Concetti Chiave
- La fine del XIX secolo vede l'emergere dell'anarchismo, evidenziato dall'assassinio del re Umberto I da parte dell'anarchico Bresci.
- L'età dell'imperialismo tra il 1870 e il 1900 è caratterizzata dall'espansione e dominazione economica dei paesi europei industrializzati in Africa.
- Il Congresso di Berlino del 1884 stabilisce le zone di influenza in Africa per evitare conflitti tra le nazioni europee.
- Le conquiste africane sono guidate da motivazioni politiche ed economiche, legate alla necessità di materie prime e nuovi mercati per l'industria europea.
- Il protezionismo emerge in Europa in risposta alla competizione commerciale con gli Stati Uniti, portando all'aumento dei dazi doganali.
Indice
L'anarchismo e l'assassinio del re
Dopo la crisi di fine secolo insorge l’anarchismo. All’inizio del 900 l’anarchico Bresci uccise il re Umberto I rivendicando il fatto che Bava Beccaris sparò sulla folla il 29 Luglio 1900 e al trono salì Vittorio Emanuele II appartenente alla dinastia dei Savoia, ed è colui che dopo il governo Crispi, rimette Giolitti al governo.
L'età dell'imperialismo europeo
Tra il 1870 e il 1900 abbiamo l’età dell’imperialismo, si intende una tendenza espansionistica che interessa i paesi più industrializzati dell’Europa come la Francia, Inghilterra, Germania, Olanda attuando una vera e propria politica di dominio e di sfruttamento economico nei confronti di quei paesi arretrati ma dotati di risorse minerarie come l’Africa.
La Germania di Bismark cercò di mettere ordine a questa situazione invitando i maggiori rappresentati ad un congresso ovvero il Congresso di Berlino del 1884, in questo congresso furono definite le zone di influenza delle nazioni europee in Africa. Fatto per evitare gli scontri diretti tra questi stati, quindi l’Africa fu distribuita tra le nazioni europee. Alla Francia viene data la possibilità di conquistare l’Algeria, Tunisia e Marocco (Nord Africa) Inghilterra oltre all’Egitto ottenne il Sudan, la Nigeria e Sud Africa. Germania prende parte dell’Africa Orientale e parte dell’Africa del sud Ovest.Conseguenze economiche e politiche
Le ragioni che li portarono a conquistare l’Africa furono 2: politica ed economica. Gli interessavano le materie prime, di fatti con la rivoluzione industriale che portò allo sviluppo di macchinari e vari marchingegni aveva creato la necessità di sempre più materie prime da utilizzare nelle industrie. Al tempo stesso erano necessari i nuovi mercati di sbocco dove vendere questi prodotti. Per ragione di tipo politico si intende la tendenza degli stati europei alla competitività e al prestigio nazionale che appunto li portano ad essere molto aggressivi formando delle alleanze come la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa creando delle tensioni, competitività sfociando nella diffusione del protezionismo in tutta Europa. Si pensa che bisogna potenziare la produzione interna non avvalendosi di quella estera. Questa iniziativa di protezionismo fu dovuta anche alla presenza nel mercato europeo dei prodotti provenienti dagli Stati Uniti e questo portò i paesi europei a innalzare i dazi doganali. Le esportazioni interessavano principalmente i cereali, grano e macchine industriali.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali dell'espansione imperialista europea tra il 1870 e il 1900?
- Quali furono le conseguenze del Congresso di Berlino del 1884 per l'Africa?
- Come influenzò il protezionismo l'economia europea durante l'età dell'imperialismo?
Le cause principali furono di natura politica ed economica. Politicamente, gli stati europei cercavano prestigio e competitività, mentre economicamente erano interessati alle materie prime e ai nuovi mercati di sbocco per i loro prodotti industriali.
Il Congresso di Berlino del 1884 definì le zone di influenza delle nazioni europee in Africa, distribuendo il continente tra le potenze europee per evitare scontri diretti tra di loro.
Il protezionismo portò all'innalzamento dei dazi doganali per proteggere la produzione interna europea dalla concorrenza dei prodotti provenienti dagli Stati Uniti, influenzando le esportazioni di cereali, grano e macchine industriali.