Concetti Chiave
- Il programma iniziale del partito fascista combinava principi socialisti e nazionalisti, creando ambiguità e timori tra la borghesia.
- La classe media borghese, colpita dalla crisi economica post-bellica, divenne un bacino di consenso per il fascismo.
- Il governo italiano, post-Giolitti, era debole, con figure come Bonomi e Facta che non riuscirono a stabilizzare la situazione politica.
- Le decisioni economiche di Giolitti scontentarono vari ceti sociali, contribuendo alla caduta del suo governo e al fallimento dell'alleanza con la destra.
- Il movimento fascista intensificò la violenza contro la sinistra, sostituendosi allo stato con il tacito supporto delle forze dell'ordine.
Indice
Ambiguità del programma fascista
Inizialmente, il programma di San Sepolcro alla fondazione del partito fascista aveva una serie di ambiguità legate soprattutto alla mescolanza di principi socialisti e principi nazionalisti di estrema destra.
Ciò spaventava soprattutto l'alta borghesia, di cui Mussolini aveva però bisogno anche perché la classe borghese(soprattutto la media borghesia) era una delle classi che più aveva subito la crisi economica seguita alle guerre mondiali
(l'inflazione colpiva infatti il ceto risparmiatore), era dunque il bacino all'interno del quale il partito fascista poteva avere maggiori consensi, questo perché il fascismo puntava soprattutto sul malcontento.
Debolezza del governo italiano
Inoltre, è importante mettere in evidenza che in quel periodo lo stato italiano (se facciamo eccezione del governo Giolitti), era uno stato estremamente debole, infatti le figure che detennero il potere dopo che Giolitti rinunciò al governo, furono figure estremamente deboli. (vi è infatti il governo Bonomi e i due governi Facta).
Caduta del governo Giolitti
Per quanto riguarda l'ultima parte del governo Giolitti, bisogna dire che anzitutto questo governo cadde perché Giolitti
nel tentativo di risanare l'economia, prese decisioni che scontentavano tutti i ceti sociali:
•anzitutto eliminò il prezzo politico del pane, che andò a colpire soprattutto le classi popolari;
•mise in atto provvedimenti che andavano a colpire la borghesia e l'alta borghesia, come la nominatività dei titoli
azionari, che permetteva allo stato di tassare gli investimenti finanziari,
•impose anche la tassa di successione che andava a colpire i patrimoni al momento della successione (cioè nel momento in cui questi patrimoni passavano in eredità da padre in figlio...)
Inoltre, in vista delle elezioni, che dovevano essere portate avanti con il sistema proporzionale, non avendo l'appoggio della sinistra (ricordiamo infatti che c'era stata la soluzione dell'occupazione delle fabbriche e lo sgombero delle terre che comunque aveva lasciato una certa amarezza soprattutto nell'ala rivoluzionaria all'interno del partito socialista, quindi non vi era alcuna speranza di collaborare con la sinistra), Giolitti scelse allora di creare un'alleanza con la destra, un blocco nazionale che tentava di cooptare all'interno dello schieramento liberale anche elementi nazionalisti ed elementi fascisti. L'esperimento falli, Giolitti perse parecchi consensi (anche per le sue scelte), quindi il governo passò dapprima nelle mani di Bonomi, e poi nelle mani di Facta, un anziano che a un certo punto perse la fiducia da parte del Parlamento, ma poi se la vide rinnovare un mese dopo.
Perché Facta riebbe la fiducia dal Parlamento? Perché non vi era nessun altro che potesse sostituirlo: Giolitti non voleva prendere direttamente il potere in quel momento, stava infatti preparando un governo che doveva riunire anche esponenti fascisti, e stava dunque prendendo accordi anche con Mussolini, ma nel frattempo attendeva. Quindi Facta, completamente paralizzato, perse la sfiducia ma un mese dopo riebbe la fiducia da parte del Parlamento, motivo per cui ci sono due governi Facta: Facta 1 e Facta 2.
Violenza e sostegno al fascismo
In questa stasi completa del sistema politico, accade che il movimento fascista aumenta la carica di violenza nei confronti soprattutto dei movimenti di sinistra e inizia a sostituirsi allo stato, a sostituirsi innanzitutto alle forze di
polizia andando a sgomberare le fabbriche, quindi accanto agli imprenditori, ma soprattutto accanto ai latifondisti, sgomberando le terre occupate dai contadini (in modo particolare in Italia meridionale).
Tutto ciò non solo con estrema violenza ma con la collaborazione delle forze dell'ordine, perché la polizia anziché bloccare queste violenze, in realtà appoggiava gli squadristi in queste operazioni, tanto che tanti storici affermano che se il fascismo non avesse avuto l'appoggio dello stato e l'appoggio delle forze armate, probabilmente non sarebbe mai emerso.
Domande da interrogazione
- Quali erano le ambiguità nel programma iniziale del partito fascista?
- Perché la classe borghese era importante per il partito fascista?
- Quali furono le decisioni di Giolitti che scontentarono i ceti sociali?
- Perché il governo Facta ricevette nuovamente la fiducia dal Parlamento?
- Come si comportava il movimento fascista durante la stasi politica?
Il programma di San Sepolcro mescolava principi socialisti e nazionalisti di estrema destra, creando ambiguità che spaventavano l'alta borghesia.
La classe borghese, colpita dalla crisi economica post-bellica, rappresentava un bacino di consenso per il fascismo, che puntava sul malcontento.
Giolitti eliminò il prezzo politico del pane, tassò gli investimenti finanziari e impose la tassa di successione, scontentando vari ceti sociali.
Facta riottenne la fiducia perché non c'era nessun altro pronto a sostituirlo, mentre Giolitti preparava un governo con esponenti fascisti.
Il movimento fascista aumentò la violenza contro i movimenti di sinistra e si sostituì allo stato, con la collaborazione delle forze dell'ordine.