Concetti Chiave
- La decorazione quattrocentesca della Cappella Sistina è divisa in tre registri, con storie bibliche e figure di pontefici.
- Le Storie di Mosè e di Cristo occupavano originariamente 16 riquadri, ma furono parzialmente sostituite dal Giudizio Universale di Michelangelo.
- La decorazione fu realizzata da artisti umbri e toscani, ognuno con uno stile unico, come le scene drammatiche di Botticelli e l'abilità scenografica di Perugino.
- Le figure dei primi trenta pontefici sono disposte in nicchie tra le finestre, contribuendo all'iconografia complessiva.
- Il cielo stellato originale fu rimosso nel 1508 per far posto alle Storie della Genesi commissionate a Michelangelo.
Decorazione a fresco delle pareti
La decorazione a fresco delle pareti, venne affidata a pittori umbri e toscani. La decorazione è divisa in tre registri: il primo a finti drappi con emblemi di Sisto IV, il secondo con le Storie di Mosè e Storie di Cristo, il terzo con i Primi trenta pontefici. Le Storie occupavano in origine 16 riquadri, separati da lesene a candelabre e spiegati da didascalie. Le due sequenze iniziavano dalla parete dell'altare e terminavano su quella d'ingresso, ma il Giudizio Universale di Michelangelo sostituì i primi due episodi e l'Assunzione della Vergine Maria di Perugino sopra l'altare, mentre i due riquadri all'entrata furono rifatti nella seconda metà del XVI secolo. Le figure intere dei Primi trenta pontefici sono disposte a coppie entro nicchie conchigliate tra le finestre. Il cielo stellato dipinto sulla volta fu distrutto nel 1508 quando papa Giulio II commissionò a Michelangelo le Storie della Genesi.
Stili e artisti coinvolti
A questo piano iconografico unitario non corrisponde altrettanta omogeneità stilistica, in quanto gli affreschi vennero realizzati da artisti fra loro molto diversi: alle armonie e abilità scenografiche peruginesche si contrappongono le più animate e drammatiche scene di Botticelli, meno abile però nell'ambientazione e nella resa equilibrata di folti gruppi di personaggi; con lo stile tradizionale e meno felice di Cosimo Roselli o quello poetico e paesaggistico di Ghirlandaio si confronta invece Signorelli, pittore della nuova generazione, caratterizzato da fantasia, forte dinamismo e plasticità.