Concetti Chiave
- Michelangelo, nato a Caprese nel 1475, è una figura chiave del Rinascimento, spesso contrapposta a Leonardo da Vinci per il loro approccio artistico differente.
- Sebbene destinato a seguire le orme del padre, Michelangelo dimostra sin da giovane una forte inclinazione per le arti visive, specialmente il disegno.
- All'età di 13 anni, Michelangelo inizia a studiare con i fratelli Ghirlandaio ma presto si distacca per esplorare autonomamente le opere di artisti come Giotto e Masaccio.
- La svolta nella sua formazione artistica avviene alla Scuola di San Marco, dove entra in contatto con l'eredità di Donatello e con il supporto della famiglia Medici.
- Integrato nella corte medicea, Michelangelo abbraccia gli ideali neoplatonici, influenzato da letture come la Divina Commedia, consolidando così la sua posizione privilegiata nell'ambiente culturale fiorentino.
Indice
Contrasti tra Michelangelo e Leonardo
Non è soltanto uno dei massimi artisti rinascimentali, ma è una figura che si contrappone a quella di Leonardo: non è solo una rivalità, ma rappresentano proprio due tipologie di artisti completamente agli antipodi e costituiscono due espressioni artistiche che sono state in lotta non solo nel corso del Rinascimento ma anche nei secoli successivi.
Le origini di Michelangelo
Michelangelo nasce a Caprese, in provincia di Arezzo, nel 1475, dove il padre svolge l’attività di Podestà per conto di Firenze. Michelangelo muore nel 1564 a Roma. Sin da giovane è destinato ad intraprendere una carriera che deve emulare quella del padre: in giovanissima età viene messo presso uno studio umanistico, uno dei tanti che fioriscono in Italia nel 1400, proprio per assicurare una formazione che segua il nuovo modello culturale che si è imposto con il Rinascimento. Grande punto di differenza con Leonardo, e non può essere diversamente, poiché il padre di Michelangelo, Ludovico, ripone nel figlio la speranza che il figlio intraprenda una carriera simile alla sua.
Formazione umanistica e artistica
L’umanista a cui viene affidato è Francesco Galatea di Urbino, che gli impartisce delle lezioni di grammatica e che gli fa conoscere la cultura dell’Umanesimo, però Michelangelo contemporaneamente inizia a dimostrare una certa inclinazione per l’ attività artistica, e soprattutto per il disegno, che però non è un’attività prevista dalla concezione umanistica, e quindi Michelangelo disubbidisce non solo alle speranze del padre ma anche alla stessa cultura umanistica.
Inizio della carriera artistica
Nel corso degli anni matura la volontà di intraprendere la carriera artistica: tutto questo accade quando lui ha tra gli 11 e i 13 anni. È un ragazzo molto maturo e talentuoso, oltre ad essere particolarmente caparbio: costringe il padre a firmare un contratto con i fratelli Ghirlandaio affinché questi ultimi gli diano delle lezioni nel campo della pittura e questo avviene nel 1487. Michelangelo capisce immediatamente che i fratelli Ghirlandaio sono degli artisti che non gli servono, poiché sono artisti già fuori moda, che appartengono alla vecchia generazione degli artisti fiorentina. Allora il tredicenne decide di andare da solo per le varie chiese di Firenze a disegnare le opere di Giotto e Masaccio: disegni oggi conservati al Louvre, che denotano un talento assolutamente unico e naturale. Disegni di grande intensità e precisione, oltre che di genialità.
Esperienza alla Scuola di San Marco
Chiusa questa esperienza nel 1488, Michelangelo decide di entrare nella Scuola di San Marco, una scuole di scultura, in cui il suo maestro è un ex-allievo di Donatello: questa nuova esperienza diventa fondamentale per il proseguo della sua attività artistica: prima di tutto ha a disposizione il patrimonio di conoscenze di un ex-allievo di uno più grandi scultori fiorentino. Poi, nella scuola di San Marco, Michelangelo entra inevitabilmente nell’orbita laurenziana, perché la scuola si trova subito di fronte a Palazzo Medici e sappiamo che questa scuola è sostenuta da Lorenzo il Magnifico.
Ingresso nella corte medicea
Nel 1490, infatti, viene notato proprio da Lorenzo, che capisce immediatamente di trovarsi di fronte ad un ragazzo dotato di un talento impressionante e lo coopta facendolo entrare nella corte medicea. Diventa sodale di Pico della Mirandola e di Sandro Botticelli, per esempio. Però Michelangelo non è un artista come Botticelli o come Leonardo, perché già probabilmente è un seguace del neoplatonismo, che conosce attraverso uno studio che aveva iniziato nello studio umanistico di Francesco Galatea e che aveva poi rafforzato la lettura di testi, in particolar modo la Divina Commedia di Landino Landini, volta a dimostrare che l’opera di Dante è un testo neoplatonico. La posizione di Michelangelo nella corte, quindi, è una posizione privilegiata, dettata dalla condivisione degli ideali neoplatonici.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra Michelangelo e Leonardo come artisti rinascimentali?
- Qual era l'aspettativa del padre di Michelangelo riguardo alla sua carriera?
- Come ha iniziato Michelangelo la sua carriera artistica?
- Qual è stata l'importanza della Scuola di San Marco per Michelangelo?
- In che modo Michelangelo è stato influenzato dal neoplatonismo?
Michelangelo e Leonardo rappresentano due tipologie di artisti completamente agli antipodi, con Michelangelo che si contrappone a Leonardo non solo per rivalità, ma anche per espressioni artistiche diverse che hanno influenzato il Rinascimento e i secoli successivi.
Il padre di Michelangelo, Ludovico, sperava che il figlio intraprendesse una carriera simile alla sua, e per questo lo mise presso uno studio umanistico per seguire il nuovo modello culturale del Rinascimento.
Michelangelo ha iniziato la sua carriera artistica firmando un contratto con i fratelli Ghirlandaio per lezioni di pittura, ma presto si rese conto che non erano adatti a lui e iniziò a disegnare da solo le opere di Giotto e Masaccio nelle chiese di Firenze.
La Scuola di San Marco è stata fondamentale per Michelangelo perché gli ha permesso di accedere al patrimonio di conoscenze di un ex-allievo di Donatello e di entrare nell'orbita laurenziana, sostenuta da Lorenzo il Magnifico.
Michelangelo è stato probabilmente un seguace del neoplatonismo, influenzato dallo studio umanistico e dalla lettura di testi come la Divina Commedia di Landino Landini, che ha rafforzato la sua posizione privilegiata nella corte medicea.