Concetti Chiave
- La fotografia è nata agli inizi dell'Ottocento grazie agli esperimenti di Nicéphore Niepce con la camera oscura e le lastre di metallo.
- Jacques Daguerre ha migliorato la nitidezza delle immagini inventando i dagherrotipi, evolvendo verso il negativo e la pellicola di celluloide.
- La fotografia è uno strumento indispensabile per la comunicazione visiva e la documentazione storica, capace di catturare momenti salienti con realismo.
- Utilizzata in ambiti scientifici e giornalistici, la fotografia amplia la nostra conoscenza del mondo e documenta i cambiamenti sociali e culturali.
- Paul Citroën ha creato "Metropolis" negli anni Venti, una serie di collage fotografici che rappresentano visioni apocalittiche di una città futura.
Nasce una nuova arte
La fotografia è un processo che permette di catturare e fissare in modo permanente un’immagine su una pellicola fotosensibile. Questa tecnica di riproduzione nasce agli inizi dell’Ottocento grazie agli esperimenti di Nicéphore Niepce, che inserì all’interno di un apparecchio chiamato «camera oscura» una lastra di metallo ricoperta di bitume; puntando lo strumento verso il soggetto per molte ore, la luce che penetrava attraverso un foro colpiva la lastra impressionandola e imprimendovi l’immagine. In seguito, Jacques Daguerre ottenne immagini più nitide (chiamate «dagherrotipi») utilizzando lastre di rame argentate; grazie alla continua evoluzione dei materiali si giunse alla produzione del negativo, che consentiva di ottenere varie copie positive della stessa immagine e alla pellicola di celluloide trasparente; miglioramenti che favorirono la diffusione della fotografia. Oggi, con la fotocamera digitale le immagini registrate su supporti magnetici possono essere anche rielaborate al computer con appositi programmi di fotoritocco.
Lo specchio della memoria
Per la sua capacità di fissare per sempre l’immagine di un istante e di conservare il nostro passato, la fotografia è diventata uno strumento indispensabile non solo nell’ambito della comunicazione visiva, ma anche in ogni campo della conoscenza, e oggi le sue applicazioni sono davvero infinite. Ogni giorno, le immagini sui quotidiani ci informano e commentano gli avvenimenti che accadono nei vari Paesi , presentandoci spesso situazioni di disagio o di violenza e svolgendo così l’importante funzione di denuncia sociale. Il crudo realismo e la drammaticità delle scene colte dall’obiettivo comunicano con immediatezza, e senza bisogno di parole, le tragedie del nostro tempo riuscendo a scuotere l’opinione pubblica. Nelle foto giornalistiche, la capacità di catturare l’attenzione del lettore e di coinvolgerlo emotivamente, rendendolo partecipe del fatto narrato, dipende molto dall’abilità del fotografo nel saper cogliere il momento saliente e più eloquente di quell’evento. La fotografia ha assunto un ruolo fondamentale per la conoscenza del mondo documentando, fin dalla metà dell’Ottocento, i viaggi, le scoperte geografiche e le spedizioni archeologiche, ampliando così i nostri confini. Viene inoltre utilizzata in ambito scientifico, con la funzione di studiare i fenomeni della natura, a partire da quelli infinitamente piccoli che, osservati al microscopio, possono essere resi accessibili con ingrandimenti spettacolari fino alla scoperta di mondi lontanissimi . Come specchio della memoria, le fotografie registrano anche ogni aspetto della nostra società, documentando i cambiamenti di gusto nelle mode e nei costumi [5]. Quando la funzione estetica tende a prevalere sulle altre finalità la foto assume un valore estetico e diventa una vera e propria espressione artistica.
Visioni apocalittiche
Il fotografo Paul Citroën realizza all’inizio degli anni Venti del Novecento una serie di lavori ispirati al tema della città intitolata Metropolis. Utilizzando la tecnica del collage, ritaglia da riviste e da cartoline varie fotografie di edifici e le incolla in modo arbitrario dando vita a un’immaginaria città del futuro. Le sue sono visioni apocalittiche, in cui le case si sovrappongono e crescono fino a occupare tutto lo spazio, in una composizione ossessiva e caoticaDomande da interrogazione
- Qual è l'origine della fotografia e come si è evoluta nel tempo?
- Qual è il ruolo della fotografia nella comunicazione e nella società?
- Come la fotografia giornalistica riesce a coinvolgere il pubblico?
- In che modo la fotografia è utilizzata in ambito scientifico?
- Quali sono le caratteristiche delle visioni apocalittiche di Paul Citroën?
La fotografia è nata agli inizi dell'Ottocento grazie agli esperimenti di Nicéphore Niepce e si è evoluta con Jacques Daguerre, che ha creato i dagherrotipi. Con il tempo, si è sviluppata la pellicola di celluloide e oggi le fotocamere digitali permettono di rielaborare le immagini al computer.
La fotografia è uno strumento indispensabile nella comunicazione visiva e in ogni campo della conoscenza. Essa informa, denuncia situazioni di disagio e violenza, e documenta viaggi, scoperte e cambiamenti sociali, ampliando i nostri confini e fungendo da specchio della memoria.
La fotografia giornalistica cattura l'attenzione del lettore e lo coinvolge emotivamente grazie all'abilità del fotografo nel cogliere il momento saliente ed eloquente di un evento, comunicando con immediatezza le tragedie del nostro tempo.
In ambito scientifico, la fotografia studia i fenomeni della natura, rendendo accessibili con ingrandimenti spettacolari quelli infinitamente piccoli e scoprendo mondi lontanissimi, contribuendo alla conoscenza del mondo.
Paul Citroën, negli anni Venti del Novecento, ha creato visioni apocalittiche di città future utilizzando la tecnica del collage, sovrapponendo fotografie di edifici in modo caotico e ossessivo, rappresentando una città immaginaria del futuro.