Concetti Chiave
- Giotto rompe con lo stile bizantino, introducendo un naturalismo classico e un realismo spaziale tridimensionale nelle sue opere.
- La prospettiva empirica di Giotto, basata sull'osservazione diretta, restituisce volume e espressività alle figure, pur mancando di precisione geometrica.
- La Maestà di Giotto introduce una tridimensionalità architettonica che rappresenta un'evoluzione rispetto ai fondi dorati tradizionali.
- La Cappella degli Scrovegni è un capolavoro di armonia cromatica e narrativa, con scene che rappresentano vizi e virtù attraverso una disposizione spaziale innovativa.
- Giotto utilizza principi geometrici per strutturare le sue opere, creando un equilibrio visivo che guida l'osservatore attraverso la narrazione.
Indice
Rinnovamento della pittura alla fine del Trecento
Alla fine del Trecento c’è un rinnovamento della pittura, la quale si distacca dallo stile bizantino per avere naturalismo (vedi arte classica). Ciò avviene con Giotto (fiorentino) e Simone de Martini (senese). C’erano già inizi di cambiamento, Cimabue a Firenze, Duccio di Buoninsegna a Siena.
Giotto e la rottura con lo stile bizantino
Giotto abbandona il mondo bizantino per la classicità romana e mostrerà attenzione per la realtà. La resa delle figure e dello spazio è in modo concreto e reale. Il ciclo di affreschi nella basilica superiore di san Francesco ad Assisi è un’opera in giovane età (alcune sono del maestro delle storie di Isacco). Figure volumetriche, espressive, atteggiate in maniere varie ed appropriate. Le figure sono frontali o a tre quarti, o di spalle (ne troviamo poche ad Assisi, di più a Padova nella cappella degli Scrovegni). La concezione dello spazio è a tre dimensioni, le scene nella natura sono molto precise, c’è una prospettiva empirica basata sull’osservazione diretta e sull’esperienza.
La prospettiva empirica di Giotto
Non c’è la precisione geometrica di Brunelleschi, dunque la prospettiva empirica non è esatta. Giotto ripropone la realtà vera con i suoi caratteri, viene rispettata l’anatomia, c’è volume e i volti sono espressivi; rappresentano dolore, rabbia, spavento, sorpresa insieme a gesti adeguati. I caratteri fondamentali di Giotto sono sempre uguali, ma matura con l’età.- Basilica superiore di Assisi.
- Cappella degli Scrovegni (Padova).
- Cappelle di Santa Croce a Firenze (gotico francescano), cappelle dei Peruzzi e dei Bardi.
- Croci vedi Santa Maria Novella.
- Madonna in trono definita Maestà.
La Maestà di Giotto
Madonna in Trono detta Maestà; l’architettura è tridimensionale anche intorno a lei e non solo ai lati. Il fondo è d’oro e ciò è un elemento di preziosità dell’opera. (è già una rivoluzione)
Cappella degli Scrovegni: capolavoro di Giotto
Completamente dipinta da Giotto, il colore prevalente è il blu. Nei tondi troviamo i Santi, Cristo, ecc. La controfacciata è decorata con il giudizio universale. Giotto segue le sovrapposizioni dei santi, c’è Cristo nella Mandorla (immagine a sinistra) e Cristo in basso. I dannati sono trascinati all’inferno da Lucifero. Alla parte destra del Cristo nella mandorla abbiamo i salvati che escono dalle tombe e salgono al cielo. La croce è vuota e ai piedi della croce c’è il committente Enrico Scrovegni, lo fa costruire per i peccati d’usura del padre. È rappresentato ai piedi. Effetti del cattivo governo; vedi della croce con un modello della cappella.
Innovazioni spaziali nella Cappella degli Scrovegni
Dall’alto abbiamo tre registri di scene che si corrispondono destra/sinistra.- In alto troviamo le storie di Anna, Gioachino e della Vergine.
- Storie di Cristo più specifiche.
- La quarta fascia più in basso finge da zoccolo marmoreo, sono dipinte piccole statue, su un lato i vizi e sull’altro le virtù. Vizio e Virtù rappresentate a monocromo come sculture.
- Bacio sulla porta aurea (L’incontro di Gioacchino e Anna alla porta aurea)
- Compianto su Cristo morto
- Bacio di Giuda Compianto su Cristo morto: Cristo è deposto dalla croce, prima del sepolcro viene compianto da Maria, Maddalena, ecc.
La maestria geometrica nelle opere di Giotto
Le opere di Giotto rappresentano una svolta significativa nell'arte per l'introduzione di principi geometrici che hanno rivoluzionato la rappresentazione dello spazio e delle figure. Anche se non formalmente riconosciuto come un matematico, la precisione geometrica nelle composizioni di Giotto dimostra una profonda comprensione della spazialità e della prospettiva. Le sue rappresentazioni di architetture, la disposizione delle figure umane nello spazio, e l'uso sapiente della linea e del contorno, mostrano un'attenzione scrupolosa verso la geometria. Nella Cappella degli Scrovegni a Padova, ad esempio, la disposizione armoniosa dei personaggi e degli elementi architettonici rispecchia un ordine geometrico sottile ma evidente, che contribuisce alla narrazione visiva e alla profondità emotiva delle scene. Questa integrazione di principi geometrici non si limita alla mera rappresentazione spaziale, ma si estende alla struttura complessiva dell'opera, dove ogni elemento è collocato con precisione per ottenere un equilibrio e un ritmo visivo che guidano lo sguardo dell'osservatore attraverso la narrazione. In questo modo, Giotto non solo racconta storie tramite le sue pitture, ma anche attraverso la matematica silenziosa che struttura le sue opere, rendendo la geometria un protagonista silenzioso ma fondamentale del suo linguaggio artistico.Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo di Giotto al rinnovamento della pittura alla fine del Trecento?
- In che modo Giotto ha rotto con lo stile bizantino?
- Quali sono le caratteristiche della prospettiva empirica di Giotto?
- Quali innovazioni spaziali sono presenti nella Cappella degli Scrovegni?
- Come si manifesta la maestria geometrica nelle opere di Giotto?
Giotto ha contribuito al rinnovamento della pittura distaccandosi dallo stile bizantino e introducendo un naturalismo ispirato all'arte classica, con una rappresentazione concreta e reale delle figure e dello spazio.
Giotto ha abbandonato il mondo bizantino per la classicità romana, mostrando attenzione per la realtà con figure volumetriche ed espressive, utilizzando una prospettiva empirica basata sull'osservazione diretta.
La prospettiva empirica di Giotto non è esatta come quella di Brunelleschi, ma ripropone la realtà con volume, espressioni facciali e gesti adeguati, rispettando l'anatomia e i caratteri fondamentali.
Nella Cappella degli Scrovegni, Giotto ha utilizzato tre registri di scene corrispondenti, con rappresentazioni di vizi e virtù a monocromo, creando una percezione di profondità spaziale e concretezza.
La maestria geometrica di Giotto si manifesta attraverso la disposizione armoniosa delle figure e degli elementi architettonici, dimostrando una comprensione profonda della spazialità e della prospettiva, contribuendo alla narrazione visiva e alla profondità emotiva delle scene.