Concetti Chiave
- L'Acropoli di Atene, situata su un'altura calcarea, ha avuto funzioni politiche e difensive fin dal II millennio a.C., ospitando il palazzo fortificato del re miceneo.
- Nel corso dei secoli, l'Acropoli ha subito varie modifiche e aggiunte, inclusa la costruzione di templi dedicati ad Atena e altre divinità, nonché la costruzione del Partenone sotto Pericle.
- Il Partenone, costruito per ospitare la statua di Atena Parthenos, presenta un'architettura unica con lastre di marmo leggermente convesse per correggere errori ottici.
- Nel tempo, il Partenone è stato trasformato in chiesa cristiana, moschea e deposito di polvere da sparo, subendo danni significativi durante l'assedio macedone e la guerra di Morea.
- All'inizio del XIX secolo, il diplomatico inglese Thomas Bruce fece rimuovere molte decorazioni del Partenone, ora parte della collezione del British Museum.
Indice
Descrizione dell'Acropoli
L’Acropoli di Atene è un’altura calcarea, la più alta fra tutte le colline della città, la cui forma è allungata e stretta. La sommità è piatta, come si trattasse di un altopiano, ma le pareti sono scoscese. Nel II millennio a.C, qui sorgeva il palazzo fortificato del re miceneo e pertanto aveva un carattere politico e difensivo. Nel VIII o VII secolo a.C. vi furono costruiti due templi: uno dedicato ad Atene e l’altro a Eretto, il sesto re mitologico di Atene. Gli archeologi pensano che successivamente, nel VI secolo d.C., sia stato costruito sulle rovine del primo, un altro tempio ad Atena, più ampio. Secondo alcuni studiosi, si tratterebbe dell’Hekatompedon (= tempio lungo 100 piedi); secondo altri, quest’ultimo sarebbe stato costruito nello spazio compreso fra l’antico tempio di Atena e l’Eretteo. Verso il 540 a.C., questo edificio fu arricchito dei capolavori dell’arte arcaica.
Evoluzione storica e architettonica
Nel tempo, sono sopravvenute diverse modifiche o delle aggiunte: Pisistrato fece costruire i primi Propilei; su iniziativa di Clistene, alla fine del VI secolo, fu dedicato un nuovo tempio ad Atena da contrapporre a quello legato alla gloria della tirannide. Tutti questi lavori furono interrotti dall’invasione dei Persiani che incendiarono tutti gli edifici dell’Acropoli. Il massimo splendore del complesso architettonico fu raggiunto con Pericle che fece edificare il nuovo Partenone, i Propilei e il tempio di Atena Nike. Intorno al 421, data della pace di Nicia, stipulata fra Sparta e Atene, fu ricostruito l’Eretteo.
Il Partenone e le sue trasformazioni
Le denominazione di “Partenone” deriva probabilmente dal simulacro di Atena Parthenos, conservato nell’interno. Pare che scopo dell’edificio fosse di conservare la statua crisoelefantina di Atena, scolpita da Fidia, unitamente a tutti i tesori della dèa. Oggi, il Partenone poggia sulle fondamenta di edifici preesistenti, ricoperte da un piano di lastre di marmo, leggermente convesse, accorgimento che determina una lieve curvatura dei gradini ed una lieve alterazione dei tamburi superiori delle colonne della linea dell’architrave. Questo dettaglio comporta il deflusso delle acque e corregge l’errore ottico per cui la fila delle colonne sembrerebbe inclinarsi verso il centro.
Contrariamente ai templi dorici, il cui interno era diviso in tre parti,l’interno del Partenone è separato da un muro in due parti principali: ad est abbiamo il pronao e la cella in cui era collocata la statua crisoelefantina di Atena, e a ovest la stanza delle vergini (dove alcune ragazze tessevano il peplo da offrire ad Atena durante la festa Panatenea) e l’Opistodomos, destinato a contenere il tesoro di Atena, oltre alle suppellettili necessari al culto e ai riti.
Danni e spoliazioni del Partenone
Il Partenone venne danneggiato durante l’assedio macedone del 294 a.C.. Nel VI secolo d.C., esso fu adibito a chiesa cristiana e nel 1460 fu trasformato in moschea. Nel XVII secolo, i Turchi trasformarono l’edificio in deposito di polvere da sparo che i Veneziani, durante la guerra di Morea, sotto il comando di Francesco Morosini fecero esplodere,provocando cos ingenti danni. All’inizio del XIX secolo, il diplomatico inglese Thomas Bruce, d’accordo con i Turchi, dette ordine di spogliare il Partenone della maggior parte delle decorazioni del fregio e delle statue. Non furono risparmiato il tempietto di Atena, l’Eretteo e le statue che decoravano il tempio dedicato alla ninfa Aegina. I marmi furono acquistati dal governo inglese nel 1816 ed attualmente essi fanno parte della collezione del British Museum.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la funzione storica dell'Acropoli di Atene?
- Quali furono le principali modifiche apportate all'Acropoli nel tempo?
- Qual è l'origine del nome "Partenone" e quale era il suo scopo principale?
- Come è strutturato l'interno del Partenone?
- Quali furono le vicissitudini del Partenone nei secoli successivi?
L'Acropoli di Atene è un'altura calcarea che originariamente ospitava il palazzo fortificato del re miceneo, con funzioni politiche e difensive. Successivamente, vi furono costruiti templi dedicati ad Atene e ad Eretto.
Nel tempo, l'Acropoli subì diverse modifiche, tra cui la costruzione dei primi Propilei da Pisistrato e un nuovo tempio ad Atena su iniziativa di Clistene. Durante l'invasione persiana, gli edifici furono incendiati, ma sotto Pericle furono edificati il nuovo Partenone, i Propilei e il tempio di Atena Nike.
Il nome "Partenone" deriva probabilmente dal simulacro di Atena Parthenos conservato al suo interno. L'edificio era destinato a custodire la statua crisoelefantina di Atena, scolpita da Fidia, insieme ai tesori della dèa.
Contrariamente ai templi dorici, l'interno del Partenone è diviso in due parti principali: ad est il pronao e la cella con la statua di Atena, e ad ovest la stanza delle vergini e l'Opistodomos, destinato a contenere il tesoro di Atena.
Il Partenone fu danneggiato durante l'assedio macedone del 294 a.C., trasformato in chiesa cristiana nel VI secolo d.C., in moschea nel 1460, e in deposito di polvere da sparo dai Turchi nel XVII secolo. Nel XIX secolo, Thomas Bruce ordinò di spogliare il Partenone delle sue decorazioni, che furono poi acquistate dal governo inglese e sono ora al British Museum.