Concetti Chiave
- Il Rinascimento è un periodo di rinascita culturale in Italia, caratterizzato dalla ripresa dell'arte classica e dalla centralità dell'uomo, con Firenze come epicentro.
- La prospettiva viene innovata da artisti come Alberti, Piero della Francesca e Leonardo da Vinci, che introducono nuove tecniche per creare profondità nelle opere d'arte.
- Filippo Brunelleschi è famoso per la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, un'opera architettonica innovativa che non richiede supporti temporanei.
- Donatello, scultore fiorentino, è noto per opere come San Giorgio e Il banchetto di Erode, che mostrano profondità e realismo attraverso l'uso della prospettiva.
- L'arte fiamminga, con artisti come Jan van Eyck, si distingue per la descrizione dettagliata della realtà e l'uso simbolico della luce, come visto ne "I coniugi Arnolfini".
Indice
Rinascimento e ritorno classico
Stagione letteraria, artistica, filosofica e scientifica in Italia tra 400 e 500. Gli uomini si sentivano legati alla civiltà classica e consideravano il Medioevo un periodo di decadenza. Rinascimento-Ritorno classico.
I caratteri distintivi sono: ripresa arte classica,centralità dell'uomo, la prospettiva e le proporzioni.
Firenze e i suoi artisti
Firenze: città in cui si manifesta il rinascimento, gli artisti fiorentini ne sono considerati i fondatori.
- Trattato dell'Alberti (diviso in 3 libri ma pervenutaci senza illustrazioni)
- Piero della Francesca “De prospettiva pingendi” il primo trattato interamente illustrato
- Leonardo da Vinci (prospettiva aerea, con l'aumento della distanza le cose appaiano più indistinte, sfocate e tendenti all'azzurro.
- Giovanni Bellini (prospettiva cromatica, si può creare la profondità attraverso i colori, in primo piano caldi e freddi verso lo sfondo).
Studio uomo vitruviano basi per la teoria delle proporzioni.
Brunelleschi e la cupola
Filippo Brunelleschi (1377-1446) Figlio del notaio ser Brunellesco Lippi e di Giuliana Spini, dovette avere una formazione che comprendeva lo studio della lingua latina ma prediligeva (disegno, pittura, scultura, architettura). Dopo aver iniziato la propria attività artistica in qualità di orafo ed essersi affermato nel 1401 al concorso per la porta Nord del Battistero fiorentino, Brunelleschi dedicò tutta la vita all'architettura. Fece alcuni soggiorni a Roma e morì a Firenze nel 1446.
Il concorso del 1401
- La prima grande occasione che si offre al Ghiberti e Brunelleschi risale al 1401, quando l'arte di Calimala o mercanti decide di bandire un concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di San Giovanni. Il tema consiste nel realizzare una formella in bronzo dorato raffigurante la scena biblica del sacrificio di Isacco.
Abramo si appresti a sacrificare a Dio l'ignaro figlio Isacco, su richiesta di Dio che intende mettere alla prova la fede e l'obbedienza del patriarca. Nel momento in cui Abramo sta per immolare il figlio,un angelo appare a fermarlo , facendo comparire un agnello.
Le prescrizioni sono:
Cornice-quadriloba
Tempo di esecuzione > non poteva essere superiore a un anno
Quantità dei materiali > limitarsi al minimo possibile
Solo le formelle realizzate dal Ghiberti e da Brunelleschi sono giunte fino a noi e sono oggi conservate al Museo del Bargello a Firenze.
"Dopo varie vicissitudini e polemiche la vittoria venne affidata a Lorenzo Ghiberti“.
Brunelleschi partecipo al concorso, bandito nel 1418 dalla potente Arte della Lana, per la realizzazione della cupola.
La cattedrale era ancora senza copertura nella zona del coro e lo spazio ottagonale su cui era stata prevista la cupola aveva il diametro di 46 metri, aggiungendo lo spessore del tamburo si arriva a 54 metri .
Brunelleschi propose di costruire una cupola autoportante capace di sostenersi da sé durante la costruzione, senza richiedere l’aiuto di armature provvisorie. A Filippo venne dato per compagno Lorenzo Ghiberti, ma questo nel 1425 non ebbe più una parte nella costruzione. La cupola si eregge su un tamburo ottagonale formato da 8 finestre-> oculi . Vista da fuori e percorsa da 8 nervature bianche marmoree che convergono verso un ripiano ottagonale in sommità. Su di essa si trova una lanterna cuspidata (a punta) stretta da a contrafforti a volute> chiude la lanterna una palla di bronzo e una croce.
La struttura è costituita da 12 calotte distinte, una interna e una esterna, per conservarla dall'umidità e renderla più gonfia. Tra una calotta e l’altra si trova un intercapedine cioè uno spazio che rende possibile la presenza di scale e corridoi, percorrendoli si raggiunge la lanterna. Per volere di Brunelleschi la cupola all'interno doveva essere mosaicata ma non lo fu mai. La possibilità di costruire la mole di mattoni è dovuta da 2 fattori: l'impiego della muratura a spina pesce e la tecnica che consiste nel disporre dei mattoni verticalmente, di seguito ad altri di piatto.
Ospedale degli Innocenti
Ospedale degli Innocenti dove ci si prende cura dei bambini (orfanotrofio) Iniziato nel 1419 nei pressi della Chiesa dei Servi di Maria. Lo Spedale degli innocenti pose le premesse per la creazione della piazza porticata della Santissima Annunziata, l'esempio più riuscito di piazza rinascimentale. L'edificio si articola attorno a un chiostro centrale che è affiancato da due grandi ambienti la chiesa e il dormitorio degli orfani.
La fabbrica si innalza su un basamento a cui si sale per mezzo di nove gradini. Nove sono anche le arcate del porticato e altrettante sono le campate coperte da volte a vela . E nove infine sono le finestre di forma classica che ricordano quelle del Battistero di San Giovanni ,sormontate da un timpano.
Nove - multiplo di 3, ovvero il numero perfetto che rimanda alla trinità . I colori principali sono bianco e grigio, utilizzato per le parti portanti.
La facciata è regolata dalle proporzioni:
•altezza= profondità
•altezza = distanza
Basilica di San Lorenzo - Unica chiesa a non avere una facciata nel suo interno troviamo la sagrestia vecchia di San Lorenzo (luogo che contiene le tombe della famiglia medici)
Donatello e le sue opere
Donato di Niccolò di Betto Bardi. Donatello nasce a Firenze nel 1386 Di modeste origini inizia il suo apprendistato artistico fra il 1404 e il 1407 presso la bottega Del Ghiberti dal quale acquisisce le tecniche del casello e della fusione del bronzo sia l’amore per l’arte classica. Molte delle attività di Donatello si svolgono a Firenze alla cui crescita artistica e li contribuisce forse più di ogni altro. Cinque statue per il campanile di Giotto tre per i tabernacoli esterni della chiesa di Orsanmichele. In seguito ha modo di esprimersi anche a Prato, a Ferrara e Siena. Di grande importanza il decennio padovano nel corso del quale sulle orme di Giotto lo scultore fiorentino si trasferisce nella città veneta. Nel 1466 muore a Firenze Donatello la scultura giunge a risultati irripetibili è stato il primo a sapersi riallacciare alla traduzione scultorea greco romana ma ha saputo anche superarla. Le statue di OrsanMichele. È un edificio gotico costruita nel XIV secolo che all’esterno a 14 nicchie alcune incorniciate da dei tabernacoli destinate a contenere le statue di santi protettori delle arti cittadine.
San Giorgio commissionato a Donatello nel 1417 dall’arte dei Corazzari e Spadari per l’ornamento del tabernacolo esterno di OrsanMichele. San Giorgio appare solido e sicuro di sé con le gambe leggermente divaricate e lo scudo crociato romboidale che funge da ulteriore punto d’appoggio. Fa riscontro anche la fermezza morale con un volto sereno e consapevole rispetto ai lineamenti convenzionali. Donatello conferisce a San Giorgio tratti pensierosi, sopracciglia contratte e fronte aggrottata-esprime inquietudine interiore. Nel basamento della statua Donatello realizza un bassissimo rilievo con San Giorgio e la principessa. Perfettamente prospettico infatti il punto di fuga si trova in corrispondenza del dorso del Cavaliere. Esso al centro della scena stra trafiggendo il drago simbolo di peccato e barbarie. Il suo mantello si agita quasi fuoriuscendo dal margine mentre il piede sinistro stringe con realismo la pancia del cavallo che essendosi impennato avrebbe potuto disarcionarlo. Sulla destra la principessa osserva la scena a mani giunte alle sue spalle vi è un porticato classicheggiante emblema di razionalità a contrapporsi con quello del mostro simbolo di primitività. Bassorilievo personaggi principali. Stiacciato appena percepibile dallo sfondo bassissimo rilievo.
Tra il 1423 e il 1427 Donatello è chiamato a collaborare alla realizzazione del fonte battesimale del battistero di Siena. La scena mostra in primo piano un servo inginocchiato che offre a Erode anticipa un vassoio recante la testa mozzata di Giovanni battista. Il sovrano che pur avendone condannato la decapitazione per compiacere Salome figlia di Erodiade ed è il fratello del sovrano Erode Filippo a cui il re aveva sottratto la moglie, era presentato in un gesto di orrore di fronte a quella vista. Anche altri partecipanti al banchetto si ritraggono agghiacciati, e solo Erodiade si protende verso di lui inginocchiandolì il macabro trofeo. Viene a cercarsi uno spazio al centro della scena e questo artificio compositivo crea un senso di profondità e realismo. Il succedersi degli archi nello sfondo crea un secondo punto di fuga prospettico e al di là si stanno svolgendo altre due scene della narrazione. Al centro non sono attore di viola allude alla danza dei sette veli che Salomè sta ancora compiendo. In fondo a sinistra oltre alla seconda serie di archi troviamo la figura del servo che mostra la testa del battista anche a Erodiade . Questo nuovo modo di scandire la narrazione andava a sostituire il ciclo narrativo medievale.
David Firenze museo nazionale del Bargello. Giovane pastore che diventerà re di Israele. La scultura è stata pensata oltre che per la vista frontale anche per quella tergale da dietro e soprattutto per quella dal basso poiché doveva essere posta su un piedistallo. Essa presenta alcuni tratti singolari come lo strano copricapo e i calzari tanto da far pensare che possa raffigurare il giovane Hermes. In questo caso sarebbe colto nell’atto di osservare la testa mozzata di argo leggendario gigante dai 100 occhi ucciso per volere di Zeus. La testa è ruotata e lievemente inclinata verso il basso il contrasto con l’innaturale postura del corpo. ispirata alla statuaria di derivazione Policleto canone e chiasmo. Tutto il peso del giovane grava sulla gamba destra imponendo un abbassamento del braccio a sinistra. In opposizione alla spalla sinistra e lievemente alzata mentre la mano destra impugna una spada il piede sinistro poggia sulla testa del nemico. Quattro interpretazioni:
- David è riuscito a sconfiggere il gigante grazie all’aiuto di Dio
- David rappresenta la forza della famiglia dei medici che è riuscita a sconfiggere gli Albizzi
- Trionfo dell’intelletto sulla forza bruta
- Rispecchia l’omosessualità di Donatello
Masaccio e la sua rivoluzione
Masaccio nasce a Castel San Giovanni in altura ad Arezzo nel 1401. La formazione artistica avviene a Firenze dove egli si trasferisce con la madre e i fratelli. Le notizie sulla storiografia sono scarse e non si conoscono di preciso i suoi maestri tranne forse il pittore e orafo fiorentino Niccolò di Lapo. Anche la tradizione secondo la quale avrebbe frequentato la bottega di Masolino da Panicale è stata smentita che lo collocherebbe più come collega o collaboratore.
Masaccio concepisce una pittura completamente nuova arrivando a porsi come uno dei punti di riferimento della rivoluzione artistica. Attivo soprattutto a Firenze ma lavora anche a Pisa 1426 a Roma 1428 dove poi muore appena 27enne.
La cappella Brancaccio. Nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. Voluta da Felice di Michele Brancaccio ricco mercante e potente uomo fiorentino, il ciclo del Carmine viene eseguito a partire dal 1427. Il tema narrativo scelto è quello della vita di San Pietro e due scene tratte dalla genesi. La figura del santo allude a quella della Chiesa, ma rende nel contempo onore alla memoria di quel Pietro Piuvichese che della famiglia Brunacci fu uno dei capostipiti.
Masaccio illustra un episodio del Vangelo di Matteo nel quale è descritto l’ingresso di Cristo e dei suoi apostoli nella città di Cafarnao. Come di consuetudine il gabelliere pretende da loro un tributo per il tempio di Gerusalemme.Gesù non vuole trasgredire le leggi incarica Pietro di pescare un pesce nella cui bocca troverà una moneta d’argento. L’artista concentra tre momenti diversi nel dipinto.
Primo - Il gabelliere rappresentato di spalle esige il tributo. Masaccio mette in evidenza lo stupore nei volti degli apostoli.
Il secondo - sulla riva a sinistra e quindi raffigurato Pietro intento alla pesca.
Il terzo - a destra in primo piano ricompare Pietro nel momento in cui consegna il denaro al gabelliere. Masaccio definisce con il chiaroscuro i volumi portando alle estreme conseguenze la lezione giottesca, riprende inoltre la figura di spalle. Le ombre proiettate di vari personaggi hanno tutte la stessa direzione, la luce viene immaginata provenire dal lato destro, fuori dei limiti della fresco come se entrassi sulla finestra che illumina l’intera cappella.
In questo affresco sono rappresentati Adamo ed Eva momento in cui l’angelo di Dio le cacciò dall’eden. Le figure sono nude e il restauro del 1984 eliminò le foglie che nella seconda metà del XIII secolo erano state aggiunte per nascondere la nudità. Masaccio descrive i protagonisti con volumetria sgraziate modellando realisticamente i corpi. Adamo che sta ancora varcando la porta del Paradiso terrestre, singhiozza coprendosi il volto per la vergogna. Eva, che solo dopo il peccato originale si rende conto della sua nudità, ne prova vergogna e cerca di coprirsi il pube e il seno. Il volto di Eva, sfigurato da un dolore infinito, rappresenta uno dei vertici più drammatici della pittura di Masaccio. Il paesaggio che appare al di fuori si rende a una roccia e ad un cielo profondo e senza nuvole, quasi irreale. Sulla sinistra troviamo una porta medievale fortificata, dalla quale fuori c'è la voce di Dio.
Trinità e prospettiva
Trinità.Firenze, basilica di Santa Maria novella. L’ultima opera realizzata da Masaccio prima della sua morte. La costruzione prospettica è riconducibile all’interno di Brunelleschi.
L'affresco presenta una struttura narrativa prospetticamente ripartita su diversi piani.
- primo piano: sarcofago con sopra uno scheletro, la scritta esplicativa “io fui già quello che voi siete” e quello che io sono voi ancora sarete allude simbolicamente, La via della preghiera e della fede che è l’unica a condurre alla vita eterna.
- secondo piano: sopra una predella aggettante vi sono due figure inginocchiate in preghiera, si tratta dei committenti. Dietro alle quali si apre la cappella dipinta.
- terzo piano: al suo interno, in prossimità della soglia, vengono rappresentati in piedi la Vergine, che rivolge uno sguardo severo indicandoci il figlio e San Giovanni con le mani giunte. Cristo che è simbolicamente sorretto, alle spalle, da Dio padre che si colloca in terzo piano, il vertice c’è più alto. Sul petto del creatore, Masaccio inserisce anche la candida colomba dello spirito Santo. Il terzo livello è raffigurato sotto ad una volta a botte cassettonata. Dalla morte del corpo (scheletro) che si eleva grazie all’intercessione ( Maria e Giovanni) e per mezzo della preghiera committenti, fino alla salvezza dell’anima e alla definitiva sconfitta della morte stessa ( trinità).
Pittura fiamminga e dettagli
L’esperienza del Rinascimento non rimane isolata in Europa, infatti un gruppo di pittori originari delle Fiandre (Belgio e Olanda) sviluppano una stretta adesione al Rinascimento. Nelle loro opere non si riscontrano mai nei riferimenti all’antico nella ripresa dei temi classici. I fiamminghi si rivolgono allo studio di ogni singolo elemento in modo da analizzare tutto nei particolari più minimi. Il protagonista delle opere è una delle infinite presenze. La luce proviene da più fonti e illumina con precisione ogni oggetto.
Le caratteristiche della pittura sono:
- descrizione minuziosa della realtà
- tema della luce
- simbologia
- preziosità
- tecnica a olio
Jan van Eyck e i coniugi Arnolfini
Nel 1434 Jan van Eyck Firma la tavola che raffigura i coniugi Arnolfini Giovanni e Giovanna cena nella loro camera matrimoniale. Giovanni ricco mercante di stoffe genovese. Il coniuge era presentato con la mano sollevata, questo gesto ci dice che sta facendo una promessa di matrimonio.a sinistra sul comodino troviamo delle arance simbolo di peccato e avvertimento di non tradire. In basso sempre a sinistra sono raffigurate dei zoccoli in riferimento ad un passo della Bibbia ovvero Mosè che prima di entrare nella Terrasanta tolse le scarpe. Il cane, in basso al centro simbolo di fedeltà. Giovanna cena invece è raffigurata con la mano destra poggiata su quella del coniuge e con la sinistra , Si regge il vestito quasi ad apparire incinta ciò allude alla Fertilità. Nel lampadario posto sul soffitto si può notare 1 cd accesa che simboleggia la passione. Alle spalle della donna si trova una sorta di spazzolino che le donne si sbattevano addosso sempre per simboleggiare la fertilità. Nello specchio posto sulla parete in fondo si intravede il riflesso di testimoni, uno di essi è proprio il pittore attorno allo specchio delle raffigurazioni della vita di Cristo a simboleggiare le difficoltà della vita .
Domande da interrogazione
- Quali sono i caratteri distintivi del Rinascimento in Italia?
- Qual è il contributo di Filippo Brunelleschi all'architettura del Rinascimento?
- Come Donatello ha influenzato la scultura rinascimentale?
- Quali innovazioni ha introdotto Masaccio nella pittura rinascimentale?
- Quali sono le caratteristiche distintive dell'arte fiamminga durante il Rinascimento?
Il Rinascimento in Italia è caratterizzato dalla ripresa dell'arte classica, dalla centralità dell'uomo, dalla prospettiva e dalle proporzioni. Firenze è considerata la città in cui si manifesta maggiormente il Rinascimento, con gli artisti fiorentini come fondatori.
Filippo Brunelleschi ha contribuito significativamente all'architettura del Rinascimento, in particolare con la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Ha proposto una cupola autoportante che non richiedeva armature provvisorie, utilizzando tecniche innovative come la muratura a spina di pesce.
Donatello ha influenzato la scultura rinascimentale riallacciandosi alla tradizione scultorea greco-romana e superandola. Ha creato opere come San Giorgio e Il banchetto di Erode, introducendo nuove tecniche di rilievo e prospettiva che hanno arricchito la narrazione scultorea.
Masaccio ha introdotto una pittura completamente nuova, diventando un punto di riferimento per la rivoluzione artistica del Rinascimento. Ha utilizzato il chiaroscuro per definire i volumi e ha creato composizioni prospettiche complesse, come nell'affresco Il tributo.
L'arte fiamminga durante il Rinascimento è caratterizzata da una descrizione minuziosa della realtà, l'uso della luce proveniente da più fonti, una simbologia ricca e una tecnica a olio che conferisce preziosità alle opere.