Concetti Chiave
- La mobilitazione economica durante la guerra ha portato alla conversione delle attività industriali alla produzione bellica, con difficoltà di approvvigionamento a causa di blocchi e mancanza di manodopera agricola.
- I prestiti di guerra sono stati utilizzati come metodo di finanziamento bellico, coinvolgendo i cittadini nell'acquisto di buoni del tesoro statali.
- La guerra ha portato a un accentramento del potere statale e all'emarginazione delle forze politiche contrarie al conflitto.
- Le donne hanno temporaneamente occupato posti di lavoro nelle fabbriche durante la guerra, sebbene i livelli occupazionali femminili siano poi tornati ai valori prebellici.
- La propaganda e il controllo dell'informazione sono stati strumenti essenziali per mantenere il morale dei civili e giustificare la partecipazione al conflitto.
- gli stati si trovano presto con armi, munizioni, altro materiale bellico e viveri insufficienti
- si deve provvedere anche all’organizzazione dei trasporti, delle merci e dei soldati
- ci sono difficoltà di approvvigionamenti di materie prime e di viveri a causa della cessazione degli scambi commerciali, del blocco navale e dell’abbandono dei campi da parte dei contadini che sono stati chiamati in massa
- tutte le attività industriali devono essere convertite alla produzione bellica
- si pianifica la politica alimentare e si ricorre al razionamento dei consumi alimentari e al controllo del prezzo
- vengono istituiti in ogni paese degli organismi di stato che hanno lo scopo di dirigere l’economia di guerra
- l’Italia istituisce un ministero delle arme e munizioni
- l’economia è favorevole solo nel settore bellico e il settore dell’industria civile e quello agricolo vengono trascurati
- gli stati istituiscono dei prestiti di guerra, ovvero l’emissione di buoni del tesoro da far sottoscrivere ai cittadini dello stato per finanziare il conflitto
- in ogni paese c’è un accentramento dei poteri nelle mani dello stato
- i partiti e le minoranze che si oppongono alla guerra vengono relegati ai margini della vita politica
- le forze politiche favorevoli al conflitto si coalizzano tra di loro
- per il periodo limitato agli anni della guerra, le fabbriche vengono anche femminilizzate
- le donne entrano nel mondo del lavoro
- i tassi di occupazione femminile alla fine della guerra tornano a esseri uguali a quelli del 1914
- diventa difficile mantenere alto il morale e la partecipazione dei civili
- serve un controllo sull’informazione e una propaganda che sia più martellante
- per evitare manifestazioni di contrarietà al conflitto da parte dei civili, i governi insistono sulle buone ragioni per cui lo stato è entrato in guerra
- le buone ragioni sono la difesa della patria, della civiltà e la conquista di maggior benessere
- la propaganda viene alimentata da manifesti murali, cartoline e manifestazioni
- vengono creati degli uffici di censura per fermare le proteste, il dissenso e il disfattismo
- la lunga guerra logora gli animi dei soldati di tutti gli stati in guerra che erano messi a dura prova anche a causa dell’inverno rigido
- emergono manifestazioni di insofferenza e ci sono casi di diserzione, di autolesionismo e di ammutinamento
- nel fronte interno si deve affrontare un elevato costo della vita = nonostante gli interventi dello stato, aumenta l’inflazione e i prezzi dei beni di prima necessità che provocano miseria e malcontento
- a Torino c’è una manifestazione che contesta la distribuzione del pane; sfocia poi in una grande sommossa:
1) i primi scontri sono stati iniziati da alcune donne e ragazzi
2) si uniscono poi tutti gli operai che sono entrati in sciopero
3) i soldati reprimono l’insurrezione
4) si ha un bilancio di una sessantina di morti tra i rivoltosi e i soldati
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali sfide economiche affrontate dagli stati durante la guerra?
- Come venne finanziato il conflitto dagli stati?
- Quale fu il ruolo delle donne durante la guerra?
- In che modo la propaganda influenzò il fronte interno?
- Quali furono le conseguenze sociali della guerra nel 1917?
Gli stati si trovarono con armi, munizioni e viveri insufficienti, dovendo organizzare trasporti e affrontare difficoltà di approvvigionamenti a causa della cessazione degli scambi commerciali e del blocco navale.
Gli stati emisero prestiti di guerra, ovvero buoni del tesoro sottoscritti dai cittadini per finanziare il conflitto.
Le donne entrarono nel mondo del lavoro, con le fabbriche che vennero femminilizzate, ma i tassi di occupazione femminile tornarono ai livelli del 1914 alla fine della guerra.
La propaganda fu utilizzata per mantenere alto il morale e la partecipazione dei civili, insistendo sulle buone ragioni per cui lo stato era in guerra, come la difesa della patria e della civiltà.
Ci furono manifestazioni di insofferenza, diserzione e ammutinamento, con un elevato costo della vita che provocò miseria e malcontento, culminando in una sommossa a Torino.