Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'iperrealismo, nato tra la fine degli anni '60 e '70 in America, è un movimento che porta il realismo artistico a un livello estremo, simile alla fotografia.
  • Gli iperrealisti utilizzano tecniche come il calco e la riproduzione fotografica per ottenere un'illusione di realtà più vera del vero, creando opere che sembrano bloccate nel tempo.
  • Il movimento non privilegia un tema specifico; gli artisti scelgono soggetti personali che spaziano dai ritratti ai veicoli, con uno stile che amplifica dettagli e distorsioni fotografiche.
  • Caratterizzato da una freddezza clinica e un feticismo per l'oggetto, l'iperrealismo si distingue per la sua ricerca di neutralità visiva e fedeltà fotografica senza contenuti emotivi.
  • Nonostante l'uso della fotografia come punto di partenza, gli artisti iperrealisti interpretano e modificano l'immagine per creare un'opera pittorica che va oltre la mera riproduzione.

Indice

  1. Origini e sviluppo dell'iperrealismo
  2. Influenze e tecniche dell'iperrealismo
  3. Temi e artisti dell'iperrealismo
  4. Caratteristiche distintive dell'iperrealismo
  5. Processi creativi degli artisti iperrealisti

Origini e sviluppo dell'iperrealismo

Verso la fine degli anni '60 del XX secolo e per tutti gli anni '70, soprattutto in America e specialmente in California, si sviluppò una corrente definita "iperrealismo" caratterizzata da un realismo condotto alle estreme conseguenze. Ad un primo approccio, sembrerebbe che l'iperrealismo sia una reazione a tutte le tendenze dell'avanguardia per tornare ad un'arte intesa come imitazione della natura, secondo un concetto che sembrava abbandonato da tempo, ponendosi come obiettivo una precisione ed una oggettività vicina a quella della fotografia. Dare un'immagine il più possibile accurata e fedele della realtà corrisponde nella storia della pittura americana a una tradizione a cui l'iperrealismo si sottopone. Già all'inizio del secolo, la Scuola Ash-can praticava una pittura realistica populista e, negli anni '20, i "precisionisti" (Schamberg, Demuth, Sheeler) cercarono di tradurre il nuovo contesto sociale, dominato dall'ascesa dell'industria, ricorrendo gradualmente alla fotografia, come punto di partenza per il loro lavoro. Questo desiderio di produrre arte realistica, che rifletta un'identità autentica, si accentuò con il periodo di depressione, che rafforzò il sentimento nazionale, a volte fino allo sciovinismo (pittori della scena americana come Hopper, Benton, Regionalist Artists). Come parte di questa linea di realismo sociale e nazionale, e in parte riprendendo la lezione della pop art, l'iperrealismo cercherà di cogliere il banale quotidiano, sia nella sua quintessenza che nella sua banalità.

Influenze e tecniche dell'iperrealismo

In realtà, a ben guardare, la nuova corrente è una conseguenza della pop-art e del surrealismo di Magritte. Infatti se la pop-art pone davanti agli occhi dell'osservatore l'oggetto, in modo quasi provocatorio, l'iperrealismo va oltre perché allarga la visuale, includendovi la presenza umana. Magritte supera il reale, dipingendolo in modo talmente esatto da andare ben oltre la capacità visiva dell'occhio umano mentre l'iperrealismo riproduce in modo scrupoloso la realtà fino a dare un senso di astrazione poiché obbliga l'osservatore all'analisi di ciò che esso vede, invece di condurci verso una visione di sintesi come è abituato a fare. Per raggiungere questo scopo, l'artista si può servire della pittura tradizionale in cui alla superficie bidimensionale viene data in modo illusorio una tridimensionalità, Invece i pittori iperrealisti procedono nel modo seguente: 1) visione oculare diretta 2) riproduzione fotografica in varie posizioni 3) montaggio delle varie riprese fotografiche. Un'altra tecnica a cui ricorrono gli iperrealisti è il calco sull'oggetto o sulla figura umana. Successivamente al calco l'opera viene realizzata con colatura in fibra di vetro e resina, colorata in modo tale da imitare più possibile il naturale; Infine, si passa ad un'eventuale vestizione con abiti comuni cercando sempre di rispettare la massima impersonalità. Il risultato è un "vero più vero del vero", ma estraneo allo spettatore perché il soggetto è privo di vita e non solo di un movimento appariscente. Infatti e come se il soggetto fosse una realtà bloccata, arrestato per sempre.

Temi e artisti dell'iperrealismo

Allargando il campo iconografico proposto dalla pop art, l'iperrealismo non privilegia in teoria alcun tema specifico, interessato a qualsiasi ambiente. Ogni artista, infatti, delimita il suo tema personale, rispondendo così agli imperativi commerciali e alla necessità di creare un'immagine facilmente identificabile. Così Chuck Close si specializzò nella ritrattistica e Ralph Goings nei veicoli a motore, Richard Mac Lean nei cavalieri, Robert Cottingham nelle insegne luminose, mentre Richard Estes dipinse vedute urbane. Don Eddy raffigura carrozzerie di auto e dettagli motociclistici di David Parrish, mentre John Salt mostra relitti di auto C'è anche Malcolm Morley, che tenta un'esplorazione meno sistematica degli eventi sociali. In Francia, Hucleux fece dei cimiteri uno dei suoi temi principali e Schlosser dipinse primi piani di corpi umani.

Caratteristiche distintive dell'iperrealismo

Una precisione e una freddezza clinica nei minimi dettagli, l'assenza di qualsiasi contenuto emotivo, uno sguardo distante e sezionante, dei colori morbidi e grezzi, un materiale quasi assente, un certo feticismo dell'oggetto, queste sono le caratteristiche dell'Iperrealismo, il cui intero gioco si basa sulla copia illusionistica della neutralità e della fedeltà della visione fotografica.

Processi creativi degli artisti iperrealisti

Tuttavia, nessun artista riproduce un documento fotografico nella sua interezza. Questo è solo il punto di partenza di un lungo e meticoloso lavoro. Parrish dipinge direttamente con un pennello su una diapositiva proiettata su una tela, ma accentua alcuni dettagli della composizione. Infatti, Close ingrandisce i ritratti fotografici a tal punto che la distorsione dovuta allo scatto ci fa letteralmente entrare nel personaggio presentato. Come Morley, squadrava la tela e poi dipingeva riempiendo un quadrato dopo l'altro, nel tentativo di mantenere la massima distanza possibile dall'immagine che trasponeva. MacLean lavora da documenti proiettati in un episcopio. Solo Hucleux dipinge dalle diapositive, direttamente, senza ritoccare la proiezione. Visione formalista più che analitica, l'iperrealismo tende a dimostrare, a forza di virtuosismo, che la pittura può creare l'illusione della verosimiglianza con l'accuratezza del linguaggio fotografico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del movimento dell'iperrealismo?
  2. Il movimento dell'iperrealismo si sviluppò verso la fine degli anni '60 e per tutti gli anni '70, principalmente in America e specialmente in California.

  3. Qual è l'obiettivo dell'iperrealismo?
  4. L'obiettivo dell'iperrealismo è quello di creare immagini il più possibile accurate e fedeli della realtà, avvicinandosi alla precisione e all'oggettività della fotografia.

  5. Quali sono le caratteristiche dell'iperrealismo?
  6. Le caratteristiche dell'iperrealismo includono una precisione e una freddezza clinica nei minimi dettagli, l'assenza di contenuto emotivo, uno sguardo distante e sezionante, colori morbidi e grezzi, e un feticismo dell'oggetto.

  7. Quali sono le tecniche utilizzate dagli artisti iperrealisti?
  8. Gli artisti iperrealisti utilizzano diverse tecniche, tra cui la riproduzione fotografica in varie posizioni, il montaggio delle varie riprese fotografiche, il calco sull'oggetto o sulla figura umana, e l'utilizzo di colatura in fibra di vetro e resina per creare un aspetto tridimensionale.

  9. Quali sono i temi rappresentati nell'iperrealismo?
  10. Gli artisti iperrealisti possono rappresentare una vasta gamma di temi, ma ognuno di loro delimita il proprio tema personale. Alcuni esempi includono ritrattistica, veicoli a motore, cavalieri, insegne luminose, vedute urbane e dettagli di corpi umani.

Domande e risposte