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Concetti Chiave

  • I regimi totalitari del fascismo, nazismo e comunismo condividono il dominio di un unico partito che nega la libertà di pensiero e utilizza la violenza come strumento di governo.
  • Nonostante le diverse ambizioni, i politologi hanno evidenziato le analogie strutturali tra questi regimi, definiti come totalitarismi.
  • Hannah Arendt ha analizzato il totalitarismo, sottolineando le somiglianze tra nazismo e comunismo nelle modalità di esercizio del potere.
  • Un regime totalitario è caratterizzato da un sistema ideologico unificato, un partito unico e il ricorso sistematico al terrore tramite polizie segrete.
  • Il controllo totale dei mezzi di comunicazione e delle attività produttive è un altro elemento distintivo dei regimi totalitari.

Indice

  1. Caratteristiche dei regimi totalitari
  2. Principi comuni e differenze
  3. Definizione di totalitarismo
  4. Modello generale di totalitarismo

Caratteristiche dei regimi totalitari

In questo appunto vengono descritte le caratteristiche più importanti dei regimi totalitari del nazismo, del fascismo e del comunismo che sono nati nel Novecento e nel corso del medesimo secolo si sono affermati mediante la propaganda dei loro leader principali. Inoltre si dà anche una definizione del totalitarismo e le varie teorie dei politologi e quella importantissima effettuata da Hannah Arendt.

origini e sviluppo del fascismo

Principi comuni e differenze

Il fascismo, il nazismo e il comunismo, sebbene fondati su principi diversissimi, costituiscono dei sistemi politici che hanno indiscutibili tratti comuni: infatti sono regimi politici in cui domina un unico partito, in cui non è ammessa la libertà di opinione, né la libertà di pensiero, teoricamente nemmeno negli spazi privati; in essi il ricorso all'intimidazione violenta è uno strumento normale di governo, anzi si tratta di regimi in cui si ricorre al potere per esercitarlo con la forza.

Quindi il potere utilizzato in connessione alla violenza è uno dei fondamentali strumenti che i partiti al potere utilizzano per governare. Certo, non si devono trascurare le diversità dei principi che regolano i sistemi politici: laddove il fascismo e il nazismo ambiscono a costruire società gerarchiche o organiche, guidate da élite politiche, sociali e razziali, il comunismo sovietico ambisce invece a costruire una società egualitaria, dove le differenze economiche e sociali tra i diversi cittadini possano essere essenzialmente cancellate.

Definizione di totalitarismo

Comunque, a parte queste diverse ambizioni, (che nel caso del comunismo sovietico sono anche lontane dall'essere realizzate), diversi politologi hanno persuasivamente evidenziato le analogie strutturali che riguardano l'esercizio del potere in questi tre diversi contesti. Per definire i sistemi di potere attivi in questi regimi si è fatto uso di un termine particolare, ovvero quello di totalitarismo. La parola, in origine usata dallo stesso Mussolini per definire il regime fascista italiano, è stata utilizzata come guida concettuale da Hannah Arendt, che nel 1951 ha pubblicato Le origini del totalitarismo, un vasto lavoro nel quale ha esaminato i caratteri costitutivi originari che hanno fatto sì che due regimi ideologicamente opposti (Arendt si concentra soprattutto su nazismo e comunismo) abbiano finito per assomigliarsi molto nelle modalità di esercizio del potere.

storia e descrizione del comunismo

Modello generale di totalitarismo

Altri studiosi, che hanno ripreso l'importante e fondamentale analisi di Arendt, hanno costruito un modello generale di totalitarismo, e così si è convenuto che un regime politico è un totalitarismo quando possiede i seguenti requisiti:

  • un unico sistema ideologico che pretende di sapere affrontare tutti gli aspetti fondamentali dell'esistenza e che prefigura la società nuova che il regime si prefigge di costruire (nel caso del comunismo si tratta della società senza classi, per il nazismo è la società razzialmente pura, per il fascismo è la società perfettamente gerarchica).
  • un partito unico, guidato da un solo capo, articolato in un ristretta area di militanti fedeli e convinti e in una più ampia area che irreggimenta tutto il resto della popolazione dipendente dal partito; in questo contesto la libertà di pensiero e di opinione è totalmente cancellata.
  • il sistematico ricorso al terrore, attraverso l'azione di una o più polizie segrete, autorizzate a usare ogni strumento di coercizione fisica e psicologica. Il terrore non colpisce solo gli avversari del regime ma anche gruppi che appartengono alla comunità politica che vengono scelti arbitrariamente sulla base di caratteristiche specifiche.
  • il completo controllo di tutti i mezzi di comunicazione di massa e il completo controllo di tutte le attività produttive.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche comuni dei regimi totalitari del fascismo, nazismo e comunismo?
  2. I regimi totalitari del fascismo, nazismo e comunismo condividono tratti comuni come il dominio di un unico partito, la soppressione della libertà di opinione e pensiero, e l'uso della violenza come strumento di governo.

  3. Come differiscono le ambizioni del fascismo, nazismo e comunismo?
  4. Il fascismo e il nazismo mirano a costruire società gerarchiche guidate da élite, mentre il comunismo sovietico ambisce a una società egualitaria senza differenze economiche e sociali.

  5. Qual è il contributo di Hannah Arendt allo studio del totalitarismo?
  6. Hannah Arendt ha pubblicato "Le origini del totalitarismo" nel 1951, esaminando come regimi ideologicamente opposti come nazismo e comunismo si somiglino nelle modalità di esercizio del potere.

  7. Quali sono i requisiti di un regime totalitario secondo gli studi successivi?
  8. Un regime totalitario possiede un unico sistema ideologico, un partito unico, il ricorso sistematico al terrore, e il controllo completo dei mezzi di comunicazione e delle attività produttive.

  9. Come viene definito il termine "totalitarismo" e da chi è stato originariamente usato?
  10. Il termine "totalitarismo" è stato originariamente usato da Mussolini per definire il regime fascista italiano e successivamente adottato come guida concettuale da Hannah Arendt.

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