Concetti Chiave
- Anna Maria Mozzoni è stata una figura chiave nella lotta per i diritti delle donne in Italia nel XIX secolo, combattendo per il voto femminile e il riconoscimento dei diritti lavorativi e sociali delle donne.
- Cresciuta in una famiglia di nobili origini, Anna Maria abbandonò un collegio conservatore per proseguire gli studi da autodidatta, influenzata dai valori risorgimentali trasmessi dai genitori.
- La Mozzoni pubblicò in francese la sua prima opera nel 1855, e successivamente divenne una figura di spicco nel movimento mazziniano, focalizzandosi sull'emancipazione femminile.
- Nel 1881 fondò la "Lega promotrice degli interessi femminili", legata inizialmente al movimento socialista, per promuovere i diritti delle donne e l'uguaglianza con gli uomini.
- Presentò petizioni per il suffragio femminile al Parlamento italiano, segnando un'importante fase storica, anche se la legge del 1912 escludeva ancora esplicitamente le donne dal diritto di voto.
Indice
Biografia di Anna Maria Mozzoni
Anna Maria Mazzoni nasce il 5 maggio del 1837 in una famiglia di origini nobili, il padre Giuseppe fu un ingegnere tecnico, mentre la madre, Delfina Piantanida, appartenne all’alta borghesia milanese. A causa dei soldi spesi per sostenere gli studi dei suoi due fratelli, Anna Maria è costretta dal padre ad andare in un collegio di Milano, Collegio delle “fanciulle nobili e povere”.Nel 1851 preferisce abbandonare il Collegio, poiché non condivideva le idee conservatrici impartite dalle suore, e ritornare a casa dove continuerà i suoi studi da autodidatta grazie alla ricca biblioteca di suo padre.

Nel 1855, Anna Maria Mozzoni pubblica in francese la sua prima opera, una commedia, dal titolo “La Masque de fer, comédie en trois actes”.
Andando avanti con l’età, la Mozzoni si avvicina alle idee repubblicane e mazziniane ed entra a far parte attivamente in un gruppo mazziniano. In questo gruppo politico, inizia a lavorare sui temi dell’emancipazione femminile e sull’uguaglianza dei diritti tra donne e uomini. Inoltre, in questi anni pubblica una sua prima opera che riguarda i diritti delle donne, “La donna e i suoi rapporti sociali”, dedicandola a sua madre, fiera di averla allevata nel libero pensiero.
La vita privata di questa donna rimane sempre sconosciuta. Sappiamo solo che ha avuto una figlia, di nome Bice, e che nel 1886 si sposa con un procuratore di circa dieci anni più giovane, il conte Malatesta Covo Simoni. Inoltre, nel 1881 fonda un’associazione indipendente, collegata al movimento socialista, Lega promotrice degli interessi femminili.
Il pensiero politico di Anna Maria Mozzoni
Come abbiamo già detto in precedenza, Anna Maria Mozzoni è stata una grande sostenitrice dei diritti femminili. Per lei, la rivendicazione dei diritti delle donne è “la suprema, la più vasta e radicale delle questioni sociali” e per questo motivo può essere ricondotta ad altre rivoluzioni e rivendicazioni. La sua posizione e le sue idee sono già chiaramente espresse nel suo primo e ampio scritto, “La donna e i suoi rapporti sociali”, già nominato prima, dove mette a fuoco l’idea dei diritti delle donne e dell’eguaglianza dei diritti e dei doveri tra uomini e donne. Inoltre, in questa sua opera, non si mostra d’accordo con l’idea tradizionale per cui una donna debba passare molto tempo in casa e dedicarsi solo all’attività del cucito e di ricamo.Nel 1881 fonda la sua associazione indipendente, chiamata “Lega promotrice degli interessi femminili”; all’inizio la sua attività la svolge in legame al movimento socialista.
Il principale obiettivo politico di Anna Maria Mozzoni e del femminismo dell’epoca era, oltre alla parità dei diritti e dei doveri con gli uomini, il voto. La Mozzoni considera questo obiettivo vitale ed importante per due principali motivi. Per prima cosa, le Istituzioni non potranno considerarsi libere fino a quando le donne non contribuiranno alla loro formazione, ed inoltre, le donne non potranno uscire dalla loro assenza morale dalla vita nazionale, se non potranno eleggere i propri rappresentanti ed essere eleggibili a loro volta.
Ancora sulla sua attività politica
Nel 1877 Anna Maria Mozzoni presenta la sua prima petizione per il voto al Parlamento e all’opinione pubblica, mentre nel 1906, ne presenta un’altra, firmata anche da Teresa Labriola e Maria Montessori, nell’ambito della vasta e lunghissima discussione sulla riforma elettorale, che sfocerà poi nell’approvazione del cosiddetto “suffragio universale”.Finalmente, per le donne, che sono delle vere e proprie cittadine, che pagano le tasse e le imposte, che sono, come anche gli uomini, produttrici di ricchezza, che pagano l’imposta del sangue nei dolori della maternità e che portano il contributo dell’opera e del denaro al funzionamento dello Stato, è rivendicato il diritto di voto.
Grazie alla legge del 1912, dove si escludono esplicitamente le donne, il movimento del suffragio è sconfitto, e ciò porta ad una frattura ancora più grande e definita, ovvero quella interna al movimento.
Inoltre, Anna Maria Mozzoni segna anche la rottura tra il femminismo dei diritti e l’impegno socialista sulla questione femminile, rottura che sarà superata solo nella seconda metà del Novecento.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Chi era Anna Maria Mozzoni e quale ruolo ha avuto nella politica italiana?
- Quali erano le principali battaglie di Anna Maria Mozzoni per i diritti delle donne?
- Qual è stato il contributo di Anna Maria Mozzoni al movimento femminista?
- Quali erano le idee politiche di Anna Maria Mozzoni riguardo ai diritti delle donne?
- Quali sono stati gli ostacoli incontrati da Anna Maria Mozzoni nel suo impegno per il suffragio femminile?
Anna Maria Mozzoni è stata una figura chiave nella politica italiana del XIX secolo, nota per il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne, inclusi il voto femminile e l'uguaglianza dei diritti.
Le principali battaglie di Anna Maria Mozzoni includevano il diritto al voto per le donne, il riconoscimento dei figli illegittimi, l'istruzione, i diritti delle lavoratrici e l'opposizione alla prostituzione legalizzata.
Anna Maria Mozzoni ha fondato la "Lega promotrice degli interessi femminili" e ha presentato petizioni per il voto femminile, contribuendo significativamente al movimento femminista e alla discussione sulla riforma elettorale.
Anna Maria Mozzoni considerava la rivendicazione dei diritti delle donne come una questione sociale fondamentale, sostenendo l'uguaglianza dei diritti e dei doveri tra uomini e donne e criticando l'idea tradizionale del ruolo domestico delle donne.
Nonostante i suoi sforzi, il movimento per il suffragio femminile ha subito una sconfitta con la legge del 1912 che escludeva esplicitamente le donne, causando una frattura nel movimento femminista e tra il femminismo dei diritti e l'impegno socialista.