Concetti Chiave
- Il Gruppo Primordiali Futuristi univa l'astrattismo e il futurismo, pubblicando il primo manifesto nel giugno 1941 e una seconda versione a ottobre 1941.
- La seconda versione del manifesto, firmata da Marinetti e altri, includeva il nome dell'architetto Sant'Elia, su richiesta di Marinetti, per sottolineare l'influenza futurista.
- La presentazione ufficiale del gruppo avvenne il 14 dicembre alla Galleria Ettore Mascione, con un discorso di Marinetti sui nuovi ideali futuristi e astratti.
- Il gruppo ricevette critiche per l'opportunismo degli artisti astratti, ma la collaborazione beneficiò anche il futurismo, che trovò nuovo slancio creativo.
- La collaborazione tra astrattisti e futuristi risale alla Quadriennale di Roma del 1939 e alla Biennale di Venezia del 1940, con Marinetti che promuoveva questa unione.
Il gruppo “Gruppo Primordiali Futuristi andava ad unire due tendenze artistiche avanguardistiche che avevano attirato l’attenzione del panorama artistico italiano per diverso tempo, ovvero quella astrattista con quella futurista. La prima edizione del loro manifesto venne pubblicata nel giugno del 1941, mentre la seconda risale all’ottobre dello stesso anno, e segue:
Indice
Manifesto e influenze futuriste
Questa seconda versione venne firmata da Filippo Tommaso Marinetti, da Benedetta Cappa Marinetti, Enrico Trampolini, gli architetti Magnaghi e Beteroli, oltre che agli artisti del Gruppo Como, e il nome completo viene modificato a “Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia”. L’aggiunta del nome dell’architetto fu una richiesta espressa precisamente dallo stesso Marinetti, che a giugno inviò un telegramma a Ciliberti in cui approvava il primo manifesto e suggeriva la presenza di Sant’Elia, in questa seconda versione risulta anche più chiara l’influenza del futurismo: permane infatti la connotazione di primordialità ma con elementi futuristi come la forma del diamante richiama allo splendore dell’avanguardia futurista.
Presentazione ufficiale e mostra
La presentazione ufficiale del gruppo avvenne il 14 Dicembre alla Galleria Ettore Mascione, in cui Marinetti fece un discorso per esprimere i nuovi ideali del gruppo, tra cui la continuità la modernità del futurismo, della pittura astratta e dell’architettura razionalista.
In questa mostra, vennero prescelte opere di artisti quali Badiale, Nizzoli, Prampolini, Radice, Rho ma anche disegni architettonici di Cattaneo, Linceri, Sartoris e Terragni, tutti firmatari del manifesto.
Critiche e benefici della collaborazione
Questa unione venne colta favorevolmente dal panorama artistico del tempo, anche se ricevettero alcune critiche che si scagliavano contro gli artisti astratti, accusandoli di essere solamente opportunisti, alcuni critici erano infatti convinti che i pittori astratti, pur di poter esporre, si piegarono al credo futurista, quando in realtà fu anche il futurismo a beneficiare di questa collaborazione, in quanto dopo la guerra la loro influenza sembrava affievolirsi, e nell’astrazione trovarono una nuovo slancio creativo.
Legame storico tra astrattisti e futuristi
In realtà questo loro legame va indietro nel tempo, in particolare alla Quadriennale di Roma del 1939, in cui possiamo già vedere un’unione tra artisti astratti e futuristi, vennero infatti esposti nelle sale intitolate alla mostra di aeropittori e aero scultori opere di entrambe, anche qui Marinetti fece un discorso simile che incoraggiava questa collaborazione. Poi, fu lo stesso Marinetti ad invitare il gruppo primordiali futuristi alla Biennale di Venezia del 1940, e gli artisti astrattisti vennero chiamati ad esporre nelle sale futuriste “dell’aero ritratto simultaneo”, quasi costretti a far passare le loro opere come futuriste.
Domande da interrogazione
- Quali tendenze artistiche univa il "Gruppo Primordiali Futuristi"?
- Chi furono i firmatari della seconda versione del manifesto del gruppo?
- Quali critiche ricevette il gruppo riguardo alla collaborazione tra artisti astratti e futuristi?
- Quando e dove avvenne la presentazione ufficiale del "Gruppo Primordiali Futuristi"?
Il "Gruppo Primordiali Futuristi" univa le tendenze artistiche astrattista e futurista, attirando l'attenzione del panorama artistico italiano.
La seconda versione del manifesto fu firmata da Filippo Tommaso Marinetti, Benedetta Cappa Marinetti, Enrico Trampolini, gli architetti Magnaghi e Beteroli, e gli artisti del Gruppo Como.
Il gruppo ricevette critiche che accusavano gli artisti astratti di essere opportunisti, piegandosi al credo futurista per esporre, mentre in realtà anche il futurismo beneficiò di questa collaborazione.
La presentazione ufficiale del gruppo avvenne il 14 Dicembre alla Galleria Ettore Mascione, dove Marinetti espresse i nuovi ideali del gruppo.