Concetti Chiave
- Il gruppo "Novecento" emerse nel panorama artistico del XX secolo grazie a Margherita Sarfatti, influente per la sua connessione con Mussolini.
- Mario Sironi, inizialmente legato al futurismo, si avvicinò al gruppo della Metafisica dopo la Prima Guerra Mondiale, influenzato dal contesto artistico di Casa Bragaglia.
- Sironi partecipò attivamente al movimento futurista, arruolandosi nel battaglione "Volontari ciclisti" e firmando il manifesto "Orgoglio italiano".
- Negli anni venti, Sironi sviluppò uno stile metafisico caratterizzato da allegorie e mitologie, ispirato anche dai principi del regime fascista.
- Il tema dell'urbanizzazione e delle città, promosso da Sarfatti, divenne centrale nel gruppo Novecento, simbolo di tragicità e di ricostruzione.
Gruppo del Novecento – Mario Sironi/h2]
Il panorama artistico nei primi anni del XX° secolo era dominata dal gruppo “Novecento”, presentato alla mostra di Pesaro del 1923, in particolare grazie alla figura di Margherita Sarfatti e il suo salotto, a cui partecipavano diversi artisti, lei deve la sua notorietà all’amicizia con Benito Mussolini, grazie al quale riuscì ad esporre nelle principali mostre organizzate dal regime. Con le sue opere cominciò a diffondersi un nuovo tipo di ispirazione tipica del periodo dell’ordine diverso da quello classico, nel Gennaio del 1920 venne infatti anche pubblicato un manifesto futurista in cui i firmatari si scagliavano contro l’intellettualismo dei ritorni all’ordine romani e il rifiuto al ritorno troppo semplicistico alle forme degli antichi, per aprirsi a tendenze europee moderne. Tra gli artisti avidi frequentatori del salotto della Safatti c’era anche Mario Sironi, il quale si dimostrò particolarmente vicino all’esponente e ideatore futurista Filippo Tommaso Marinetti, ma l’esponente del Primordialismo Massimo Montebelli e anche a Mussolini per il quale realizza alcune tavole nella rivista “Industrie italiane illustrate”. Mario Sironi, nel 1914 partecipò infatti alla libera esposizione futurista a Roma tenutasi presso la Galleria Sproviere per poi trasferirsi a Milano e lavorare direttamente per riviste di Marinetti. Allo scoppio della guerra finì anche per seguire i compagni futuristi arruolandosi liberamente nel battaglione “Volontari ciclisti” e firmare anche nel 1918 il manifesto “Orgoglio italiano”. Tuttavia al finire della prima guerra mondiale, dunque circa tra il 1918 e 1919, decise di allontanarsi definitivamente dall’avanguardia futurista per avvicinarsi invece al gruppo della Metafisica, in particolare ispirato dalle opere presentate a Casa Bragaglia, dove lui stesso espose il quadro “Atelier Delle Meraviglie” dimostrando la sua definitiva influenza metafisica nell’atmosfera arcaica ma ancora parzialmente legata ai dettami del futurismo che si nota soprattutto nella meccanicità dell’opera. I primi passi effettivi verso il suo nuovo stile metafisico e slegato dal passato avanguardistico, si cominciano a palesare nei primi anni venti, si notano dunque allegorie, mitologie e personificazioni di sentimenti come la malinconia. Si riscontra inoltre una nuova umanità, molto probabilmente ispirato dal regime fascista, a cui Sironi aderiva e dunque cercava di sfruttare il proprio talento artistico pittorico come strumento per rivoluzionare la società e dare adito ai nuovi principi politici. L’apice dell’ispirazione del gruppo Novecento si riscontra però verso la metà degli anni venti, in particolare nel tema della città e dell’urbanizzazione, Margherita Sarfatti era infatti convinta che nelle città di potessero riscontrare i valori della tragicità, in particolare nelle periferie abbandonate, e della glorificazione, nello specifico grazie all’ideale di ricostruzione.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo di Margherita Sarfatti nel gruppo "Novecento"?
- Come si è evoluto lo stile artistico di Mario Sironi nel corso degli anni?
- Quali temi erano prevalenti nelle opere del gruppo "Novecento" negli anni venti?
- In che modo Mario Sironi ha contribuito alla propaganda fascista attraverso la sua arte?
Margherita Sarfatti era una figura centrale nel gruppo "Novecento", grazie al suo salotto frequentato da artisti e alla sua amicizia con Benito Mussolini, che le permise di esporre nelle principali mostre del regime.
Mario Sironi inizialmente aderì al futurismo, ma dopo la Prima Guerra Mondiale si avvicinò al gruppo della Metafisica, sviluppando uno stile che combinava elementi arcaici e futuristi, con influenze del regime fascista.
Negli anni venti, il gruppo "Novecento" si concentrava sui temi della città e dell'urbanizzazione, con un'enfasi sui valori di tragicità e glorificazione, specialmente nelle periferie e nell'ideale di ricostruzione.
Mario Sironi utilizzò il suo talento artistico per sostenere il regime fascista, cercando di rivoluzionare la società e promuovere i nuovi principi politici attraverso le sue opere pittoriche.