Concetti Chiave
- La pala d'altare di Pontormo nella cappella Capponi rappresenta il trasporto del corpo di Cristo, nonostante sia comunemente chiamata Deposizione.
- Il lavoro di Pontormo è innovativo e anticlassico, con una composizione e colori che rompono con la tradizione artistica dell'epoca.
- La scena è caratterizzata da figure umane concentrate e compresse nello spazio, con un movimento divergente creato dal corpo di Cristo e della Vergine.
- I colori utilizzati sono insoliti e chiari, con simmetrie tra rosa, rosso e azzurro, senza sfumature per conferire volume alle figure.
- Le espressioni dei volti mostrano un dolore stupito, e le pose dei personaggi creano un movimento rotatorio generale.
La cappella di Capponi
Il banchiere fiorentino Capponi fece decorare a Pontormo la propria cappella annessa alla chiesa di santa Felicita.
Il pittore realizzò la grande pala d'altare - sotto la quale sarebbe stata poi posta la tomba del committente - comunemente nota come Deposizione, ma in realtà raffigurante il trasporto del corpo di Cristo nel sepolcro.
Molte sono i modelli di questa pala: dalla Pala Baglioni di Raffaello alla Cappella Sistina di Michelangelo.
Innovazione e anticlassicismo
Ma le somiglianze si fermano a questo punto: la pala è del tutto innovativa e anticlassica per composizione, colori, volumi e atteggiamenti delle figure, e appare come un'astratta visione luminosa all'interno della penombra della cappella.
Lo scenario viene meno e la piccola nuvola in alto a sinistra non basta a dare realtà a un cielo che sembra una lastra di metallo.Composizione e colori
Il pittore si concentra sulle figure umane, stipate entro i limiti della pala senza essere scalate con chiarezza nello spazio, benchè il corpo di Cristo portato in avanti verso lo spettatore e quello della Vergine che sviene all'indietro creano un forte moto divergente. I colori insoliti e chiarissimi sono calibrati in modo da creare simmetrie fra i rosa, i rossi e gli azzurri, ma non sono sfumati per conferire volume alle figure, che appaiono invece come ritagliate. Le bocche piccole e socchiuse e gli occhi rotondi conformano i volti a un'unica espressione di stupito dolore, mentre dalle ricercate pose precarie dei personaggi, che sembrano avvitarsi su se stessi, scaturisce un generale movimento rotatorio.