conny84ale
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Concetti Chiave

  • Piero della Francesca, Pollaiolo e Botticelli rappresentano gli ultimi grandi esponenti del primo Rinascimento, utilizzando la linea per esplorare l'essenza dietro le cose.
  • Il naturalismo del '400 è un mezzo per studiare la natura e risalire a leggi universali, con diversi stili di linea che riflettono le filosofie degli artisti.
  • Il secondo periodo rinascimentale, influenzato da Leonardo da Vinci, rompe con il linearismo tradizionale, promuovendo un'integrazione dell'uomo con la natura.
  • Il '500 è caratterizzato da un classicismo che idealizza la bellezza, cercando armonia ed equilibrio nelle opere d'arte, ispirato all'antichità greco-romana.
  • La crisi del Rinascimento deriva dalla ricerca continua e dalla crisi religiosa, promuovendo una nuova metodologia basata sull'esperienza e gli studi leonardeschi.

Indice

  1. Esponenti del primo Rinascimento
  2. Transizione al secondo Rinascimento
  3. Crisi e classicismo nel '500

Esponenti del primo Rinascimento

Piero della Francesca, Pollaiolo, Botticelli, sono gli ultimi grandi esponenti di quella cultura del primo Rinascimento che, servendosi della linea, coglie l’idea che sta dietro le cose, piuttosto che rappresentare le cose stesse. Il “naturalismo” del ‘400 è solo apparente: si studia la natura, si studiano gli oggetti che ne fanno parte per risalire, da essi, alle grandi leggi, eterne ed immutabili, che regolano l’universo. La linea di Piero è marcata, quasi dura, evidenzia le difficoltà della vita; la linea del Pollaiolo esprime il movimento continuativo e scattante, esprime il “divenire” inarrestabile della vita; la linea botticelliana, lirica, intimistica, malinconica, raggiunge la suprema bellezza dell’essere e dell’anima.

Transizione al secondo Rinascimento

Si parla di ultimi esponenti del primo Rinascimento, perché nel secondo periodo vi sono altri artisti che svilupperanno un orientamento diverso: Leonardo da Vinci creerà una totale integrazione dell’uomo con la natura, superando il tradizionale linearismo e con ciò mettendosi al di fuori della grande corrente fino ad ora sviluppatasi, e operando un rinnovamento di grande portata.

Crisi e classicismo nel '500

Il ‘500 sarà pervaso da una corrente classicista, per l’effettivo interesse culturale verso opere dell’antichità classica greco-romana e per la tendenza a realizzare una forma di bellezza idealizzata, raggiunta, appunto, dall’arte greca in particolare. Secondo le più comuni correnti estetiche del ‘500, l’idealizzazione si può raggiungere rifuggendo dal ritrarre l’oggetto reale, che non sarà mai perfetto, e togliendo a vari oggetti reali le singole loro parti più belle per fonderle in una sola immagine. Altra caratteristica di questo nuovo periodo artistico è il senso dell’equilibrio, ossia la bilanciata distribuzione delle varie parti della composizione , fino a raggiungere un armonico rapporto fra esse. La constatazione dell’esistenza del classicismo nel Rinascimento, ha portato talvolta a concludere che la teoria cinquecentesca del bello ideale significherebbe ricerca della bella forma fine a se stessa, priva di contenuti e perciò vacua. Ma è una tesi ingiustificata. Il ‘500 è anche periodo di crisi a causa della rottura degli equilibri politici, della lotta tra Francia e Spagna, e, soprattutto, a causa della crisi religiosa: la Riforma di Martin Lutero ,1517, dava inizio ad una profonda crisi delle coscienze e dei valori universali. Questa sarà la crisi rinascimentale che spingerà l’uomo alla continua ricerca, andando oltre ogni nuova conoscenza fino al limite estremo delle sue possibilità. E da qui si giunge agli studi leonardeschi, al suo metodo sperimentale: non si deve partire da leggi universali accettate da sempre , ma, al contrario, partire dall’esperienza e dagli infiniti casi che ci offre la realtà, per poi risalire alle leggi universali. Un altro aspetto importante del classicismo cinquecentesco è la monumentalità , intesa però non come immobilità, ma piuttosto come movimento grandioso nello spazio. La crisi del Rinascimento è dunque insita nelle stesse sue caratteristiche di ricerca e perciò di insoddisfazione, come la crisi religiosa, è già presente anche prima della Riforma, per l’impossibilità di accettare senza discussione le verità dogmatiche della Chiesa.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono gli ultimi grandi esponenti del primo Rinascimento e quale era il loro approccio artistico?
  2. Piero della Francesca, Pollaiolo e Botticelli sono considerati gli ultimi grandi esponenti del primo Rinascimento. Essi utilizzavano la linea per cogliere l'idea dietro le cose piuttosto che rappresentare le cose stesse, con un naturalismo solo apparente.

  3. Come si differenzia l'approccio artistico di Leonardo da Vinci rispetto al primo Rinascimento?
  4. Leonardo da Vinci ha creato una totale integrazione dell'uomo con la natura, superando il tradizionale linearismo del primo Rinascimento e operando un rinnovamento significativo, ponendosi al di fuori della corrente artistica sviluppatasi fino a quel momento.

  5. Quali sono le caratteristiche principali del classicismo del ‘500?
  6. Il classicismo del ‘500 si caratterizza per l'interesse verso l'antichità classica greco-romana, la ricerca di una bellezza idealizzata, l'equilibrio nella composizione e la monumentalità intesa come movimento grandioso nello spazio.

  7. Quali fattori hanno contribuito alla crisi del Rinascimento?
  8. La crisi del Rinascimento è stata influenzata dalla rottura degli equilibri politici, la lotta tra Francia e Spagna, la crisi religiosa innescata dalla Riforma di Martin Lutero e l'insoddisfazione derivante dalla continua ricerca e dall'impossibilità di accettare le verità dogmatiche della Chiesa.

Domande e risposte