebrei, uccisioni e arresti, a causa dell’uccisione di un diplomatico nazista da parte di un ebreo in Francia; dopo ciò, gli ebrei furono esclusi da ogni professione, privati del lavoro e dei beni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo di Adolf Hitler nella trasformazione del partito dei lavoratori tedeschi?
  2. Adolf Hitler si iscrisse al partito dei lavoratori tedeschi nel 1919 e lo trasformò nel partito nazionalsocialista dei lavoratori, noto come partito nazista, con l'obiettivo di instaurare un regime autoritario in Germania.

  3. Come ha reagito la Germania alla crisi economica del 1929?
  4. La crisi del 1929 ha rafforzato le tendenze di estrema destra in Germania, portando al sostegno del partito nazista da parte della borghesia e dell'esercito, culminando con la nomina di Hitler a cancelliere nel 1933.

  5. Quali misure ha adottato il regime nazista per consolidare il potere?
  6. Il regime nazista ha utilizzato la violenza per eliminare gli oppositori, ha limitato le libertà politiche e civili, ha istituito la Gestapo e le SS, e ha organizzato campi di concentramento per gli avversari politici.

  7. In che modo l'ideologia nazista ha influenzato la politica estera della Germania?
  8. L'ideologia nazista ha portato a una politica estera aggressiva, mirante all'espansione territoriale per creare una "grande patria germanica", sottovalutata dall'Europa per vari motivi, tra cui l'anticomunismo condiviso.

  9. Quali furono le conseguenze delle leggi di Norimberga del 1935 per gli ebrei?
  10. Le leggi di Norimberga del 1935 privarono gli ebrei della cittadinanza tedesca, vietarono i matrimoni con tedeschi e li obbligarono a esibire una stella gialla, segnando l'inizio di una crescente discriminazione e persecuzione.

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