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Concetti Chiave

  • Michelangelo Buonarroti, vissuto tra il 1475 e il 1564, nacque a Caprese vicino ad Arezzo e influenzò profondamente l'arte del '500.
  • Vasari coniò il termine "manieristi" per descrivere gli artisti che basarono il loro stile sull'opera di Michelangelo.
  • Il manierismo assunse una connotazione negativa nei secoli successivi, poiché gli artisti di questa corrente non raggiunsero il livello di Michelangelo e non portarono novità.
  • Michelangelo si formò nella bottega di Domenico Ghirlandaio, ma considerava Giotto, Masaccio e l'osservazione della natura come i suoi veri maestri.
  • Il focus delle opere di Michelangelo era l'uomo, con un'attenzione minore al contesto ambientale, segnando una svolta nel concetto di centralità umana nell'arte.

Indice

  1. Michelangelo e il manierismo
  2. Formazione e influenze artistiche

Michelangelo e il manierismo

Michelangelo Buonarroti visse fra il 1475 e il 1564. Nacque a Caprese, nei pressi di Arezzo. Era un antagonista di Leonardo e fu l'artista che influenzò maggiormente l'arte del '500: coloro che fondarono il proprio linguaggio su quello di Michelangelo vengono definiti manieristi. Il termine fu coniato da Vasari che ha detto che da quando Michelangelo ha iniziato a realizzare opere pittoriche, scultoree o architettoniche, nessun artista potè più prendere una propria strada senza fondarsi sugli insegnamenti del “maestro”.

Questi nuovi artisti vengono definiti manieristi perchè lavorano alla maniera di Michelangelo. Il termine manierismo nel '600 e nel '700 assunse una connotazione negativa, perchè nessuno degli artisti di questa corrente riuscì a raggiungere il livello di Michelangelo e perchè questi artisti non portarono nulla di nuovo all'arte essendo essi degli imitatori. È da tenere presente che insieme a Michelangelo furono imitati molto anche Leonardo e Raffaello.

Formazione e influenze artistiche

Michelangelo si formò nella bottega di un pittore, Domenico Ghirlandaio, sebbene volesse fare lo scultore. Michelangelo afferma però che i suoi maestri furono Giotto, che diede origine a una rivoluzione pittorica, Masaccio, che torna alla semplicità volumetrica e spaziale e che introdusse la prospettiva e la natura, non in senso botanico, ma intesa come l'uomo: è l'uomo ad essere al centro dell'attenzione e degli studi di Michelangelo, il contesto assume invece un'importanza minore.

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