Concetti Chiave
- Le chiese orientali godevano di una maggiore autonomia ecclesiastica rispetto a Roma, basata su privilegi apostolici.
- La divergenza culturale e politica tra Roma e Costantinopoli ha contribuito alla separazione delle due chiese.
- In Oriente, l'Imperatore era visto come un "sacerdote-re", mentre in Occidente si accentuava la distinzione tra potere religioso e politico.
- La teologia differente, in particolare riguardo allo Spirito Santo, ha esacerbato le divisioni tra Oriente e Occidente.
- Lo scisma d'Oriente del 1054 ha segnato una rottura duratura, con tentativi di riconciliazione non riusciti nel tempo.
Indice
Autonomia delle chiese orientali
Fin dall’inizio, le chiese orientali, per la loro maggiore indipendenza ecclesiastica nel primo periodo cristiano, ebbero una forte autonomia da Roma. In particolare, derivarono dalla loro formazione apostolica alcuni privilegi.
Differenze tra Oriente e Occidente
Anche quando esistente un’identità di credo fra Oriente e Occidente, le culture delle due parti dell’Impero romano si svilupparono ciascuna per proprio conto. La crescita in direzioni divergenti era fondato politicamente sulla concorrenza tra Roma e Costantinopoli. Il problema era rappresentato dal rapporto fra ministero sacerdotale e potere politico. Il fatto che venisse risolto in maniera sostanzialmente diversa in Oriente e in Occidente condizionò decisamente la differenza della storia medioevale delle due Chiese: in oriente, le due sfere (clero e potere politico) si intersecavano; in Occidente, i rapporti i rapporti furono, invece, pieni di tensioni.
Ruolo dell'Imperatore in Oriente
Le chiese d’Oriente hanno sì un’indipendenza ecclesiastica, ma questa viene da esse stesse concepita come limitata dall’Imperatore: esse riconoscono nell’Imperatore il “sacerdote-re”, secondo il modello di Melchisedec (Personaggio biblico che ebbe un posto notevole nel pensiero del monoteismo ebraico e cristiano come sacerdote di Dio), l’unico rappresentante di Dio che esercita l’autorità anche sul clero, per quanto gli affari interni della Chiesa siano riservarti alla gerarchia ecclesiastica.
Distinzione tra clero e potere in Occidente
In Occidente, invece, venne sempre più evidenziandosi la distinzione fra i due ambiti, anche se ciò non avvenne sempre nella chiarezza, soprattutto con le grandi lotte che caratterizzarono tutto il Medio Evo, tra Impero e Papato. Con l’accentuarsi dell’autorità propria della gerarchia, in Occidente l’autorità ufficiale del papa rivendicava a sé il potere religioso, nella sua pienezza, e questo insieme ad alcuni diritti che prima erano riservati all’Imperatore (= principio del “principatus” e della “auctoritas”). All’Imperatore doveva spettare soltanto la potestà regia (= regia potestas). Questo atteggiamento accentuò la rivalità tra i patriarchi d’oriente e il Vescovo di Roma. I patriarchi delle chiese apostoliche non avvertivano, però, che la loro concezione, fiondata completamente sull’Imperatore e l’Impero, non era affatto di origine apostolica.
Scisma d'Oriente e sue conseguenze
La differenziazione culturale (la diffusione in Occidente della filosofia scolastica) portò ad una separazione spirituale che sfociò nel 1054 nello scisma d’Oriente. Alla base esisteva anche una questione teologica: mentre gli occidentali sostenevano che lo Spirito Santo discendeva sia dal Padre sia dal Figlio, i bizantini affermavano che discendeva unicamente dal Padre. Occidente e Oriente si scomunicarono a vicende e la rottura è rimasta fino ai giorni nostri., nonostante alcuni tentativi di avvicinamento nel Concilio di Lione del 1245 e quello di Ferrara-Firenze del 1437/1439 ad opera di Papa Eugenio IV. Lo scisma ha interessato Bisanzio, i Balcani e la Russia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali dello scisma d'Oriente?
- Come si differenziavano le relazioni tra clero e potere politico in Oriente e Occidente?
- Quale questione teologica contribuì allo scisma?
- Ci sono stati tentativi di riconciliazione tra Oriente e Occidente?
Le cause principali furono l'autonomia ecclesiastica delle chiese orientali, la differenza culturale e politica tra Roma e Costantinopoli, e divergenze teologiche riguardanti la discesa dello Spirito Santo.
In Oriente, clero e potere politico si intersecavano, con l'Imperatore visto come "sacerdote-re". In Occidente, si accentuava la distinzione tra i due ambiti, con il Papa che rivendicava il potere religioso.
La questione teologica riguardava la discesa dello Spirito Santo: gli occidentali sostenevano che discendeva dal Padre e dal Figlio, mentre i bizantini affermavano che discendeva solo dal Padre.
Sì, ci sono stati tentativi di riconciliazione, come il Concilio di Lione del 1245 e quello di Ferrara-Firenze del 1437/1439, ma la rottura è rimasta fino ai giorni nostri.