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Concetti Chiave

  • Durante il periodo medievale, l'arte serviva principalmente l'architettura religiosa, con sculture e pitture create per abbellire le cattedrali e trasmettere messaggi religiosi.
  • L'Abbazia di Saint Pierre de Moissac è nota per il timpano che rappresenta l'Apocalisse, evidenziando l'importanza delle rappresentazioni religiose nell'arte romanica.
  • La Chiesa di Santa Maria del Lago nell'Abbazia di Moscufo presenta un pulpito ornato con motivi naturali e scene bibliche, esempio di horror vacui nell'arte romanica.
  • Sculture romaniche come quelle di Gislebertus e Wiligelmo enfatizzano l'espressività e la narrativa biblica, spesso sacrificando proporzioni anatomiche per trasmettere messaggi religiosi.
  • Il Bestiario Medievale, ispirato dal Fisiologus, attribuisce significati religiosi a piante e animali, riflettendo la visione teocentrica della natura nel Medioevo.

Cenni storici

In questo periodo storico, pittura e scultura sono posti a servizio dell’architettura: gli elementi pittorici e scultorei sono creati in funzione dell’architettura, delle cattedrali nello specifico. La società medioevale è profondamente teocentrica (Dio al centro), e dunque l’arte stessa è in funzione della religione: anche alla rappresentazione dei miti classici e dei testi pagani viene conferito un senso religioso. All’interno di una cattedrale, la maggior parte delle opere scultoree (bassorilievi e altorilievi) si trovano maggiormente sull’intera facciata (specialmente sul portale e sul timpano), sul pulpito e sui capitelli (che divengono “figurati”, ovvero ricoperti da bassorilievi di narrazione).
Fa eccezione il labirinto, una lastra di pietra che si trova sul pavimento, decorata con delle circonferenze concentriche, che rappresenta il cammino terreno dell’uomo (che, prima di arrivare al centro, ovvero Dio, percorre un percorso lungo e laborioso). Alcuni religiosi del tempo, osservando le chiese del tempo, dirà che sembrava di trovarsi di fronte a dei libri in pietra (la chiesa viene intesa come luogo di istruzione dei fedeli => tutte le sculture vengono poste dove lo sguardo del fedele è più portato a posarsi, come il pulpito). Nella scultura romanica, la proporzione viene sacrificata in favore dell’espressività, poiché viene dato maggiore spazio alla gestualità e alle espressioni del volto rispetto all’estetica del corpo (questo rimarca maggiormente il concetto di società teocentrica).

L’Abbazia di Saint Pierre de Moissac è una delle poche strutture ad aver conservato interamente il timpano, seppur privato della colorazione, scomparsa con il tempo. Nel timpano, è rappresentata una scena dell’Apocalisse (ultimo libro della Bibbia che narra del Giudizio Universale): Dio sul trono, ritto e imponente sul trono e con la mano destra benedicente, attorniato dal tetramorfo, composizione di quattro figure alate che rappresentano gli evangelisti (bue => San Luca, leone => San Marco, uomo => San Matteo, aquila => San Giovanni). La rappresentazione del tetramorfo deriva da una profezia dell’Antico Testamento del profeta Daniele (Dio retto da quattro esseri viventi), confermata nel Nuovo Testamento da una delle visioni nell’Apocalisse di San Giovanni. Intorno a Dio e al tetramorfo, si trovano delle schiere di vegliardi (coloro che in vita hanno vegliato in attesa della venuta di Dio) che hanno sempre lo sguardo verso Dio. Anche qui, Dio è rappresentato all’interno di una forma simile a quella della mandorla (simbolo paleocristiano che evidenzia la duplice natura di Cristo, ovvero la natura divina nascosta sotto le spoglie umane come il guscio duro della mandorla nasconde il frutto all’interno). L’architrave orizziontale posta tra timpano e portale è decorata a rosette, ovvero con forme simile a delle rose. Le cornici semicircolari del timpano inquadrano e rimarcano l’importanza del timpano. I pilastri laterali che reggono l’architrave si chiamano stipiti; nello specifico, nell’abbazia di Saint Pierre di Moissac, al centro tra i due stipiti sorge un terzo pilastro, il trumeau, decorata da immagini animali e umane confuse tra loro ma armoniche tra loro.

Il pulpito, o ambone o pergamo, della Chiesa di Santa Maria del Lago dell’Abbazia di Moscufo, è sorretto da colonne di ordine simil-corinzio, divise da 2 archi trilobati (di origine islamica) e 2 archi a tutto sesto e decorato con fantasie naturali (conseguenza dell’horror vacui). Il pulpito gode di due punti di lettura, sostenuti dalle figure animali rappresentanti degli evangelisti. Nel parapetto della scaletta si trova un immagine di San Giorgio e il Drago e una scena tratta dal libro del profeta Giona (che scappa in mare per allontanarsi dalla parola di Dio e, in seguito ad un maremoto, viene incolpato e gettato via dalla nave, cadendo nella bocca di un pesce nel quale rimane per tre giorni, al termine dei quali viene rigettato sulla riva dove si ripara sotto un albero di zucche => collegamento con la passione di Gesù che per tre giorni rimane agli Inferi e risorge).

Sopra uno dei portali della Chiesa di Saint-Lazaire sorgeva un alto-rilievo, poi distaccato e conservato diversamente, raffigurante la tentazione di Eva e realizzato dall’artista Gislebertus. La figura di Eva è protesa in avanti, verso la lastra accanto raffigurante Adamo, andata perduta; il braccio sinistro della donna è raffigurato nell’atto di cogliere il frutto proibito, narrato nella Genesi, che gli viene porto dal serpente (il Diavolo). L’intera figura di Eva è l’incarnazione del peccato e della tentazione nei confronti di Adamo; essa esprime chiaramente la tendenza romanica a tralasciare l’estetica in favore dell’espressività e della trasmissione del messaggio voluto.

Il sogno dei re Magi, di Gislebertus, inserita in un capitello figurato della stessa chiesa, raffigura la scena evangelica in cui i Re Magi, dopo essere stati in visita alla capanna di Gesù, ricevono in sogno la visita di un angelo, che li avverte di non riferire al Re Erode la posizione del bambinello, per evitarne la cattura e la morte. Una caratteristica importante di questo capitello è la presenza di tre punti di vista differenti: i re Magi, visti dall’alto, l’angelo, visto di profilo, e la stella, frontale. L’organizzazione peculiare degli spazi è un tratto distintivo dell’arte Romanica.

La decorazione scultorea della Basilica di San Geminiano a Modena è affidata all’artista Wiligelmo che, nella facciata, inserisce diverse lastre orizzontali in basso/alto-rilievo (alcune figure più staccate, altre più vicine al fondo).
Nella prima lastra, sotto archetti pensili, divisi da colonne, sono narrati gli eventi della Genesi, divisi in scene:
1a scena: incorniciato da una mandorla (simbolo doppia natura di Cristo), siede Dio Padre, figura barbuta, con l’aureola divina, che regge un libro con la sua parola, seguito, a destra, dallo stesso Dio, raffigurato in figura umana intera, che genera il primo uomo, Adamo, figura sproporzionata ma con il volto simile a quello di Dio (Dio li creo a propria immagine e somiglianza)
2a scena: Dio genera la donna Eva, generata da una costola di Adamo che giace addormentato sopra un masso e sopra i due fiumi del Paradiso
3a scena: Eva afferra il frutto proibito e rompe il patto con Dio, coprendo la propria nudità perché scopre la vergogna umana, conseguenza del peccato
I personaggi e gli archetti sono stati scolpiti su una lastra di marmo in alto-rilievo (le figure divine sono state rifinite meglio, mentre le figure umane sono sproporzionate e hanno piedi e mani più grandi). I volti più grandi servivano ad evidenziare l’espressività delle figure; Dio è reso con grandi particolari, mentre la figura di Adamo è abbozzata e sgraziata. Accanto alla prima lastra, se ne trovano altre tre che raccontano le conseguenze del Peccato Originale.
Nella seconda lastra, Dio rimprovera e caccia Adamo ed Eva (partorirai con gran dolore) dal Paradiso Terrestre, facendoli portare da un angelo in un luogo arido in cui per mangiare, dovranno faticare.
La terza lastra racconta della storia dei due fratelli Caino e Abele; quest’ultimo, dopo aver offerto un sacrificio a Dio (sull’altare, raffigurato in una mandorla), muore ucciso dal fratello, invidioso delle attenzioni di Dio riservate ad Abele.
La quarta lastra narra dell’omicidio di Caino dalla freccia di Lamek, padre di Noe, e il Diluvio Universale, a cui la famiglia di Noe riesce a sopravvivere grazie all’arca.

Nel Fisiologus, testo in greco scritto da autori ignoti, si elencano tutte le piante, pietre, animali reali e fantastici esistenti in natura, accuratamente descritti; da questo testo, venne tratto il genere del cosiddetto Bestiario Medievale, nel quale, ad ogni animale, viene attribuito un simbolo religioso in base alle sue caratteristiche naturali. Ad esempio, in una delle rappresentazione del Bestiario Medievale di Aberdeen, si vede la figura di Adamo che, su istruzione di Dio, impartisce un nome ad ogni bestia il nome scelto (la stessa scena è rappresentata nella cupola della Basilica di San Marco, dove Dio, seduto in trono, è rappresentato quasi più piccolo di Adamo, per evidenziare la prevalenza di questi sulle bestie). Dunque, ad ogni animale, viene dato un significato religioso sulla base delle informazioni del Fisiologus:
L’aquila, a seconda di come presentata, raffigura tre momenti della vita di Cristo; per abitudine, quando si avvicina al sole, si getta in picchiata in acqua per refrigerarsi, ripetendo lo stesso gesto per tre volte (simboleggiando il battesimo di Cristo). Invece, nel momento di salita al cielo, rappresenta l’Ascensione di Gesù. In ultimo, nell’immagine in cui nutre gli aquilotti, dandone di più a coloro che riescono a tenere gli occhi aperti sotto la luce diretta del sole, si presenta la rappresentazione del Giudizio Finale, nel quale Dio manterrà in vita solo coloro che hanno goduto della sua luce. Invece, trovando l’aquila che afferra il serpente, si ha il simbolo del bene che vince sul male.
Il leone, se inquadrato nell’Antico Testamento, ha un’accezione negativa (il giovane Re Davide sta pascolando il suo gregge, ma viene attaccato da un leone. Il profeta Daniele viene gettato da un Re profano all’interno di una fossa con dei leoni), mentre nel Nuovo Testamento un significato positivo, venendo paragonato alla figura di Gesù (il leone, mentre passeggia, vuole cancellare le proprie tracce, spazzandosi dietro con la coda == duplice natura di Cristo, che ha spazzato via qualsiasi immagine della propria natura divina, celandola dentro la natura umana). I leoni, accovacciati e posti alla base di un trono, rappresentano la potenza di Dio, che riesce a governare anche le forze più brute.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'arte nella società medioevale teocentrica?
  2. L'arte nel periodo medioevale è al servizio della religione, con pittura e scultura che supportano l'architettura delle cattedrali, conferendo un senso religioso anche ai miti classici e ai testi pagani.

  3. Quali sono le caratteristiche distintive della scultura romanica?
  4. La scultura romanica sacrifica la proporzione per l'espressività, enfatizzando gestualità ed espressioni facciali per trasmettere messaggi religiosi, come evidenziato nelle opere dell'Abbazia di Saint Pierre de Moissac.

  5. Come viene rappresentato il tetramorfo nell'arte romanica?
  6. Il tetramorfo, derivato da una profezia dell'Antico Testamento, è rappresentato con quattro figure alate che simboleggiano gli evangelisti, come visto nel timpano dell'Abbazia di Saint Pierre de Moissac.

  7. Qual è il significato simbolico del labirinto nelle cattedrali medioevali?
  8. Il labirinto simboleggia il cammino terreno dell'uomo verso Dio, rappresentando un percorso lungo e laborioso prima di raggiungere il centro, ovvero Dio.

  9. Come viene utilizzato il Bestiario Medievale per trasmettere significati religiosi?
  10. Il Bestiario Medievale attribuisce simboli religiosi agli animali basandosi sulle loro caratteristiche naturali, come l'aquila che simboleggia momenti della vita di Cristo e il leone che rappresenta la potenza di Dio.

Domande e risposte