Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Mario Sironi iniziò la sua carriera a Milano, influenzato dal gruppo futurista e partecipò attivamente al movimento dal 1913.
  • Le sue prime opere riflettono uno stile futurista, con temi di meccanizzazione e mitologia moderna, tra cui dipinti come "Il camion" e "Il ciclista".
  • Dopo la guerra, Sironi si spostò verso paesaggi urbani aridi e squallide periferie, con un forte senso di oppressione operaia.
  • Nel 1923 si unì al movimento "Novecento", sviluppando una poetica neoclassica con influenze neorealiste, rappresentando paesaggi suburbani industriali.
  • Sironi produsse anche opere monumentali in collaborazione con Gio Ponti, e fu attivo come decoratore teatrale per grandi eventi artistici.

Indice

  1. Formazione e influenze futuriste
  2. Evoluzione artistica post-guerra
  3. Manifesti e movimenti artistici
  4. Opere monumentali e collaborazioni
  5. Attività teatrale e collezioni

Formazione e influenze futuriste

Mario Sironi si formò a Milano a contatto con il gruppo futurista, in particolare con Balla e Boccioni. Si unì al movimento nel 1913 e da allora partecipò a tutte le sue manifestazioni, arruolandosi come volontario con Marinetti, tra gli altri, durante la guerra.

I suoi primi disegni (1912-1915), a cui Boccioni dedica un saggio, e i suoi dipinti si rifanno allo stile futurista.

In essi, Sironi riprende il tema dei "miti moderni": la macchina, la velocità, la meccanizzazione dell'oggetto, tratta le figure umane come robot e inserisce nelle sue composizioni complesse elementi meccanici su sfondi architettonici; Le opere più note di Sironi di questo periodo sono Il camion, Il ciclista, La ballerina, in cui l’artista fa uso di collage.

Evoluzione artistica post-guerra

Dopo la guerra, l’artista si evolve verso un primitivismo, un elemento caratterizzante la pittura metafisica pur continuando a sottolineare l'affermazione di volumi geometrici. Si è poi rivolto alla rappresentazione di paesaggi urbani che mostrano architetture aride e deserte, che costituiscono il meglio del suo lavoro e che ha eseguito la maggior parte tra il 1920 e il 1924.

Si tratta di rappresentazioni di squallide periferie dove, l'artista, forse involontariamente, rende il senso cupo ed oppressivo della situazione operaia.

Manifesti e movimenti artistici

Nel 1920 firma, insieme ad altri, il manifesto " Contro tutti i ritorni in pittura ". Nel 1923 si associò al movimento “Novecento”, con il quale condivise gli stessi ideali neoclassici, che interpretò attraverso una personalissima poetica fortemente venata di miserabilismo. Considerato il precursore dell'arte neorealista del dopoguerra, traduce solitudine e silenzio nelle sue opere raffigurando paesaggi suburbani industriali dove sorgono complessi abitativi popolari, gasometri e gru, mentre realizza composizioni più storiche, come la Famiglia, di grandezza monumentale. Dal 1933, le sue composizioni divennero più emblematiche e arcaiche, sensibili alla metafisica archeologica suscitata dal movimento del Novecento.

Opere monumentali e collaborazioni

Sironi eseguì anche molte opere monumentali, la maggior parte in collaborazione con l'architetto Gio Ponti (vetrate sul tema del lavoro, 1931; decorazione murale alla Triennale di Milano, 1933, e il grande anfiteatro della Città degli Studi di Milano, 1935; grande decorazione per l'Università di Roma, 1935; mosaici per il Palazzo della Stampa a Milano).

Motivi archeologici fantastici e visionari (rapporti trompe-l'oeil sulla tela di frammenti di bassorilievi immaginari) dominano nei suoi dipinti, la cui fattura appare influenzata dalle sue opere monumentali, e compongono un universo enigmatico e inquieto.

Attività teatrale e collezioni

Sironi fu anche molto attivo come decoratore teatrale, lavorando per importanti eventi artistici e pubblici (Triennale di Milano, 1933; padiglione Fiat alla fiera di Milano, 1936; padiglione "Overseas Italy" all'Esposizione Universale di Parigi, 1937).

La maggior parte delle sue opere sono conservate in collezioni private, soprattutto a Milano e Roma. Una mostra è stata dedicata a Sironi a Milano nel 1989.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le influenze artistiche iniziali di Mario Sironi?
  2. Mario Sironi si formò a Milano a contatto con il gruppo futurista, in particolare con Balla e Boccioni, e si unì al movimento nel 1913.

  3. Come si evolse lo stile artistico di Sironi dopo la guerra?
  4. Dopo la guerra, Sironi si evolse verso un primitivismo caratterizzante la pittura metafisica, continuando a sottolineare volumi geometrici e rappresentando paesaggi urbani aridi e desolati.

  5. Quali sono alcune delle opere monumentali realizzate da Sironi?
  6. Sironi realizzò molte opere monumentali, tra cui vetrate sul tema del lavoro (1931), decorazioni murali alla Triennale di Milano (1933), e mosaici per il Palazzo della Stampa a Milano.

  7. In quali collezioni si trovano principalmente le opere di Sironi?
  8. La maggior parte delle opere di Sironi sono conservate in collezioni private, soprattutto a Milano e Roma.

Domande e risposte