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Concetti Chiave

  • Giulio Romano, collaboratore di Raffaello, si stabilisce a Mantova nel 1524 su invito di Federico II Gonzaga, lasciando Roma prima del sacco del 1527.
  • Palazzo Te, progettato e decorato da Giulio Romano, riflette uno stile manierista e incorpora elementi architettonici innovativi ispirati alle Domus romane.
  • Le decorazioni del Palazzo Te si concentrano sulle Metamorfosi di Ovidio e includono un parco con esedra e scuderie, sottolineando la passione di Federico II per i cavalli.
  • La sala dei Giganti offre un'esperienza immersiva attraverso affreschi drammatici e scenografici che rappresentano la ribellione dei Titani contro Giove.
  • La volta del Palazzo Te presenta un vortice che culmina in una cupola cassettonata con il simbolo dell'aquila di Giove, creando una forte impressione di profondità.

Indice

  1. Vita di Giulio Romano
  2. Palazzo Te
  3. La sala dei Giganti
  4. Volta

Vita di Giulio Romano

E’ di origine romana, grande artista. Uno degli stretti collaboratori di Raffaello, con cui collaborerà per le Stanze vaticane: a lui si deve la stanza di Costantino, quando morirà Raffaello finirà le stanze vaticane. Non ha assorbito solamente il linguaggio Raffaellesco, trovandosi a Roma ha la possibilità di conoscere/vedere Michelangelo. Giulio Romano lascia Roma prima del sacco del 1527, la lascia nel 1524 perché viene chiamato come artista di corte da Federico II Gonzaga a Mantova prendendo sostanzialmente il posto di Mantegna, che nel frattempo era morto.
Per Mantova, per i Gonzaga realizza diverse opere fra cui quella più importante che è: Palazzo Te.

Palazzo Te

Non si occupa solo della progettazione, ma si occupa anche di tutta la decorazione delle stanze del palazzo, decorazioni che sono incentrate sulle Metamorfosi di Ovidio. Rispecchia la natura manierista di Giulio Romano, applica delle soluzioni architettoniche innovative e fantasiose, non abbiamo sostanzialmente una classica struttura architettonica che fa un Mix di periodi diversi messi insieme, il che da vita ad una struttura innovativa. Si inspira ad una Domus romana, perché la parte finale del palazzo è incentrata su di essa. La parte principale si inspira ad una Domus Romana, poi c’è questo grande parco/cortile che termina con una esedra (struttura semicircolare) ed è affiancata dalle scuderie, perché Federico II Gonzaga era rinomato per i suoi cavalli di razza, piacevano particolarmente i cavalli ed aveva questa passione per i cavalli che erano di razza estremamente pregiati. Più in la c’è un ponte che da su delle peschiere (vasche per l’allevamento di pesci). Questo palazzo era voluto da Federico II Gonzaga per il suo Ozium, ovvero per dedicarsi alle sue passioni (pesci, cavalli…) ovvero dedicarsi a tutte quelle attività che più ti piacciono. La facciata est, quella che da sulle peschiere, è stata modificata nel corso dell’800 quindi non è quella originale se no per il resto rimane tutto quello originale. Esternamente presenta una lavorazione a mugugnato che è questa tecnica che consiste nel lasciare le pietre a vista.

La sala dei Giganti

Si trova in un angolo del palazzo, narra la storia dei Titani ovvero questi giganti che si ribellano a Giove e tentano di attaccare l’Olimpo. Ciò scatena l’ira di Giove che attraverso fulmini gli fa cadere nell’Etna. Impilano una montagna sull’altra i giganti per attaccare l’Olimpo, Zeus con i suoi fulmini gli fa precipitare nel vulcano Etna. Qua abbiamo un’intera sala di grande effetto scenografico perché tutte le pareti delle stanza compresa la volta, sono completamente affrescate, abbiamo una sorta di realtà immersiva. Siamo immersi, buttati dentro la scena lo spettatore è pienamente coinvolto, ci si trova completamente immersi. Le scene che si presentano sono scene concitate che denotano la drammaticità dell’evento, questi giganti che vengono schiacciati da queste enormi pietre e si percepisce tutta la drammaticità dell’evento. Tutto l’impianto scenografico che è anche illusionistico, prende esempio dalla Sala di Costantino. Entriamo e ci sentiamo coinvolti perché siamo buttati dentro a 360 gradi.

Volta

Abbiamo questa sorta di vortice, che ritroviamo nella cupola del duomo di Parma. Che termina con una volta cassetto nata che termina con un aquila, il simbolo di Giove, ma Giove è presente. Abbiamo la rappresentazione dell’olimpo dove gli dei stanno su queste nuvole che terminano con questa cupola cassetto nata che termina con il simbolo di un'aquila.
La spirale termina con una cupola cassetto nata, che da una forte idea di profondità. Al di sotto della cupola c’è un ombrellone con il simbolo di Giove, che è presente sulla sinistra che sta lanciando dei fulmini sui giganti.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giulio Romano e quale fu il suo contributo artistico principale?
  2. Giulio Romano era un artista di origine romana, noto per essere stato uno stretto collaboratore di Raffaello. Dopo la morte di Raffaello, completò le Stanze Vaticane, in particolare la Stanza di Costantino. Fu chiamato a Mantova da Federico II Gonzaga, dove realizzò il Palazzo Te, la sua opera più importante.

  3. Quali sono le caratteristiche architettoniche e decorative del Palazzo Te?
  4. Il Palazzo Te, progettato e decorato da Giulio Romano, è caratterizzato da soluzioni architettoniche innovative e fantasiose, ispirate a una Domus romana. Le decorazioni delle stanze si basano sulle Metamorfosi di Ovidio, e il palazzo include un grande parco con un'esedra e scuderie, riflettendo la passione di Federico II Gonzaga per i cavalli.

  5. Cosa rappresenta la Sala dei Giganti e quale effetto ha sugli spettatori?
  6. La Sala dei Giganti narra la storia dei Titani che si ribellano a Giove e vengono sconfitti. Le pareti e la volta sono completamente affrescate, creando un effetto scenografico immersivo che coinvolge pienamente gli spettatori, facendoli sentire parte della drammatica scena.

  7. Qual è il significato della volta nella Sala dei Giganti?
  8. La volta della Sala dei Giganti presenta un vortice che culmina in una cupola cassettonata con un'aquila, simbolo di Giove. Questa rappresentazione dell'Olimpo, con gli dei su nuvole, dà un forte senso di profondità e drammaticità, accentuando l'illusione scenografica.

  9. Quali modifiche sono state apportate al Palazzo Te nel corso del tempo?
  10. La facciata est del Palazzo Te, che si affaccia sulle peschiere, è stata modificata nel corso dell'800. Tuttavia, il resto del palazzo conserva le caratteristiche originali progettate da Giulio Romano.

Domande e risposte