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Concetti Chiave

  • I fratelli Bragaglia, Arturo e Carlo Ludovico, iniziarono a sperimentare con la fotografia futurista nel 1910 grazie alla disponibilità di una casa cinematografica del padre.
  • Le loro opere, basate su gestualità quotidiane, cercavano di riprodurre la dinamicità attraverso una tecnica innovativa, ma non lasciarono molte testimonianze scritte.
  • Anton Giulio Bragaglia, il fratello maggiore, riconobbe il potenziale futurista del loro lavoro e lo presentò nel 1911 a Roma, culminando con la pubblicazione di "Foto dinamismo futurista".
  • Nonostante l'iniziale rifiuto di Marinetti, nel 1930 venne firmato il Manifesto della Fotografia Futurista, che incorporava elementi simili alle sperimentazioni dei Bragaglia.
  • Il manifesto del 1930, sebbene influenzato dai Bragaglia, adottò soluzioni visive già utilizzate da altre avanguardie, perdendo parte della carica innovativa originaria.

Indice

  1. L'inizio della sperimentazione
  2. L'influenza di Anton Giulio
  3. La rottura con Marinetti
  4. Il manifesto della fotografia futurista

L'inizio della sperimentazione

I fratelli Bragaglia sono considerati i principali esponenti della fotografia futurista, nel 1910 Arturo e Carlo Ludovico Bragaglia al tempo ancora adolescenti diedero via ad una sperimentazione curiosa, loro padre era proprietario di una casa cinematografia e quindi avevano conoscenza e possibilità di sperimentare con questo mezzo. Iniziarono a produrre molte immagini, di cui oggi ce ne sono solo venti, con soggetti ricavati da gestualità quotidiane secondo una tecnica tale da suggerire e riprodurre la dinamicità, non lasciarono molte testimonianze scritte e questo dimostra come inizialmente non avessero consapevolezza del loro impatto e fossero interessati al fattore artistico.

L'influenza di Anton Giulio

La prospettiva però iniziò a mutare quando Anton Giulio, il fratello maggiore, già introdotto negli ambienti artistici capisce la possibilità di un’aggregazione di questi esperimenti al movimento futurista. Quindi inizia a teorizzare sulle immagini prodotte dai fratelli e le presenta nel 1911 a Roma nel corso di una conferenza presso la Libreria Mantegazza, a queste seguono diverse serate dedicate alla questione fino alla consacrazione raggiunta con la pubblicazione del volumetto “Foto dinamismo futurista” con 16 tavole, nell’introduzione si legge “io e mio fratello non siamo fotografi”, quindi: Arturo e Carlo furbescamente si distaccano dalla fotografia dicendo di non essere fotografi, probabilmente per assecondare Marinetti, si distaccano dalla fotografia istantanea ma affermando di amare il movimento mentre sostanzialmente la stavano celebrando in tutta la sua potenzialità e adottano un lessico non molto diverso da quello che sarà il primo manifesto futurista della fotografia. Non basta che una fotografia sia mossa per diventare fotodinamica, che deve avere infatti una sua traiettoria e movimento.

La rottura con Marinetti

Marinetti però si oppose, mandò anche una lettera a Giuseppe Spioveri e lo dissuade dall’esporre le opere dei Bragaglia e quindi del foto dinamismo, inviarono anche un avviso sottoscritto anche da altri futuristi che mise in guardia rispetto a questo tipo di sperimentazioni, si verifica quindi una situazione di profonda rottura tra pittura e fotografia.

Il manifesto della fotografia futurista

Nel 1930 si arriva però al Manifesto della Fotografia Futurista firmato da Guglielmo Sansoni detto anche “Tato” e da Marinetti, si parla di punti di vista particolarmente arditi, esposizioni multiple, deformazioni, variazioni in piccolo e in grande delle normali proporzioni, quindi con un lessico d’avanguardia. Sono però soluzioni visive e formali già applicate da altre avanguardie e si perde al tipica carica innovativa futurista, i fratelli Bragaglia vennero anche riconosciuti ma anche nel manifesto e nelle sperimentazioni di Tato vengono lasciate un po’ all’angolo quelle dei fratelli.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono i fratelli Bragaglia e quale ruolo hanno avuto nella fotografia futurista?
  2. I fratelli Bragaglia, Arturo e Carlo Ludovico, sono considerati i principali esponenti della fotografia futurista. Nel 1910, ancora adolescenti, iniziarono a sperimentare con la fotografia per suggerire e riprodurre la dinamicità, influenzati dal padre proprietario di una casa cinematografica.

  3. Qual è stato il contributo di Anton Giulio Bragaglia al movimento futurista?
  4. Anton Giulio Bragaglia, il fratello maggiore, ha riconosciuto il potenziale delle sperimentazioni dei fratelli e le ha integrate nel movimento futurista, presentandole nel 1911 a Roma e pubblicando il volumetto "Foto dinamismo futurista".

  5. Come si sono distaccati Arturo e Carlo Bragaglia dalla fotografia tradizionale?
  6. Arturo e Carlo Bragaglia si sono distaccati dalla fotografia tradizionale affermando di non essere fotografi e concentrandosi sul movimento e la dinamicità, adottando un lessico simile al manifesto futurista della fotografia.

  7. Qual è stata la reazione di Marinetti alle opere dei Bragaglia?
  8. Marinetti si oppose alle opere dei Bragaglia, inviando una lettera per dissuadere dall'esporre il loro lavoro e avvisando contro questo tipo di sperimentazioni, creando una rottura tra pittura e fotografia.

  9. Cosa è successo nel 1930 riguardo alla fotografia futurista?
  10. Nel 1930, il Manifesto della Fotografia Futurista fu firmato da Guglielmo Sansoni "Tato" e Marinetti, proponendo soluzioni visive e formali già applicate da altre avanguardie, ma le sperimentazioni dei fratelli Bragaglia furono in parte trascurate.

Domande e risposte