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Concetti Chiave

  • San Gerolamo è un'opera di Antonello da Messina, dipinta tra il 1474 e il 1475, che esprime al meglio le caratteristiche della sua arte.
  • L'influenza di Piero della Francesca si manifesta attraverso semplici e calibrate architetture spaziali, acquisite durante un probabile viaggio a Roma.
  • La rappresentazione di San Gerolamo nello studio crea un'atmosfera di intimità e raccoglimento, amplificata dalla prospettiva del pavimento e dalle colonne.
  • Il dipinto, nonostante le sue piccole dimensioni, ottiene un effetto monumentale grazie all'architettura catalana e al gioco di luce su oggetti e strutture.
  • Dettagli come le calzature, i libri e gli uccelli fuori dalle bifore mostrano un'intersezione tra preziosità fiamminghe e spazialità prospettica.
San Gerolamo

San Gerolamo è un dipinto su tavola realizzato tra il 1474 e il 1475 da Antonello da Messina e, concordemente dai critici è l’opera che meglio esprime le caratteristiche della sua arte. Il probabile viaggio a Roma lo mise in contatto diretto con le opere di Piero della Francesca e ciò consolidò la tendenza a semplici e calibrate architetture spaziali. Al centro di un grande vano prospettico, San Gerolamo è rappresentato nel suo studio,che ben rende l’intimità del raccoglimento del Santo intento alla lettura.

La prospettiva del pavimento a piastrelle policrome è rafforzata da quella delle esili colonne sormontate da archi e volte. Si nota l'innesto dell'architettura rinascimentale (fuga di archi a destra) nell'architettura romanica e gotica. Nonostante le piccole dimensioni, il dipinto assume un effetto monumentale grazie allo scandirsi dell'architettura catalana, che gioca con pieni e vuoti, e alla luce che investe oggetti e architetture. La prospettiva centrale fa convergere lo sguardo direttamente sulla figura del Santo, per poi allontanarsi man mano seguendo i dettagli dello studio. Infatti, da un attento studio dell’opera è possibile percepire i particolari: le calzature ai piedi della scaletta, i libri variamenti disposti nello studiolo fino alla descrizione degli uccelli fuori dalle bifore rappresenta un intersecarsi di preziosità fiamminghe e spazialità prospettica.

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