Concetti Chiave
- Il Tempio Malatestiano fu voluto da Pandolfo Malatesta e trasformato da Alberti in un mausoleo, con una facciata incompiuta per mancanza di fondi.
- Alberti intervenne sull'edificio gotico senza rispettarne l'allineamento delle finestre, ispirandosi al Colosseo con archi e colonne compositi.
- Il Palazzo Rucellai, costruito tra il 1446 e il 1451, è un palazzo privato con tre ordini architettonici e una composizione che richiama il Colosseo.
- La facciata di Santa Maria Novella fu ricostruita da Alberti usando tarsie marmoree e volute per unire ordine tuscanico e elementi di San Miniato al Monte.
- Alberti utilizzò moduli quadrati nella facciata di Santa Maria Novella, integrando elementi classici come le colonne corinzieggianti e il frontone del tempio.
Indice
Il restauro del Tempio Malatestiano
Voluto da Pandolfo Malatesta, siamo nella metà del 400. Si tratta di un'opera di restauro. Alberti trasforma la chiesa di San Francesco a Rimini in un mausoleo, quindi in Tempio Malatestiano. Incapsula la chiesa in una nuova corteccia ed egli opera in un edificio gotico non rispettandolo perché nel comporre le tre facciate non rispetta l'allineamento delle finestre gotiche ( non sono in asse). Intervenire su un'opera gotica significava continuarla e migliorarla nella funzione e nella forma. La nuova compagine data dall'Alberti deve corrispondere a quel gusto e a quell'inclinazione estetica da persona intellettuale.
La facciata incompiuta e le colonne
Purtroppo però la facciata rimane incompiuta per mancanza di fondi da parte del committente. Sull'altro stilobate, lui pone quattro colonne di ordine composito ( ionico e corinzio) che sorreggono una trabeazione da cui si dipartono i due salienti, con al centro due paraste, che sorreggono un'arco. La successione degli archi fa riferimento al Colosseo. La colonna centrale ha un portale timpanato con un'ampia e profonda arcata circondata da festoni e da un ornamento geometrico di marmi antichi e porfidi prelevati da edifici di Ravenna.
L'architettura del palazzo privato
Si tratta di un eficio civile, un palazzo privato; è composto da tre ordini architettonici, divisa in cinque campate e si rifà sempre al Colosseo, ma con una composizione lineare. I tre ordini sono i seguenti:
1- ordine tuscanico;
2- ordine ionico;
3- ordine corinzio
L'unione di stili architettonici
Vi è la divisione tra elementi verticali ed orizzontali. Quelli verticali sono costituiti da paraste e non da colonne, quindi vi è una superficie muraria, una muratura rivestita da brugne, cioè quadrati di marmo ( il bugnato). Vi è la presenza di una panca di via, una panca marmorea che riprende l'opus reticulatum romano; sulla muratura poco sopra, vi è la successione di finestre quadrate, con una pesantezza dell'architettura medievale ma con una compagine moderna rinascimentale. La trabeazione fa da cornice per le finestre, dove vi è una linea che le marca. Inoltre vi è la tipologia bifora negli archi delle finestre, con un'arco incorniciato, come nel Colosseo. Il medievale, l'antico ed il moderno vengono uniti in un'unica compagine. Attraverso questa opera, notiamo che l'architetto si è impegnato a costruire un'edificio civile.
La tecnica del restauro e i moduli
Si tratta di un'opera ricostruita di nuovo, quindi di restauro e si tratta anche di una struttura essenzialmente tecnica. Vi sono degli archi ogivali che danno già la struttura tridimensionale del progetto: Alberti parte dalla dimensione degli archi ed usa delle tarsie marmoree ( incrostazione di marmi bicromi) di tradizione fiorentina. Egli prosegue per moduli nella costruzione della facciata che è inscrivibile dentro un quadrato che si suddivide in altrettanti sottomoduli quadrati. Nel primo ordine, ovvero quello tuscanico, è dettato dalle due paraste ai lati e dalle quattro colonne che ripropongono la tipologia del tempio tetrastilo ( greco) per proseguire nella parte superiore ed egli pone quattro paraste fiancheggiate da due volute ( invenzione di Battisti Alberti) che sono elementi di raccordo tra primo e secondo ordine e sostituiscono gli spioventi o salienti, che ripropongono la struttura di San Miniato al Monte ( basilica Paleocristiana) là dove gli spioventi erano dei triangoli che suggerivano il tetto inclinato delle navate minori della chiesa, coperte dalle volute, dove vi è un frontone che ripropone l'elemento classico del tempio. Inoltre, vi è un portale inscritto da due colonne corinzieggianti, la cui volta a botte cassettonata riprende i cassettoni del Pantheon.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del Tempio Malatestiano nel contesto architettonico del XV secolo?
- Quali sono le caratteristiche distintive del Palazzo Rucellai?
- In che modo la facciata di Santa Maria Novella riflette l'approccio di Alberti al restauro?
- Come Alberti integra elementi classici nel Tempio Malatestiano?
- Quali innovazioni architettoniche introduce Alberti nella facciata di Santa Maria Novella?
Il Tempio Malatestiano rappresenta un'opera di restauro significativa, dove Alberti trasforma una chiesa gotica in un mausoleo, introducendo elementi classici e innovativi, ma la facciata rimane incompiuta per mancanza di fondi.
Il Palazzo Rucellai è un edificio civile con tre ordini architettonici ispirati al Colosseo, caratterizzato da una divisione tra elementi verticali e orizzontali, e unisce elementi medievali, antichi e moderni in una compagine rinascimentale.
La facciata di Santa Maria Novella è un'opera di restauro che utilizza archi ogivali e tarsie marmoree, con una struttura modulare inscritta in un quadrato, combinando elementi classici e innovativi come le volute di raccordo tra gli ordini.
Alberti integra elementi classici nel Tempio Malatestiano attraverso l'uso di colonne di ordine composito e una trabeazione che richiama il Colosseo, oltre a ornamenti geometrici di marmi antichi.
Alberti introduce innovazioni come le volute di raccordo tra gli ordini, che sostituiscono gli spioventi tradizionali, e un portale con volta a botte cassettonata, ispirata ai cassettoni del Pantheon.