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Concetti Chiave

  • L'Ellenismo ha spostato i centri d'influenza artistica dalla Grecia ad altre città come Macedonia, Pergamo, Antiochia e Alessandria.
  • Le città ellenistiche erano caratterizzate da architetture imponenti e sculture colossali per glorificare i tiranni e intimidire i sudditi.
  • Gli artisti dell'Ellenismo si concentravano su soggetti drammatici e realistici, rappresentando dolore, crudeltà e deformità umana.
  • La Nike di Samotracia è una scultura votiva che celebra vittorie navali, famosa per la sua bellezza nonostante la perdita di testa e braccia.
  • Il Galata morente, parte di un monumento a Pergamo, rappresenta con realismo un guerriero celtico sconfitto, esaltando la vittoria e il coraggio dei vincitori.

Indice

  1. L'espansione dell'influenza ellenistica
  2. L'arte drammatica ellenistica
  3. La Nike di Samotracia

L'espansione dell'influenza ellenistica

Con l’affermarsi dell’Ellenismo, la Grecia non fu più l’unico centro d’influenza artistica del mondo antico: la Macedonia, le città di Pergamo in Asia Minore, di Antiochia in Medio Oriente e di Alessandria d’Egitto diventarono centri politici, culturali e artistici altrettanto importanti. Le città ellenistiche, difese da solide mura, divennero simili a immensi teatri: colossali sculture, poderosi colonnati e scalinate imponenti avevano lo scopo di intimidire i sudditi e di glorificare la potenza dei tiranni che in epoca ellenistica avevano sostituito i regimi democratici.

L'arte drammatica ellenistica

Gli artisti, al servizio dei tiranni, abbandonarono gli ideali di bellezza e misura dell’età classica in favore di una maggiore drammatizzazione e spettacolarità. I soggetti dei pittori e degli scultori cambiarono, rappresentando con realismo espressioni di dolore, di crudeltà e di sofferenza fisica; si presero gioco dei difetti umani raffigurando persone afflitte dalla vecchiaia e dalla deformità.

La Nike di Samotracia

La Nike di Samotracia (Nike è la dea della vittoria; Samotracia l’isola dove la statua è stata ritrovata) fu commissionata come dono votivo forse per celebrare un’importante vittoria navale. Mentre la dea sta per spiccare il volo con le sue grandi ali, il vento fa aderire al corpo la veste sottile che la ricopre, rivelandone le forme. Nonostante le braccia e la testa siano andate perdute, la bellezza di questa scultura è sfolgorante.

Il Galata morente,con altre sculture, faceva parte di un monumento destinato a celebrare, sull’Acropoli della città di Pergamo, la vittoria contro il popolo celtico dei Galati.

Forse opera di Epigono, scultore di corte della dinastia dei sovrani di Pergamo, la statua raffigura, con grande realismo, un guerriero galata morente. Accasciato a terra sul proprio scudo, l’uomo ha una vistosa ferita al costato.

Agonizzante, in un ultimo sussulto, cerca ancora di rialzarsi. Il suo volto presenta i tratti tipici del guerriero celtico: i capelli scomposti, i baffi lasciati incolti, le vistose sopracciglia. Questa esasperata drammatizzazione aveva due finalità: ricordare la sconfitta dei Celti e la grandezza e il coraggio dei vincitori.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i nuovi centri di influenza artistica durante l'età dell'Ellenismo?
  2. Durante l'età dell'Ellenismo, la Grecia non fu più l'unico centro d'influenza artistica; la Macedonia, Pergamo, Antiochia e Alessandria d'Egitto divennero centri politici, culturali e artistici altrettanto importanti.

  3. Come cambiarono i soggetti artistici nell'epoca ellenistica?
  4. Gli artisti abbandonarono gli ideali classici di bellezza e misura, adottando una maggiore drammatizzazione e spettacolarità, rappresentando con realismo espressioni di dolore, crudeltà e sofferenza fisica.

  5. Qual è il significato della scultura del «Galata morente»?
  6. La scultura del «Galata morente» celebra la vittoria contro i Galati, rappresentando con realismo un guerriero morente, e aveva lo scopo di ricordare la sconfitta dei Celti e la grandezza dei vincitori.

Domande e risposte