Concetti Chiave
- L'apartheid era un sistema di segregazione razziale in Sudafrica dal 1948 al 1991, separando bianchi e neri con leggi severe.
- I neri vivevano in condizioni sociali peggiori e non avevano diritto di voto, confinati nelle township senza libertà di movimento.
- La minoranza bianca deteneva il potere, beneficiando di migliori istruzione, sanità e opportunità lavorative.
- Le leggi proibivano relazioni e matrimoni misti, alimentando conflitti e repressioni contro i detrattori dell'apartheid.
- L'African National Congress (ANC) e Nelson Mandela furono figure chiave nella lotta contro l'apartheid, che terminò ufficialmente nel 1990.
Indice
Origini e significato dell'apartheid
L’apartheid è la segregazione razziale adottata in Sudafrica dal 1948 al 1991.
In afrikaans il termine apartheid significa "separazione", infatti indica tutto quell’insieme di leggi che regolavano le relazioni tra la minoranza bianca e la maggioranza nera della popolazione sudafricana. Solo nel 1992 si arrivò ad un referendum per la fine della segregazione razziale e la riforma della Costituzione e nel 1994 si tennero le prime elezioni politiche con suffragio universale, cioè tutti poterono votare.
Leggi e restrizioni dell'apartheid
Queste leggi proibivano qualsiasi relazione tra bianchi e neri, inoltre questi ultimi non avevano diritto di voto, le loro condizioni sociali erano peggiori: infatti vennero molti di essi, rinchiusi a lavorare nelle township: una sorta di città-ghetto per soli neri dove erano costretti ad abitare, senza poter uscire (a meno che non avessero un permesso scritto, il quale era molto difficile da ottenere).
I bianchi, nonostante fossero la minoranza della popolazione, costituivano la classe sociale più elevata e ricca, frequentavano le scuole e le università migliori, venivano curati in ospedali migliori ed avevano gli impieghi più prestigiosi nella città.
I “non-bianchi” ed i bianchi dovevano sempre stare divisi, in ogni luogo pubblico e, inoltre matrimoni “misti” erano assolutamente vietati
Opposizione e fine dell'apartheid
La conflittualità crebbe al punto che tutti oppositori dell'apartheid, (soprattutto neri, ma anche numerosi bianchi erano contrari a queste leggi ingiuste) furono perseguiti penalmente e il governo inasprì la politica repressiva.
A contrastare questo stato di cose intervenne l'African National Congress (ANC), fondato nel 1912 dai neri.
Ma dopo gli scioperi contro l'apartheid che culminarono nel massacro di Sharpeville nel marzo del 1960, il governo mise al bando tutte le organizzazioni politiche nere.
Le manifestazioni erano quasi sempre represse nel sangue, ma con il tempo, a causa del diffuso malcontento nella società sudafricana e non (molti altri stati avevano interrotto i commerci e le relazioni con questo paese a casa di queste leggi razziste), il governo allentò le misure e l’apartheid venne abolito ufficialmente nel 1990, grazie, soprattutto, all’attività di un attivista sudafricano: Nelson Mandela.
Domande da interrogazione
- Qual era il significato del termine "apartheid" e come si manifestava in Sudafrica?
- Quali erano le condizioni di vita per i neri durante l'apartheid?
- Come è terminato l'apartheid in Sudafrica?
Il termine "apartheid" significa "separazione" in afrikaans e si manifestava attraverso leggi che regolavano le relazioni tra la minoranza bianca e la maggioranza nera, proibendo relazioni tra bianchi e neri e negando ai neri il diritto di voto.
I neri vivevano in condizioni sociali peggiori, spesso confinati nelle township, città-ghetto per soli neri, senza poter uscire senza un permesso scritto, mentre i bianchi godevano di migliori scuole, ospedali e impieghi.
L'apartheid è terminato ufficialmente nel 1990, grazie al diffuso malcontento e all'attività di Nelson Mandela, con un referendum nel 1992 e le prime elezioni con suffragio universale nel 1994.