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Concetti Chiave

  • Le case-torre e i castelli erano strutture abitative comuni nell'architettura romanica, progettate per ottimizzare lo spazio e offrire sicurezza, nonostante i rischi legati a incendi ed emergenze.
  • La cattedrale romanica, imponente ed esteticamente dominante, fungeva da punto di riferimento urbano, con una varietà di strutture in pianta e caratteristiche architettoniche come la facciata a salienti o a capanna, il rosone e la loggia.
  • Le basiliche romaniche, come San Miniato al Monte e San Marco, mostrano un mix di influenze paleocristiane, bizantine e arabe, con elementi distintivi come il nartece, le cupole a bulbo e i ricchi mosaici dorati.
  • Il battistero di Firenze, con pianta ottagonale e facciate bicrome, rappresenta l'incontro tra divino e umano, attraverso decorazioni e dettagli strutturali come paraste e arcate cieche.
  • Piazza dei Miracoli e la Cattedrale di Santa Maria Assunta esemplificano la relazione tra architettura romanica e spiritualità, con strutture che simbolizzano il ciclo di vita religioso e sociale dell'uomo.

Indice

  1. Le case-torre e i castelli
  2. La cattedrale romanica
  3. Struttura interna della cattedrale
  4. Pellegrinaggi e arte romanica
  5. Architettura della basilica
  6. Facciata e decorazioni interne
  7. Struttura e simbolismo della piazza
  8. Nartece e influenze bizantine
  9. Facciata e campanile della basilica

Le case-torre e i castelli

Erano molto in uso le case-torre, sviluppate in altezza per non occupare troppo spazio; al pian terreno, si trovavano le attività commerciali mentre, salendo, le cucine e le zone abitative; se, da un lato, consentivano di raggruppare la popolazione in un terreno ristretto, d’altra parte erano gravi i problemi di sicurezza in caso di incendio o emergenze di altro tipo: perciò, per agevolare la fuga, erano costruite scale in legno per collegare le varie abitazioni.

Altra forma abitativa è quella del castello, riservata ai nobili e “riciclata” da precedenti strutture difensive, costituita da una cinta di mura di difesa, spesso circondata dal fossato, usato per rendere più difficile l’accesso ai nemici, e da varie torri.

Ulteriore forma abitativa per i religiosi è il monastero, che ha una funzione molto importante nel tessuto sociale dell’epoca.

La cattedrale romanica

L’edificio architettonico “ordinatore” della città è la cattedrale (da cattedra, ovvero dove il vescovo esercita il proprio ministero) romanica, che spicca sulla città per bellezza e altezza, alla cui edificazione partecipavano in diverse misure tutti i cittadini.

La cattedrale può avere più tipi di strutture in pianta: croce latina (il transetto a 3/4 o 2/3 del corpo longitudinale), etc…

La cattedrale romanica può avere la facciata a salienti (navata centrale spicca verso l’alto e le laterali più basse) o a capanna (classico tetto spiovente con navate laterali e centrale unite). Al centro della facciata si trova il rosone, un finestrone, che sta a simboleggiare la luce divina che entra e illumina i fedeli. Sotto il rosone, si trova la loggia, una sorta di porticato interno, al primo piano, diviso da tante colonne che dividono l’interno dall’esterno. Sotto il rosone si trova la loggia, una sorta di porticato con colonne che collegano l’interno all’esterno; la loggia è detta trifora se è un insieme di tre finestre, bifora se sono due, monofora se è una. I contrafforti sono dei rinforzi esterni ai pilastri che danno equilibrio a tutta la struttura architettonica.

Struttura interna della cattedrale

Gli ingressi, detti portali, danno sulle navate interne. La navata centrale è sempre il doppio delle laterali. Sotto le volte a crociera delle navate laterali, lo spazio quadrato corrispondente delimitato dai 4 pilastri di ciascuna volta a crociera viene detto campata. Le navate laterali vengono definite in base al numero di campate. La navata centrale è fatto a capriate, ovvero forme triangolari in legno molto leggeri che non necessitano di particolari mura di sostegno. Il tetto a capriate culmina nella cupola, all’incrocio tra la navata centrale e il transetto, che molto spesso, all’esterno, è ricoperta da una copertura esterna di forma poligonale (il tiburio). Solitamente, alla fine delle navate laterali e del transetto si hanno delle absidi, uno spazio semicircolare in cui veniva inserita una statua o un immagine relativa al santo dedicato. Sotto o immediatamente dopo la cupola si trova l’altare, mentre subito dopo si trova il coro o presbiterio, dove siedono i sacerdoti presenti che non intendono mischiarsi alla popolazione presente. Il passaggio fondamentale tra una basilica paleocristiana (ambiente unico incentrato su un solo spazio) e quella romanica è la maggiore articolazione degli ambienti in più spazi, con diverse funzioni sacre (orazioni quotidiane dei monaci nel presbiterio, pellegrinaggio e visita alle reliquie nella cripta)

Pellegrinaggi e arte romanica

Le mete e forme preferite di pellegrinaggio erano le visite alle tombe dei Santi Pietro e Paolo, a Roma, e Santiago de Compostela, oppure la partecipazione alle crociate contro i musulmani.

Internamente, troviamo i matronei, corridoi posti sulle navate laterali che si affacciano su quella principale, che una volta erano destinati alle donne che non potevano stare con gli uomini.

La pianta è a croce latina e in questa chiesa è comune il botafumerio per spargere l’Incenso in chiesa, dono di Luigi XI; inizialmente era un piatto in ottone, poi modificato alla forma attuale.

Sorge su una più antica chiesa paleocristiana, dedicata al martire Protaso, edificata nel 380 d.C.

L’arte romanico-lombarda è caratterizzata da una mescolanza di elementi Paleocristiani, Classici Greco-Romani ed elementi Bizantini.

Architettura della basilica

Davanti la basilica sorge un quadriportico di forma rettangolare, caratteristico delle basiliche paleocristiane. La facciata frontale, a salienti, è caratterizzata da una loggia che comunica sia con l’esterno che con l’interno; tutto il perimetro murario della basilica è percorso da un merletto decorativo di archetti pensili. La cupola è ricoperta dal tiburio di forma poligonale. I materiali utilizzati sono una pietra rossa e mattone cotto bianco grigio. L’interno, non essendo presente il transetto, è costituito da un unico corpo rettangolare. Il tetto è costituito da volte a crociera di maggiore spessore dette costolonate. I pilastri compositi, incroci di più forme quadrate e circolari incastrate che danno vita a grandi pilastri, separano la navata centrale da quelle laterali, al di sopra delle quali si trovano i matronei.

Facciata e decorazioni interne

Presenta una facciata a salienti, ovvero con le navate staccate l’una dall’altra: la navata centrale spicca in alto rispetto alle due. Il grande finestrone centrale traforato della facciata è il rosone => luce divina che illumina i fedeli all’interno. Al di sotto, si trova la loggia, formata da 6 trifore e, al centro, un apertura centrale, il pròtiro, in corrispondenza del portone centrale, messo in risalto da una sorta di baldacchino in pietra, sorretto da un basamento di forma leonina (leoni stilofori, ovvero portatori di colonne, ovvero Dio che riesce a soggiogare qualsiasi tipo di forza nella dimensione terrena). Sopra i portali minori, si trovano zone in bassorilievi. Il campanile scandisce il tempo degli uomini (società teocentrica ≠ antropocentrica).

All’interno, ritroviamo, a separazione delle navate, dei pilastri compositi che si alternano a colonne di stile corinzio. È presente il pulpito e, immediatamente dopo, il presbiterio, dove si trova l’altare; nella parte sottostante, si trova la cripta, grande quanto tutta la chiesa soprastante, meta di pellegrinaggio. Il soffitto a volte a crociera è diviso, tra una campata e l’altra, da un arco a sesto acuto. Il macroneo, posto sopra le navate laterali, si affaccia sulla navata centrale tramite delle trifore inquadrate all’interno di un arcata.

Presenta una facciata a salienti su due registri, superiore e inferiore. Nel registro inferiore, ritroviamo 5 arcate: tre di queste hanno un portone che conduce all’interno della basilica, mentre le restanti cieca. Nel registro superiore, la decorazione con alternanza di pietra bianca e scura esalta la struttura geometrica e le forme in cui si potrebbe scomporre la facciata della basilica; al centro, in alto, si trova un mosaico di matrice bizantina.

La pianta è prettamente paleocristiana, non essendoci il transetto inserito nel corpo longitudinale, al termine del quale si sviluppa l’abside. All’interno, la navata centrale è divisa dalle laterali da delle colonne di ordine corinzio; il soffitto è a capriate lignee, forme triangolari in legno che fungono da soffitto alle navate centrali e laterali. L’arco trionfale separa la navata e il presbiterio.

Si trova davanti la Cattedrale di Santa Maria in Fiore. Veniva utilizzato per conferire il sacramento del battesimo che, da rito effettuato nell’età adulta inizia ad essere conferito già da bambini, ma viene mantenuto per dare un identità alla città. La pianta ottagonale (7 giorni della creazione + 1/Dio, ovvero incontro tra divino e umano, come nel battesimo Dio imprime un carattere all’uomo). Le facciate sono bicromi, bianco e verde scuro (la gestione dei colori esalta le forme geometriche delle facciate), e sono divise in tre registri. Il primo registro, inferiore, è diviso in zone rettangolari delimitate da paraste, semipilastri semi-inglobati all’interno del muro, che hanno una funzione decorativa e strutturale. Il secondo registro, medio, è diviso in arcate cieche che contengono anche una piccola monofora, talvolta sormontata da un timpano, forma triangolare che stava al di sopra dei templi antichi. Il terzo registro, il superiore, è caratterizzato da una bicromia dei materiali utilizzati, ed è diviso in zone quadrate delimitate da delle lesene, simil-colonne in basso-rilievo senza alcuna funzione strutturale ma solo decorativa. La parte superiore è sormontata da una sorta di tiburio, copertura di forma poligonale che va a ricoprire la cupola interna. In alto, la sommità è occupata da una lanterna, una sorta di tempesto posto sulla sommità del tiburio, chiamato così perché riprende la funzione di illuminazione.

L’interno è decorato con due tipologie di pietra di diverso colore per evidenziarne le forme geometriche. La cupola dorata evidenzia un influenza di tipo bizantino.

Struttura e simbolismo della piazza

Definita così da Gabriele D’Annunzio per la sua bellezza, la piazza è caratterizzata da quattro diversi edifici che rappresentano il cammino della vita di un uomo: il battistero (la nascita), la cattedrale (dove l’uomo vive la sua relazione con Dio durante la sua vita) con il suo campanile (scandisce la vita degli uomini), la Torre di Pisa, e infine il Campo Santo, il cimitero (ultimato più avanti)

La facciata è divisa in 5 registri: nel primo registro, diviso in 7 arcate, di cui 4 cieche e 3 dotate di porta in corrispondenza delle navate. I registri superiori sono caratterizzati dalla presenza delle 4 logge. Il soffitto della navata centrale è a cassettoni (tecnica del ‘500, dunque soffitto rifatto, originariamente era a capriate lignee), mentre le navate laterali sono coperte da volte a crociera. Colonne di ordine corinzio separano la navata centrale dalle laterali; le colonne, separate dagli archi a tutto sesto, costituiscono il primo registro, mentre al di sopra si trova il matroneo, ovvero il secondo registro, che si affaccia sulla navata tramite delle bifore, divisa da pilastri cruciformi (sezione a forma di croce); il terzo registro, costituito da finestre monofore per l’illuminazione degli interni. L’arco trionfale separa navata centrale e presbiterio; la pianta è a croce latina, divisa in 5 navate. Il transetto è diviso anch’esso in 3 navate; agli estremi del transetto e al termine del corpo longitudinale si trovano delle absidi. La cupola ha una forma arabeggiante, perché tende più verso l’alto (in sezione, come se fosse un arco a sesto acuto).

La pianta della basilica è a croce greca, dunque i bracci della croce sono tutti uguali.

Nartece e influenze bizantine

Addossato alla facciata frontale della basilica si trova il nartece, un porticato adibito a sosta, per l’ascolto della celebrazione, per i catecumeni, ovvero coloro non ancora battezzato. Il nartece è ricoperto da cupole in mosaico (influenze dell’arte bizantina, fortissime a Venezia). La facciata è divisa in due registri: in basso, il nartece e le cupole al di sopra di questo, mentre al di sopra del nartece si trova una sorta di terrazza, dove si trova un gruppo di cavalli bronzei portati da Constantinopoli. interrotta da arcate cieche, incorniciate da un merletto murario arabeggiante. Si nota, nell’osservazione della facciata, un influenza della cultura araba, a causa della collaborazione tra le maestranze. Gli ingressi sono caratterizzati da una progressiva riduzione dello spessore mumario entrando nella basilica, come ad imbuto, tramite l’effetto della “strombatura”, tipico anche della finestre; questo serviva ad incalanare e far confluire meglio all’interno la luce. Le cupole hanno la caratteristica forma a bulbo (una sorta di sfero che culmina verso l’alto in una sorta di ciuffo, come la cipolla) e alla base di queste si trova un anello murario con delle finestre.

L’interno è ricoperto da mosaici a fondo dorato, che ricoprono la chiesa per intero donando alla stessa una peculiare illuminazione quasi “ultraterrena” grazie all’effetto di rifrazione. I matronei sono scoperti, mentre la navata centrale è ricoperta da tre cupole, separate da archi trionfali.

Facciata e campanile della basilica

Eretta sul rudere di una basilica dedicata ad un martire cristiano, fu dedicata ad un pellegrino greco diretto a Roma che si fermò e morì a Trani. La facciata è a salienti, molto semplice, accessibile tramite la scalinata trionfale. Al di sopra del portone centrale, si trovano tre monofore, al di sopra delle quali si trova un rosone e, sorpa, un ultima monofora. Il campanile è diviso in 6 registri (dall’alto, cinque, quattro, tre, due e due monofore in ciascun registro) mentre nell’ultimo registro si trova un arco a sesto acuto (usato per slanciare l’edificio). La pianta è a croce commissa, poiché il corpo longitudinale non si allunga dopo il transetto ma termina nelle tre absidi.

L’interno è austero e semplice come l’esterno. La navata centrale, coperta da capriate lignee, è divisa dalle navate laterali, coperte da volte a crociera, da coppie di colonne, le colonne binate.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dell'architettura romanica?
  2. L'architettura romanica è caratterizzata da case-torre, castelli e monasteri. Le cattedrali romaniche spiccano per bellezza e altezza, con facciate a salienti o a capanna, rosoni centrali e logge. Le navate centrali sono più alte e doppie rispetto alle laterali, e le strutture sono spesso rinforzate da contrafforti.

  3. Qual è la funzione del rosone nelle cattedrali romaniche?
  4. Il rosone, situato al centro della facciata, simboleggia la luce divina che entra e illumina i fedeli all'interno della cattedrale.

  5. Come si differenzia la Basilica di San Ambrogio a Milano dalle altre basiliche romaniche?
  6. La Basilica di San Ambrogio si distingue per la sua mescolanza di elementi paleocristiani, classici greco-romani e bizantini. Ha un quadriportico rettangolare e una facciata a salienti con una loggia. L'interno è caratterizzato da pilastri compositi e matronei.

  7. Quali sono le influenze artistiche presenti nella Basilica di San Marco a Venezia?
  8. La Basilica di San Marco presenta influenze bizantine e arabe, visibili nei mosaici dorati, nelle cupole a bulbo e nella facciata con arcate cieche e merletti murari arabeggianti.

  9. Qual è la particolarità del Battistero di Firenze?
  10. Il Battistero di Firenze ha una pianta ottagonale che simboleggia l'incontro tra divino e umano. Le facciate sono bicrome, con una decorazione geometrica esaltata dall'uso di pietra bianca e verde scuro.

Domande e risposte