Concetti Chiave
- Giovanni Pisano, figlio di Nicola, si afferma con il pulpito della Chiesa di Sant'Andrea a Pistoia, progettato tra il 1298 e il 1301.
- Il pulpito esagonale presenta cinque pannelli che narrano le storie di Cristo, con una struttura dinamica e archi trilobati elevati.
- Le sculture di Pisano si distinguono per la deformazione espressiva dei corpi e una rappresentazione anticlassica delle emozioni.
- A differenza del padre, Giovanni dirada le scene, creando superfici lisce che esaltano la forza delle figure scolpite.
- Innovativa è la presenza di una sibilla scolpita, che interagisce in modo profetico con un angelo, segnalando influenze gotiche e tedesche.
Indice
Giovanni pisano e le sue prime esperienze
Giovanni Pisano era figlio di Nicola. Sappiamo che ancora molto giovane, fece le prime esperienze sotto la guida del padre, lavorando forse ai rilievi del pulpito del Battistero di Pisa. I documenti attestano che abbia lavorato anche ai rilievi del pulpito di Siena.
Col passare del tempo la sua personalità si affermò sempre più; infatti, sappiamo che la maggioranza delle sculture della Fonte di Perugia sono sue. Nel 1289 è capomastro del Duomo di Siena per il quale egli progetta la facciata del Duomo di Siena. Tuttavia il suo capolavoro è il pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia che risale al periodo compreso fra il 1298 e il 1301.Il capolavoro del pulpito di Pistoia
Nella struttura e nei temi trattati questo pulpito è apparentemente simile a quello di Nicola, collocato nel battistero di Pisa ma, in realtà, se ne discosta profondamente.
A forma di esagono, il pulpito è ornato da cinque pannelli poiché il sesto è riservato alla scala di accesso.
Stile e innovazioni di Giovanni
Le formelle rappresentano le storie della vita di Cristo: la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli innocenti, la Crocifissione e il Giudizio universale. Le formelle sono separate da una statuetta divisorie. Gli archi trilobati che sostengono la parte superiore sono più elevati, con un arco appuntito che rende la dinamicità verticale lavoro scultoreo. Il pulpito è sostenuto da colonne in porfido con capitelli più lunghi del solito ricchi di fogliame che sembra fuoriuscire con violenza. A loro volte le colonne sono sostenute da leoni stilofori. Mentre il padre affolla le scene, Giovanni tende a diradarle, diminuendone il numero e le proporzioni delle figure. Pertanto fra le figure compaiono frequentemente delle superfici lisce che contribuiscono a mettere in risalto la forza aggettivante delle stesse.
Deformazione e anticlassicismo
Le figure hanno una grande immediatezza espressiva, che lo scrittore raggiunge con la deformazione dei corpi. Ne è un esempio il Crocifisso: qui il Cristo sembra quasi essere spezzato in due all’altezza dell’addome, il torace si gonfia, la testa reclinata lungo l’asse del braccio destro, il corpo ormai morto cade pesantemente e le gambe si piegano in avanti perché non possono scivolare in quanto i piedi sono inchiodati. La deformazione avviene anche nelle scene in cui è presente il dolore come nella formella della Strage degli innocenti. In questo senso, lo scultore può essere considerato anticlassico: non contiene i sentimenti e le passioni ed evita quindi l’idealizzazione.
Influenze e dettagli innovativi
Da notare che nel pannello della Natività sono presenti anche altri episodi che ad essa si collegano con un filo ideale come l’Annunciazione e l’Annuncio a pastori. Nel primo caso, l’angelo annunciante ha lo stesso sorriso che ritroviamo nelle statue del gotico francese, come nella cattedrale francese di Reims. Nell’organizzare la composizione e riempire gli spazi, molti critici sono dell’opinione che Nicola Pisano si sia ispirato va modelli tedeschi o alle scene più commoventi della Colonna di Traiano. Da notare anche una novità: una sibilla, scolpita in un capitello, si gira in modo quasi spaventato verso un angelo che sembra suggerirle, dal dietro, delle rivelazioni profetiche.
Domande da interrogazione
- Chi era Giovanni Pisano e quale fu il suo capolavoro?
- In che modo il pulpito di Giovanni Pisano si differenzia da quello di suo padre Nicola?
- Quali scene sono rappresentate nei pannelli del pulpito di Giovanni Pisano?
- Come Giovanni Pisano esprime l'immediatezza espressiva nelle sue sculture?
- Quali influenze artistiche si notano nel lavoro di Giovanni Pisano?
Giovanni Pisano era il figlio di Nicola Pisano e il suo capolavoro è considerato il pulpito della Chiesa di Sant’Andrea a Pistoia, realizzato tra il 1298 e il 1301.
Sebbene il pulpito di Giovanni Pisano sembri simile a quello di Nicola nel battistero di Pisa, si differenzia per la struttura esagonale, la disposizione delle formelle e l'uso di figure più diradate e deformate per esprimere emozioni.
I pannelli del pulpito rappresentano le storie della vita di Cristo: la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli innocenti, la Crocifissione e il Giudizio universale.
Giovanni Pisano esprime l'immediatezza espressiva attraverso la deformazione dei corpi, come nel Crocifisso, dove il corpo di Cristo appare spezzato e le figure mostrano emozioni intense senza idealizzazione.
Nel lavoro di Giovanni Pisano si notano influenze gotiche francesi, come il sorriso dell'angelo nell'Annunciazione, e possibili ispirazioni da modelli tedeschi o dalla Colonna di Traiano.