silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • La crisi economica occidentale portò a una riconsiderazione del ruolo dello stato nell'economia, con un crescente consenso verso un maggiore controllo pubblico.
  • Il pensiero keynesiano emerse, suggerendo che una maggiore spesa pubblica potesse creare nuovi posti di lavoro, nonostante il rischio iniziale di inflazione e deficit.
  • Fascismo e comunismo guadagnarono interesse come alternative al capitalismo, promuovendo l'idea di mettere l'interesse collettivo al di sopra di quello individuale.
  • Le democrazie occidentali furono messe in discussione, con critiche che evidenziavano l'incapacità di risolvere problemi economici e sociali fondamentali.
  • Il movimento antifascista crebbe in Europa, con intellettuali esiliati che contribuirono a formare un'opinione pubblica contro regimi totalitari.

Indice

  1. Crisi del capitalismo e intervento pubblico
  2. Nuovi orientamenti economici e deficit
  3. Sfiducia nelle istituzioni liberal-democratiche
  4. Totalitarismo e regimi autoritari
  5. Emigrazione politica e antifascismo
  6. Opposizione comunista e fronti popolari

Crisi del capitalismo e intervento pubblico

Conseguenze della crisi del sistema economico occidentale:

- Crisi del capitalismo, conseguenze politiche e sociali, ripercussioni su idee correnti

- sul piano economico: riconsiderazione dei rapporti tra iniziativa privata r intervento pubblico

- più in generale sul ruolo dello stato nell'economia

- dall'andamento della vita economica, vita della generalità dei cittadini dal cui voto dipendeva nei paesi l'oberi la vita dei governi.

- errori nel comportamento degli imprenditori privati producevano danni: disoccupazione, dissesti di aziende (il cui prezzo pagato dall'antichità), inflazione

Nuovi orientamenti economici e deficit

Si fece strada l'opinione che un maggior controllo pubblico non fosse solo lecito, ma doveroso.

Nuovi orientamenti economici:

Rivisto il principio secondo cui il dovere dei governi era quello di mantenere il bilancio pubblico in pareggio.

- ipotesi: maggiore spesa pubblica, oltre i limiti, maggior nuovi posti di lavoro

Immediato un deficit di bilancio, poi inflazione, ma in un arco di tempo più lungo.

Teoria che si fece strada a rilento per differenti pregiudizi, la sua opera solo nel 1936.

La gravità del problema esigeva risposte immediate, e porto gli uomini di governo e intellettuali a guardare quei regimi dove, a torto o a ragione,mai vedeva che le contraddizioni del capitalismo fossero state superate (Italia fascista, Russia sovietica)

Sfiducia nelle istituzioni liberal-democratiche

Sfiducia nelle istituzioni liberal-democratiche:

1) le masse popolari, ormai padrone della scena politica troppo spesso in anguste economiche ed insicure del proprio lavoro davano poca importanza ad una libertà che non aveva dato risposta ai loro più elementari problemi.

2) ceti medi e ceti colti credevano che con la democrazia si affermasse una società politica nella quale la quantità soffocava la qualità.

Totalitarismo e regimi autoritari

Declino del l'occidente, decadenza, crisi della civiltà, bisognava reagire, risposta forse da regime fascista a quello sovietico.

Suscitarono analoga suggestione

- interesse collettivo al di sopra dell'interesse individuale

- accettazione disciplinata di quanto decidessero i governi

- spesso riuniti sotto la definizione di "totalitarismo"

- comunismo sovietico discendeva dal principio di uguaglianza tra tutti uomini

- fascismo rivendicava come proprio principio la gerarchia

- differente anche territoriali:

Russia lontana, scarse notizie sulla realtà

- fascismo nel cuore dell'Europa

Fino al 1933 ritenuta peculiarità dell'Italia

Dopo il 1933 con il nazismo in Germania, non poi ma una realtà

Sul terreno della tradizione politica europea erano emersi i regimi che rifiutavano liberalismo e democrazia d rivendicavano il principio di autorità e l'uso della violenza.

Emigrazione politica e antifascismo

Costretti ad abbandonare la patria per salvarsi in paesi democratici

Sturzo, Salvemini, Carlo Rosselli

Emigrazione politica della Germania

In buona parte ebrei, come Thomas Mann 1929 premio Nobel per la letteratura

Si formò così nell'Europa democratica un movimento d opinione all'insegna antifascismo.

Opposizione comunista e fronti popolari

L'opposizione comunista, nemico numero 1:

- fascismo, Gramsci 1937 dopo anni di detenzione

- e nazismo, primi campi di concentramento per loro.

Chi voleva impegnarsi contro il fascismo, verso il comunismo

Questa conversione frenata dall'atteggiamento settario dell'internazionale comunista che definiva fascisti, anche se vittime del fascismo, tutti coloro che non erano comunisti ma appartenenti ai ceti borghesi.

Il comintern dopo il 1933 rivede proprio giudizio

1935 il VII Congresso del Comintern e la politica dei fronti popolari:

Riconobbe quanto avesse giocato a Hitler la divisione in Germania tra comunisti e socialisti e corse ai ripari invitando tutte le forze antifasciste special,ente socialisti s convergere in coalizioni: fronte popolare, i partiti comunisti riuscirono ad attrarre buona parte di coloro contro il fascismo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della crisi del sistema economico occidentale?
  2. La crisi del capitalismo portò a conseguenze politiche e sociali significative, tra cui una riconsiderazione dei rapporti tra iniziativa privata e intervento pubblico, e un dibattito sul ruolo dello stato nell'economia.

  3. Quali nuovi orientamenti economici emersero durante la crisi?
  4. Si rivide il principio del bilancio pubblico in pareggio, ipotizzando una maggiore spesa pubblica per creare nuovi posti di lavoro, nonostante il rischio di deficit e inflazione.

  5. Come influenzò la teoria di John Maynard Keynes la risposta alla crisi economica?
  6. La teoria di Keynes, pubblicata nel 1936, suggeriva risposte immediate alla crisi, portando a considerare regimi come quello fascista e sovietico dove sembrava che le contraddizioni del capitalismo fossero state superate.

  7. Quali furono le reazioni delle masse popolari e dei ceti medi alla crisi delle istituzioni liberal-democratiche?
  8. Le masse popolari, insicure del proprio lavoro, davano poca importanza alla libertà, mentre i ceti medi e colti temevano che la democrazia soffocasse la qualità con la quantità.

  9. Come si sviluppò l'opposizione antifascista in Europa?
  10. L'opposizione antifascista si sviluppò attraverso le denunce dei fuoriusciti italiani e l'emigrazione politica dalla Germania, culminando nel VII Congresso del Comintern del 1935 che promosse la politica dei fronti popolari.

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