Concetti Chiave
- La società spartana era divisa in tre classi principali: Spartiati, Iloti e Perieci, con una forte disparità numerica tra dominatori e dominati.
- Il sistema politico spartano era oligarchico, dominato dagli Spartiati e caratterizzato da istituzioni come l'Apella, gli Efori e la Gerusia.
- Atene si trovava nell'Attica, con un'economia basata su agricoltura e commercio, e una società aperta agli scambi culturali e commerciali.
- Le riforme di Solone ad Atene miravano a ridurre il predominio aristocratico, introducendo divisioni sociali basate sul censo e promuovendo una timocrazia.
- Clistene introdusse riforme democratiche ad Atene, con la divisione in tribù e l'istituzione della Bulè e dell'Ecclesia, promuovendo una maggiore partecipazione politica.
Indice
- Le classi sociali di Sparta
- L'addestramento spartano
- Il governo oligarchico di Sparta
- La costituzione di Licurgo
- L'economia e la cultura di Atene
- I meteci e l'internazionalità ateniese
- Il predominio dei nobili ateniesi
- Le riforme di Solone
- La tirannia di Pisistrato
- Le riforme democratiche di Clistene
- L'ostracismo e il potere popolare
Le classi sociali di Sparta
Sparta era divisa in tre classi ben distinte:
1. GLI SPARTIATI: erano i dominatori, discendenti dei dori, solo a loro era riconosciuta la cittadinanza.
Tra di loro si chiamavano HOMOIOI (GLI UGUALI) proprio perché avevano gli stessi diritti e doveri. Si occupavano solo dell’attività militare. Avevano diritto a possedere appezzamenti di terra coltivati poi dagli ILOTI.
2. GLI ILOTI: erano i vinti, discendenti degli abitanti della Laconia e Messenia (terre conquistate dai dori). Appartenevano allo Stato ma non avevano diritti civili e politici, erano tenuti a coltivare i campi degli Spartiati a proprie spese.
3. I PERICI: anche loro erano i vinti, erano gli abitanti delle comunità indigene situate attorno alle città. Erano vincolati agli Sartiati solo politicamente e potevano quindi gestirsi come meglio credevano con la condizione che dovevano combattere al fianco degli Spartiati.
Il rapporto fra queste tre classi era fortemente squilibrato:
* SPARTIATI: circa 10.000
* ILOTI. 200.000
* PERICI: 50.000
La minoranza degli Spartiati schiacciava quindi le altre due classi e il pericolo di rivolte era sempre in agguato.
L'addestramento spartano
La salvaguardi dello Stato dipendeva dei singoli individui, l’obiettivo dei quali era riuscire a diventare soldati utili alla collettività e l’addestramento era molto duro.
I bambini nati deboli o malformati veniva gettati dal monte Taigeto, gli altri, all’età di sette anni, venivano portati via dalle famiglie per iniziare l’addestramento militare. Fino all’età di 30 anni venivano addestrati alla guerra, camminavano scalzi e avevano due soli vestiti, 1 per l’estate e 1 per l’inverno e dovevano procurarsi il cibo da soli. L’addestramento finiva con la pratica della KRIPTEIA, una vera caccia all’uomo (cioè gli ILOTI).
All’età di 20 anni venivano inseriti nell’esercito. Dopo i 30 anni potevano sposarsi e avere figli sempre continuando gli allenamenti.
A 60 anni finiva il servizio di leva.
Grazie a questa dura formazione, l’esercito spartano era fortissimo e riusciva a difendere la POLIS dagli attacchi esterni, dalle rivolte e dagli ILOTI.
Il governo oligarchico di Sparta
Era di tipo OLIGARCHICO perché il potere era in mano di pochi (GLI SPARTIATI), chiuso e conservatore.
In origine sparta era governata da 2 re, in carica fino alla morte.
La costituzione di Licurgo
Nel secolo VIII a.C. la costituzioni di LICURGO introdusse nuove forme di potere:
L’Apella: l’assemblea generale di tutti gli Spartiati, gli EFORI (I sorveglianti) e i GERONTI (gli anziani).
1. I GERONTI: erano 28, con età maggiore di 60 anni, rimanevano in carica a vita. I GERONTI e i re componeva la GERUSIA (consiglio che giudicava i crimini più gravi). I membri della GERUSIA erano eletti all’interno dell’ APELLA.
2. GLI EFORI: anche loro eletti dall’APELLA, ma su designazione della GERUSIA, erano 5 e rimanevano in carica per 1 anno, proponevano le leggi, avevano l’effettivo controllo del potere, controllavano l’educazione e amministravano la giustizia.
3. L’APELLA: aveva il potere di eleggere gli EFORI e i GERONTI, di decidere le controversie per la successione al trono e di conferire cittadinanze in casi eccezionali.
L'economia e la cultura di Atene
Sorgeva nella zona ATTICA, e rispetto alle altre poleis, aveva un’estensione molto ampia, cira 2500 chilometri quadrati.
Le sue caratteristiche permettevano di coltivare il grano, indispensabile per la popolazione, la vite e l’ulivo che rendevano di più.
Insieme agli scambi commerciali, dai quali artigiani e mercanti traevano prosperità, ci furono anche degli scambi culturali.
Gli ateniesi erano aperti ai rapporti con l’estero e soprattutto i commercianti stranieri che si stabilirono nella città, costituirono un fattore molto intortante dello sviluppo economico della polis.
I meteci e l'internazionalità ateniese
Meteci (coloro che abitano insieme)
Venivano così chiamati gli stranieri che si stabilivano ad Atene. Non avevano diritto ne alla cittadinanza ne a possedere terre ma potevano essere ascoltati in tribunale ed esercitare la propria attività.
Essendo a contato con questi forestieri, gli ateniesi erano in contatto con abitudini, idee e mentalità diverse e questo foce si che Atene divenne la città più internazionale, più aperta e più colta dell’antica Grecia.
Il predominio dei nobili ateniesi
Il predominio dei nobili
La maggior parte delle terre apparteneva agli aristocratici, i quali la facevano coltivare dagli schiavi e i piccoli proprietari terrieri erano pieni di debiti e finivano in schiavitù.
Il potere veniva esercitato da magistrati, che erano unicamente scelti tra i nobili.
Gli ARCONTI (i capi o governatori) venivano eletti dall’ECCLESIA (assemblea generale di tutti i cittadini, non poteva prendere decisioni autonome) e la loro carica durava 1 anno.
GLI ARCONTI amministravano la giustizia, presedevano riti religiosi e guidavano le operazioni militari. Una volto finito il loro incarico entravano nell’AREOPAGO (l’organo costituzionale più caro agli ateniesi). Esso vigilavo sull’operato dei magistrati e giudicava i crimini più gravi.
Le cause principali della crisi ateniese fu lo sfruttamento che i nobili esercitavano sui contadini, il modo con il quale interpretavano le leggi e la corruzione.
Le riforme di Solone
Nel 594 a.C. introdusse il diritto nella politica ateniese.
Con una prima legge cancellò i debiti dei contadini, proibì che un cittadino potesse diventare schiavo per debiti e liberò coloro che erano già schiavi per debiti.
Solone divise la società in quattro classi basandosi sul censo, cioè il potere era in mano ai cittadini più ricchi e ciò diede vita a una
Timocrazia. La suddivisione era fatta in base al reddito agricolo, cioè alla capacità di produzione di grano, olio e vino.
Le classi sono:
1. I PENTACOSIOMENDIMNI
2. I CAVALIERI
3. GLI ZEUGITI
4. I TETI
La TIMOCRAZIA pose fine ai privilegi nobiliari ereditari, ora il potere era in mando a colore le cui terre producevano di più ed erano obbligati a contribuire in maniera maggiore ai bisogni dello stato e in cambio avevano più importanza nella politica. Quindi i diritti non erano uguali per tutti.
Solone istituì l’ELIEA, un tribunale popolare dove venivano estratti a sorte 6.000 cittadini maschi con 30 o più anni.
Tuttavia questa opera di Solone ebbe dei limiti; i nobili possedevano le terre migliori e più produttive e potevano perciò diventare arconti con grande facilità. E poi il reddito veniva calcolato sui prodotti agricoli e i mercanti e gli artigiani, seppure ricchi, rimanevano esclusi dal potere.
La tirannia di Pisistrato
Le riforme di Solone fecero nascere contrasti fra i proprietari terrieri e i mercanti e Pisistrato ne approfittò per andare a capo di un gruppo di soldati mercenari. Nel 561 a.C. divenne tiranno di Atene e fu cacciato. Vi tornò poi nel 546 a.C. e rimase a capo della polis fino alla sua morte, 528 a.C.
Il governo di Pisistrato fu moderato; anche se era di origine aristocratica difese gli interessi dei gruppi sociali che erano stati sfavoriti da Solone e in questo modo ebbe un forte e incontrastato appoggio popolare.
Atene divenne cosi una grande potenza e Pisistrato si occupò anche della cultura ospitando in città artisti stranieri che abbellirono Atene con bellissime opere d’arte e istituì delle feste dove vi erano dei concorsi teatrali.
Dopo la sua morte il trono fu ereditato dal figlio Ippia che nel 510 a.C. fu cacciato dagli aristocratici con l’aiuto militare di Sparta.
Le riforme democratiche di Clistene
Clistene porta Atene verso una politica democratica allargano la partecipazione dei cittadini alla vita politica.
La prima operazione fu quella di dividere il territorio in 3 zone:
1. la costa
2. la pianura
3. la montagna
ciascuna di queste zone fu divisa a sua volta in 10 circoscrizioni: LE TRITTIE (che in tutto erano 30)
La popolazione fu divisa in 10 tribù, composte dagli abitanti di una trittia della costa, una della pianura e una della montagna.
In ciascuna trittia prevaleva una classe sociale: pianura-aristocratici, montagna-contadini, costa-mercanti e artigiani.
Ogni tribù aveva il potere di eleggere i magistrati.
Non c’era più un gruppo sociale predominante perché ogni tribù riproduceva in piccolo la società ateniese. Inoltre la classe più povera di ogni tribù poteva avere la maggioranza e i nobili venivano politicamente indeboliti.
Ogni tribù eleggeva un arconte (che da 9 passarono a 10) e ogni anno veniva eletto una stratega, cioè un capo militare che si occupava della difesa del territorio.
All’interno delle tribù venivano estratti a sorte 50 cittadini che entravano a far parte di una nuova assemblea, il Consiglio dei 500 o Bulè che affiancava l’Areopago (il consiglio degli anziani).
Ogni gruppo di 50 membri della Bulè presiedeva l’assemblea per la decima parte dell’anno e il presidente veniva scelto ogni giorno a sorte.
La Bulè controllava l’operato degli arconti ma l’ultima parola spettava al popolo tramite un’assemblea, l’Ecclesia, la quale poteva approvare o meno le proposte del consiglio e decideva su tutte le questioni più importanti: la pace, la guerra, le alleanze e le condanne.
Il voto avveniva per alzata di mano e ogni decisione per maggioranza.
L’Ecclesia aveva un potere senza limiti proprio perché il potere era nella volontà di tutto il popolo, ognuno aveva la libertà di parola e poteva esprimere le proprie idee e proporre leggi.
All’Ecclesia poteva partecipare solo i cittadini ateniesi adulti, una minoranza rispetto alla popolazione del paese.
L'ostracismo e il potere popolare
Il voto segreto: l’ostracismo (da OSTRAKON, in greco COCCIO)
Un’altra innovazione di Clistene fu l’ostracismo: i cittadini riuniti nell’Eclesia potevano decidere di esiliare per 10 anni chiunque veniva considerato pericoloso scrivendo il suo nome su un pezzo di Coccio.
Essendo un decisione importante erano necessario 6.000 voti favorevoli affinchè la persone pericolosa potesse essere allontanata.
Sparta, entroterra del Peloponneso, zona Laconia
Atene, Zona Attica
Sparta, Dorica
Atene, Ionica
Sparta, espansione, colonie, conquista territori vicini
Atene. discreta quantità di terre coltivabili
Sparta, chiusi e sospettosi verso gli stranieri
Atene, aperti ai contatti con altri popoli
Sparta, erano privilegiati i valori guerrieri e la vita comunitaria in totale difesa dello Stato
Atene, valori profondi legati al dialogo, alla libertà di parola, alla cultura e alla scrittura
Domande da interrogazione
- Quali erano le tre classi sociali nella società spartana?
- Come era strutturato il sistema politico di Sparta?
- Quali furono le principali riforme introdotte da Solone ad Atene?
- In che modo Clistene contribuì alla democratizzazione di Atene?
- Quali erano le principali differenze tra Sparta e Atene?
Nella società spartana, le tre classi sociali erano gli Spartiati, gli Iloti e i Perieci. Gli Spartiati erano i dominatori con pieni diritti di cittadinanza, gli Iloti erano i vinti senza diritti civili e politici, e i Perieci erano politicamente vincolati agli Spartiati ma potevano gestirsi autonomamente.
Il sistema politico di Sparta era oligarchico, con il potere concentrato nelle mani degli Spartiati. Era governato da due re e includeva l'Apella, l'assemblea generale, gli Efori, che proponevano leggi e controllavano il potere, e i Geronti, che giudicavano i crimini più gravi.
Solone introdusse riforme che cancellarono i debiti dei contadini, vietarono la schiavitù per debiti e divisero la società in quattro classi basate sul censo, creando una timocrazia. Inoltre, istituì l'Eliea, un tribunale popolare.
Clistene contribuì alla democratizzazione di Atene dividendo il territorio in trittie e tribù, permettendo una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica. Introdusse l'ostracismo e rafforzò il potere dell'Ecclesia, l'assemblea popolare.
Le principali differenze tra Sparta e Atene includevano la posizione geografica, con Sparta nell'entroterra del Peloponneso e Atene nella zona Attica, e il comportamento verso gli stranieri, con Sparta chiusa e sospettosa e Atene aperta ai contatti. Politicamente, Sparta privilegiava i valori guerrieri, mentre Atene valorizzava il dialogo e la cultura.