Concetti Chiave
- Il ciclo di affreschi di Piero della Francesca ad Arezzo narra le Storie della vera Croce, un racconto stilisticamente enciclopedico.
- I paesaggi riflettono la val Tiberina, con querce e cieli dinamici, mentre gli studi prospettici si basano sulla lezione albertiana e sull'arte classica.
- Le figure umane presentano tratti masacceschi, solidi e realistici, con abiti dalle pieghe che richiamano le colonne classiche.
- Le battaglie richiamano l'opera di Paolo Uccello, con geometrie precise e un'azione rallentata, evidenziando volti impassibili.
- L'uso della luce è sofisticato, culminando nel Sogno di Costantino, il primo notturno italiano, con un angelo come fonte luminosa soprannaturale.
Il ciclo affrescato
Il ciclo affrescato da Piero della Francesca nel coro della chiesa di san Francesco ad Arezzo è dedicato alle Storie della vera Croce, ovvero il racconto delle vicende delle Croce di Cristo.
Le Storie sono un’enciclopedia dei modi stilistici di Piero della Francesca. I paesaggi sono quelli della sua val Tiberina, con le querce e i cieli tersi percorsi da nuvole veloci, perfettamente ritratti nelle lunette e dietro alla regina di Saba inginocchiata.
Prospettiva e architettura
Gli studi prospettici, la lezione albertiana e la conoscenza dell’arte classica sono alla base delle architetture, semplici ma dai dettagli antiquari indagati filologicamente; dei corpi umani, di memoria masaccesca, solidi e dalle linee essenziali, eppure veri, come si vede nelle figure nude della prima lunetta o negli operai che sollevano il sacro Legno; degli abiti, le cui pieghe rimandano alla scanalatura delle colonne.
Volti e battaglie
Se più caratterizzati appaiono i volti maschili, quelli candidi femminili hanno forme perfette ed espressioni austere.
Le battaglie richiamano quella di San Romano di Paolo Uccello, da cui derivano l’impostazione geometrica negli scorci dei cavalli e nelle quinte delle lance e l’interpretazione priva di drammaticità, i volti però sono impassibili e l’azione è come al rallentatore.Luminismo e narrazione
Le ricerche luministiche del pittore sono evidenti nella luce diffusa del cielo, nell’abilità nell’uso del bianco, nella resa materica delle stoffe e soprattutto nel primo notturno della pittura italiana, il Sogno di Costantino, in cui l’angelo, scorciato in modo inedito, è la fonte di luce, abbagliante e soprannaturale sulla tenda e sul letto, morbida sulle armature. La lettura degli affreschi non segue la naturale sequenza delle pareti: ciò avviene perché il pittore ha preferito dare più risalto alla contrapposizione di determinate immagini, creando mirati legami semantici e formali.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del ciclo affrescato di Piero della Francesca nella chiesa di San Francesco ad Arezzo?
- Quali elementi stilistici caratterizzano le opere di Piero della Francesca?
- Come viene utilizzata la luce negli affreschi di Piero della Francesca?
Il ciclo affrescato è dedicato alle Storie della vera Croce, che raccontano le vicende della Croce di Cristo.
Le opere di Piero della Francesca sono caratterizzate da paesaggi della val Tiberina, studi prospettici, architetture semplici ma dettagliate, e figure umane solide e realistiche.
La luce è utilizzata in modo innovativo, con ricerche luministiche evidenti nella luce diffusa del cielo e nel primo notturno della pittura italiana, dove l'angelo è la fonte di luce abbagliante e soprannaturale.