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Concetti Chiave

  • Michelangelo iniziò a dipingere la Volta della Cappella Sistina nel 1508, affrontando una sfida enorme data la sua inesperienza con la tecnica dell'affresco.
  • Il progetto di Michelangelo prevedeva circa cinquecento metri quadrati di affreschi, includendo oltre 300 figure rappresentanti scene bibliche, con un focus sulla Genesi.
  • La struttura della volta fu organizzata con grandi archi e cornici, integrando le decorazioni preesistenti e creando un'unità visiva coerente.
  • Nonostante il progetto ambizioso, Michelangelo lavorò principalmente da solo per quattro anni, completando la volta della Cappella Sistina nel 1512.
  • Il Mosè, parte del sepolcro commissionato da papa Giulio II, è una scultura monumentale situata nella chiesa di San Pietro in Vincoli, caratterizzata da un'espressione intensa e dinamica.

Indice

  1. Michelangelo e la volta stellata
  2. Il progetto della Cappella Sistina
  3. Il sepolcro di papa Giulio II

Michelangelo e la volta stellata

Una grande volta stellata, così apparve a Michelangelo la Volta della Cappella Sistina quando, nel 1508, iniziò a dipingerla. Un intenso cielo blu trapuntato di stelle di diverse dimensioni per dare l’illusione del firmamento celeste . L’aveva dipinta così Piermatteo d’Amelia pochi anni prima, mentre altri abili artisti, tra cui Botticelli e Perugino, avevano lavorato per abbellirne le pareti .

Ma le precarie condizioni conservative (si era aperta improvvisamente una vistosa crepa proprio nel bel mezzo della volta) costrinsero papa Giulio II a procedere con dei lavori di consolidamento. Poi, una volta ultimati, si convinse a intraprendere un ambizioso progetto di rinnovamento di tutta la volta e ne affidò l’incarico a Michelangelo, l’artista migliore di cui disponeva. Michelangelo che si sentiva uno scultore, accettò l’incarico controvoglia. Non si era mai cimentato con la tecnica dell’affresco e su una superficie così ampia. Inoltre, il suo intervento avrebbe dovuto convivere con gli affreschi già eseguiti sulle pareti da altri maestri. Michelangelo trovò la soluzione suddividendo la struttura della volta con delle arcate marmoree dipinte, pensate come il prolungamento della decorazione a piccoli pilastri delle pareti. Una soluzione che darà un ordine coerente al racconto biblico della Genesi e unità visiva a tutto il ciclo pittorico .

Il progetto della Cappella Sistina

La Cappella Sistina prende il nome da papa Sisto IV che la fece edificare tra il 1475 e il 1480. Nel 1508 papa Giulio II (nipote di Sisto IV) affidò a Michelangelo il compito di affrescarla. Fu un’impresa colossale: circa cinquecento metri quadrati di affreschi, popolati da oltre 300 figure, per raccontare la creazione del mondo e del genere umano fino agli antenati di Cristo. Michelangelo organizzò la volta in grandi archi e cornici, come si può vedere nello schema in alto. La superficie centrale comprende nove riquadri, che raffigurano scene tratte dalla Genesi. Nelle vele e nelle lunette sono raffigurati gli antenati di Cristo, nei pennacchi angolari quattro famosi episodi della Bibbia. Negli spazi tra le vele e i riquadri centrali compaiono le colossali figure dei Profeti e delle Sibille, coloro che annunciarono la venuta di Cristo, realizzati con un risalto plastico eccezionale. Rifiutando gli aiuti giunti appositamente da Firenze, Michelangelo lavorò praticamente da solo per circa quattro anni, semi sdraiato su una speciale impalcatura sospesa. Alla fine di ottobre del 1512 il terribile sforzo fisico poteva dirsi concluso: la Volta della Sistina, forse il più celebre capolavoro della pittura rinascimentale, era terminata

Il sepolcro di papa Giulio II

Nel 1505 papa Giulio II commissionò a Michelangelo il proprio sepolcro da collocare nella nuova basilica di San Pietro. Dopo otto mesi a Carrara, per la scelta dei marmi, tornò a Roma ed entrò in contrasto con il papa, quindi abbandonò i lavori per ritornarsene a Firenze. La tomba per il papa fu completata solo molti anni dopo, ridimensionata rispetto all’ambizioso progetto iniziale, non più inserita nella basilica vaticana, ma nella chiesa di San Pietro in Vincoli, una sede meno prestigiosa. Il Mosè costituisce oggi il fulcro monumentale del sepolcro: una figura possente, dall’espressione intensa e severa, colto nell’atto di ruotare la testa mentre la sua lunga barba viene trattenuta dalle mani.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la sfida principale che Michelangelo affrontò nella realizzazione della Volta della Cappella Sistina?
  2. Michelangelo affrontò la sfida di dipingere un'enorme superficie di circa cinquecento metri quadrati, integrando il suo lavoro con gli affreschi esistenti e utilizzando una tecnica, l'affresco, con cui non aveva esperienza.

  3. Come Michelangelo organizzò la struttura della Volta della Cappella Sistina?
  4. Michelangelo suddivise la volta con arcate marmoree dipinte, creando un ordine coerente per il racconto biblico della Genesi e un'unità visiva per l'intero ciclo pittorico.

  5. Quali figure sono rappresentate nella Volta della Cappella Sistina?
  6. La volta è popolata da oltre 300 figure, tra cui scene della Genesi, antenati di Cristo, Profeti e Sibille, e quattro episodi biblici nei pennacchi angolari.

  7. Perché Michelangelo lavorò quasi da solo alla Volta della Cappella Sistina?
  8. Michelangelo rifiutò gli aiuti giunti da Firenze e lavorò praticamente da solo per circa quattro anni, utilizzando una speciale impalcatura sospesa.

  9. Qual è il significato del Mosè nella tomba di papa Giulio II?
  10. Il Mosè è il fulcro monumentale del sepolcro, rappresentando una figura possente e intensa, simbolo dell'ambizioso progetto iniziale, sebbene la tomba sia stata ridimensionata e collocata in una sede meno prestigiosa.

Domande e risposte