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Concetti Chiave

  • L'età dell'imperialismo, tra il 1871 e il 1914, rappresenta una corsa delle potenze per la conquista di imperi, influenzata da diverse ideologie e motivazioni economiche.
  • Lenin ha descritto l'imperialismo come l'ultimo stadio del capitalismo, sostenendo che le rivalità imperiali hanno contribuito alla prima guerra mondiale.
  • Le potenze europee giustificarono l'imperialismo con la pretesa di civilizzare le "razze inferiori", mentre in realtà sfruttavano economicamente le colonie.
  • Il razzismo radicale era radicato nella mentalità europea, con la convinzione della superiorità della "razza bianca", portando a violenze e sfruttamenti nei territori coloniali.
  • L'imperialismo ha lasciato un'eredità di discriminazione e razzismo che ha influenzato eventi storici successivi, come la seconda guerra mondiale e i conflitti per l'integrazione razziale.

Per comprendere i regimi totalitari caratteristici del Novecento, bisogna essere a conoscenza degli eventi avvenuti nel periodo compreso tra la fine del primo Reich tedesco e la prima guerra mondiale. Questo periodo compreso tra il 1871 e il 1914, meglio identificato come età dell’imperialismo, è stato una corsa da parte delle potenze per la conquista di un grande impero su cui governare.

Indice

  1. Diverse visioni sull'imperialismo
  2. L'analisi di Lenin sull'imperialismo
  3. L'aspetto umanitario dell'imperialismo
  4. Razzismo e superiorità razziale
  5. Diritti umani e colonialismo
  6. Razzismo e discorsi di separazione
  7. Sfruttamento e violenze coloniali
  8. Prigionia e campi di concentramento
  9. Disprezzo e regole della civiltà
  10. Conseguenze del razzismo e imperialismo
  11. Conclusione sull'imperialismo

Diverse visioni sull'imperialismo

L’imperialismo fu un fenomeno complesso, tema molto controverso e influenzato da diverse convinzioni ideologiche: gli studiosi marxisti, ad esempio, sono convinti sostenitori che l’economia sia il fattore preponderante, la spinta e la motivazione per l’inizio delle vicissitudini coloniali.

Al contrario, gli studiosi non marxisti affermano che l’imperialismo non ha radici economiche considerevoli e si sono concentrati su spiegazioni di tipo psicologico, ideologico e culturale, in quanto nelle aree coloniali non furono mai significativi gli investimenti finanziari.

L'analisi di Lenin sull'imperialismo

Numerose sono quindi le visioni e gli scritti sull’imperialismo, primo tra questi spicca l’analisi di Lenin nel suo saggio L’imperialismo fase suprema del capitalismo. L’espressione “fase suprema” ha un preciso significato: secondo il leader l’imperialismo identifica l’ultimo stadio del capitalismo; l’annessione di molti stati sotto un’autorità avrebbe portato inevitabilmente alla rovina del capitalismo, causando direttamente la prima guerra mondiale. Di fatto le rivalità imperiali non possono essere considerate l’unica causa del conflitto mondiale.

L'aspetto umanitario dell'imperialismo

Quando si parla di imperialismo, dunque, vi è anche da considerare «l’aspetto umanitario e civilizzatore della questione» che molte nazioni dovettero affrontare per promuoverlo agli occhi dell’opinione pubblica, facendo passare in secondo piano il grande sfruttamento economico che traevano dalle colonie.

Razzismo e superiorità razziale

Secondo gli europei «le razze superiori -quali si ritenevano- avevano un diritto nei confronti delle razze inferiori perché avevano un dovere. Esse avevano il dovere di civilizzare le razze inferiori» ovvero gli abitanti indigeni dell’Asia e dell’Africa.

Le popolazioni di queste colonie, in particolare modo quelle africane, venivano private oltre che dei propri diritti di uomo libero, anche della propria dignità; agli occhi degli europei, gli africani erano «esseri inferiori: pigri, incivili, poco più che animali. Venivano solamente fatti lavorare come bestie e usati come animali da soma».

Diritti umani e colonialismo

Di fronte a questi uomini i cui diritti sono incerti o addirittura nulli, gli europei si sentono investiti di un potere senza limiti, dove gli ufficiali si attribuivano l’autorità decisionale di vita o di morte su un indigeno, pronunciando sentenze al di fuori delle norme giuridiche in vigore.

I diritti dell’uomo nati dall’età dei Lumi e dalla Rivoluzione Francese costituivano, per gli europei, un ostacolo alla conquista coloniale, quindi occorreva far in modo di dimostrare che si è di origine superiore, «provenienti da una nazione eletta».

Razzismo e discorsi di separazione

Si diffonde così un razzismo radicale contro i neri, dai quali bisognava separarsi nettamente, così come ci espone il reverendo T.F. Dreyer nel suo famoso discorso: «Dio creò la linea di colore, perciò se noi cancelliamo le linee di separazione tracciate da Dio, distruggiamo il suo operato. Se andiamo a mescolarci con Indiani e Indigeni i nostri discendenti saranno dei muli che non potranno nascondere le loro lunghe orecchie. E’ un’eredità bellissima che dobbiamo onorare e tenere in gran conto. Dio ha voluto che fossimo un popolo distinto e indipendente».

Questo parole, pronunciate nel 1938, ci mostrano quanto il razzismo e l’idea di inferiorità dell’uomo di colore fossero radicate nella popolazione europea, tanto che anche dopo la prima fase intensa di conquiste, la convinzione dell’uomo bianco come razza superiore si manterrà e addirittura di amplierà maggiormente portando al secondo conflitto mondiale.

Sfruttamento e violenze coloniali

Questo periodo fu, perciò, un epoca di grandi sfruttamenti e violenze in quanto «non c’è posto per gli scrupoli umanitari in una guerra coloniale»; le popolazioni dovevano subire, quindi, violenze di ogni genere dalle più “banali” frustate, alla prigionia o addirittura la morte.

Prigionia e campi di concentramento

Nasce infatti in questo periodo una forma di prigionia tutta nuova, messa in atto dai tedeschi nei confronti della tribù degli herero; dopo una prima fase di sterminio della tribù i sopravvissuti vennero posti nei cosiddetti Konzentrationslager, ovvero dei campi di concentramento. Per la prima volta, infatti, vediamo associato il campo di concentramento con il lavoro forzato, idea che poi si manterrà nel tempo e che addirittura verrà “migliorata”.

Disprezzo e regole della civiltà

Da tutto ciò si deduce che l’uomo bianco nutriva un certo disprezzo per gli altri popoli; questo accadeva «come se, lasciate le cose d’Europa, venisse abbandonato il regno della legge, l’habeas corpus, e dei diritti dell’uomo. Più l’uomo bianco si inoltra nel cuore di contrade a lui sconosciute, più sembra liberarsi dalle regole della civiltà», trovandosi in un mondo che a lui sembrava lecito fosse ai suoi piedi, non preoccupandosi minimamente del suo popolo.

Conseguenze del razzismo e imperialismo

Se gli europei si fossero preoccupati maggiormente delle sorti delle loro colonie, cercando di instaurare un clima di armonia e convivenza civile, non limitandosi a imporre la loro superiorità senza scrupoli, creando solamente disordine generale, avrebbero di certo evitato tanti conflitti e problemi.

Se non avessero alimentato le false opinioni razziste, nate di certo molti secoli prima, ma che naturalmente raggiunsero un culmine impressionante, forse il razzismo così radicato e inflessibile che verrà manifestato negli anni a seguire, sia con la seconda guerra mondiale sia con i conflitti per l’integrazione razziale americana, avrebbe avuto intensità di gran lunga inferiore, o addirittura, se si vuole essere fiduciosi, sarebbe stato pressoché nullo.

Conclusione sull'imperialismo

L’imperialismo dunque è stato un grande periodo che ha visto piccoli stati ampliarsi in una maniera esorbitante, ma che di certo ha diffuso ideali e convinzioni del tutto non curanti dei diritti umani, che inevitabilmente sono rimaste radicate, soprattutto nella popolazione bianca e che purtroppo anche oggi sono visibili.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il periodo storico identificato come età dell'imperialismo e quali sono le sue caratteristiche principali?
  2. L'età dell'imperialismo è il periodo compreso tra il 1871 e il 1914, caratterizzato dalla corsa delle potenze per la conquista di grandi imperi su cui governare, influenzato da diverse convinzioni ideologiche e controversie.

  3. Quali sono le diverse interpretazioni dell'imperialismo secondo gli studiosi?
  4. Gli studiosi marxisti vedono l'economia come il fattore principale dell'imperialismo, mentre i non marxisti si concentrano su spiegazioni psicologiche, ideologiche e culturali, poiché gli investimenti finanziari nelle colonie non furono significativi.

  5. Come venivano giustificati gli atti imperialisti agli occhi dell'opinione pubblica?
  6. Gli atti imperialisti venivano giustificati con l'idea di un "aspetto umanitario e civilizzatore", sostenendo che le razze superiori avessero il dovere di civilizzare le razze inferiori, mascherando lo sfruttamento economico.

  7. Quali furono le conseguenze del razzismo radicale durante l'imperialismo?
  8. Il razzismo radicale portò a una netta separazione tra europei e popolazioni indigene, giustificando la superiorità della razza bianca e contribuendo a violenze, sfruttamenti e la creazione di campi di concentramento.

  9. Quali sono le implicazioni a lungo termine dell'imperialismo sulla società moderna?
  10. L'imperialismo ha lasciato radicate convinzioni razziste e ideali di superiorità che hanno influenzato eventi successivi come la seconda guerra mondiale e i conflitti per l'integrazione razziale, con effetti visibili ancora oggi.

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