Romanticismo: introduzione e opere principali esponenti

Origini del romanticismo

Il romanticismo è una corrente letteraria, artistica e filosofica che si è sviluppata alla fine ‘700/inizio ‘800.

Il pensiero romantico è il prodotto di una società vittima di una crisi economica e sociale, nata dai disagi successivi alla seconda rivoluzione industriale, come l’inquinamento o la pessima condizione dei proletari nelle fabbriche. Le sue caratteristiche sono:

L'arte del sublime

- L'esaltazione dell’irrazionale, difatti le opere d’arte perdono armonia compositiva in favore di una nuova immediatezza comunicativa. L’emblema dell’irrazionale è il sublime, ovvero la percezione della natura come fonte di terrore ed inquietudine, una forza personificata la cui bellezza va oltre la comprensione umana. Il sentimento del sublime, per questo, è caratterizzato dalla contemplazione di fenomeni naturali o dell’infinito.

- Una concezione di popolo come unità di etnia, lingua e cultura, alla base della nuova ideologia nazionalista.

Visione del passato come ciò che forma il presente di un individuo, cosa che accade specialmente con il passato recente, poiché più sentito e sofferto. Si perde inoltre l’attenzione per la classicità, preferendo la storia medievale.

Il genio incompreso

- L’elogio del genio come colui che permette di accedere al sentimento del sublime tramite la sua innata abilità artistica. Il genio è però incompreso dai suoi contemporanei, e questo lo porta a condurre una vita sregolata e a compiere il suicidio, visto come gesto eroico.
Olio su tela, oggi conservato a Berlino, è considerato il simbolo della nuova sensibilità romantica e del sublime. L’opera raffigura un uomo solitario in piedi su uno spuntone roccioso, intento ad osservare il paesaggio alpino che si estende all’orizzonte; lo sfondo infatti mostra le alpi all’alba, con i monti che iniziano a rivelarsi dalla nebbia mattutina. La sua luminosità si pone in contrasto con il soggetto in primo piano, poiché in controluce. La sensazione che l’opera vuole trasmettere è quella dell’infinita piccolezza dell’uomo, che appare come un temporaneo viandante davanti alla magnificenza della natura infinita e sublime.

Paesaggio del mar Baltico

L’opera raffigura un paesaggio ispirato alle scogliere del mar Baltico. Esso è incorniciato da due alberi laterali, i cui rami formano una circonferenza in cui si inseriscono i personaggi, due uomini e una donna, probabilmente ispirati ai familiari dell’artista: l’uomo a destra osserva il paesaggio, quello al centro si sporge sull’orlo del precipizio per prendere il suo cappello, mentre la donna a sinistra si regge ad un cespuglio ed indica la voragine sottostante. I personaggi sono piccoli rispetto al paesaggio, e passano quindi in secondo piano: le vere protagoniste dell’opera sono le falasie bianche ed aguzze, che precedono l’enorme distesa del mare, solcato da due navi, che si staglia contro il cielo rosato.

Naufragio tra i ghiacci polari

Conservato ad Amburgo, è ispirato a un reale naufragio avvenuto tra i ghiacci polari. L’opera raffigura i resti di una nave contro la banchisa spezzata e tagliente, i cui resti si stagliano contro il cielo e sono paralleli alla diagonale compositiva. Il tema del naufragio è caro ai romantici, come vedremo nella “zattera della medusa” di Gericault, poiché è un richiamo alla fragilità dell’uomo contro la forza dirompente della natura.

Il cielo secondo Constable

Il tema del cielo, insieme al tema del paesaggio, è molto caro a Constable, in quanto il cielo è perfetta espressione delle sfaccettature della natura, che sa essere una dolce madre, come nel caso di un cielo sereno, o una crudele matrigna, come in un cielo plumbeo e solcato da nuvole scure, che precedono il temporale. “Studio di cirri e nuvole” è un olio su carta realizzato en plein air in cui l’artista sperimenta una tecnica pittorica nuova, in cui il colore è steso con veloci pennellate, senza ritocchi.

Cattedrale di Salisbury

La tela, commissionata dal vescovo di Salisbury John Fisher, è l'opera più rappresentativa del naturalismo pittorico tanto caro a Constable. Essa raffigura la cattedrale della città incorniciata da degli alberi in primo piano, flessi come per formare un’arcata gotica che si staglia contro un cielo azzurro, nel quale si accavallano bianche nuvole.

Omaggio a Raffaello

“Roma vista dal Vaticano” è un'opera che conserva i ricordi dei viaggi di Turner a Roma. Essa costituisce un chiaro omaggio a Raffaello, difatti egli è raffigurato in primo piano, posto sotto la terza loggia della Basilica di San Pietro, accompagnato dalla fanciulla amata (la fornarina) e circondato da molte sue opere. L'ambiente è caratterizzato da forzature e prospettiche che dilatano la scena, ma anche da una luce chiara ed intensa che indica l’idealizzazione del luogo da parte dell'artista.

Imbarco a Cartagine

L'opera ha per soggetto l’imbarco a Cartagine del console Marco Attilio Regolo, e rappresenta una sorta di premonizione del suo destino: difatti, i cartaginesi gli tagliarono le palpebre e lo rinchiusero in una botte per farlo rotolare giù da una rupe. Per questo motivo, l'opera è caratterizzata dalla luce molto intensa che sfoca i contorni della scena, colpendo bruscamente lo spettatore e facendolo immedesimare nel supplizio di Attilio regolo, ormai incapace di reggere la luce senza la protezione delle palpebre. L’opera è ispirata a “Porto di mare con imbarco della regina Saba” di Lorrain, opera esposta alla National Gallery accanto al “Regolo” per volere di Turner stesso.

Contrasti cromatici e simbolismo

L'opera è caratterizzata dalla contrapposizione tra toni caldi, presenti all'estremità inferiore della tela, e toni freddi, presenti nell'arco superiore e in basso a destra, dove vi è una lingua di terra in cui vi sono le forme abbozzate degli animali che si dirigono verso l'Arca di Noè, nel punto più abbagliante dell’opera: difatti, nella porzione centrale vi è una massa di luce che suggerisce sfondamento prospettico e che indica la luminosità del sole.

Naufragio della Meduse

Opera conservata al Louvre, riprende un fatto di cronaca realmente accaduto: il naufragio della nave Meduse. La tela ha inoltre distaccato definitivamente Gericault dai temi neoclassici per piegarlo a una nuova sensibilità romantica. Essa raffigura I superstiti di un naufragio sopra una zattera, mentre cercano di attirare l'attenzione di una nave che potrebbe portarli in salvo. La zattera è creata con materiali molto poveri, ad esempio una corda di canapa, utilizzata per sostenere l’albero a cui è appesa una vela di fortuna (nonché la punta della prima piramide compositiva). I personaggi si dividono in due gruppi:

- I superstiti (che formano la seconda piramide compositiva), tra i quali spicca la figura di un uomo a torso nudo che sventola un drappo rosso e bianco.

- I cadaveri, posti al limite della zattera. Tra di essi spicca, a destra, un giovane coperto da un lenzuolo bianco che richiama il lenzuolo funebre degli antichi, e a sinistra un giovane sorretto da un vecchio pensoso. Il giovane si ritrova a metà tra una dimensione divina, resa dalla drammaticità della sua posa, e una dimensione puramente umana, resa dal dettaglio dei calzini che egli indossa; difatti, spezzano la percezione eroica, indicando una quotidianità e una umanità oramai perdute. I cadaveri sono il segno della lunga sofferenza subita dai naufraghi, e rendono perfettamente la tragicità della scena.

Lotta dei parigini

L’opera celebra la lotta dei parigini nelle “tre gloriose giornate”, contro il governo clerical-reazionario di Polignac, che aveva sciolto il Parlamento, sospeso ogni libertà di stampa e modificato la legge elettorale. L’opera è stata eseguita in un periodo contemporaneo ai fatti, difatti è stata esposta al Salon nel 1930. L’opera presenta dei richiami alla zattera della medusa di Gericault (Gericault e Delacroix erano anche molto amici), come l’affollarsi di personaggi, gli uomini defunti riversi in primo piano e il dettaglio dei calzini su un cadavere. I personaggi sono una massa indistinta priva di particolari caratteristiche fisionomiche o lineamenti facciali: questo per permettere all’osservatore di immedesimarsi completamente negli eroi che lottano per la patria. La folla di rivoltosi è formata da personaggi appartenenti ad ogni classe (vi sono un borghese, dei militari e persino un bambino), incitati da una donna di profilo. Ella indossa il berretto frigido, ha il seno scoperto, probabilmente un riferimento all’anatomia della Venere di Milo. La figura rappresenta un’importante novità, difatti questa è la prima volta in cui un nudo femminile viene inserito in un contesto contemporaneo, cosa che costringe Delacroix, per evitare scandali, a darle una funziona allegorica: ella è l’allegoria della libertà, e per questo sventola la bandiera francese mentre corre verso l’osservatore, come se stesse per uscire dal dipinto e lo invitasse ad unirsi alla resistenza.

Hayez: Il bacio

Il bacio è certamente l’opera più celebre di Hayez, della quale egli eseguì tre copie:

- 1859, l’anno della seconda guerra d’indipendenza.

- 1861.

- 1867, presentata all’esposizione universale di Parigi.

Raffigura due giovani stretti in un caloroso bacio. I due personaggi si stagliano contro una parete di pietre interrotta da un varco a sinistra, dal quale emerge una figura, e una rampa di scale a destra. Vi sono due possibili interpretazioni per l’opera:

- La prima interpretazione è quella di un giovane cospiratore che dice addio all’amata. Questa interpretazione è favorita dal pugnale alla cintura, dal gesto della fanciulla, che avvicina a sé l’amato tenendogli la spalla e la vita, e dal fatto che il piede sinistro del ragazzo poggi su uno scalino come se fosse di fretta.

- La seconda interpretazione è quella che l’opera rappresenti l’alleanza Italia-Francia nel Risorgimento. Secondo questa interpretazione, il ragazzo rappresenta l’Italia per le calze rosse che indossa e l’interno verde del suo mantello, mentre la ragazza rappresenta la Francia per via del suo vestito blu, che nella copia del 1867 diventa bianco per simboleggiare l’Italia unita.